RYAN POV'S
Cazzo.
Mi ama.
Ripercorro quella scena. Io che le dico "ti amo",lei che arrossisce,occhi brillanti,sorriso stampato e poi risponde "anche io".
Ora sono solo.
Si,è notte fonda.
Sicuramente starà dormendo.
Sono in terapia intensiva,con degli elettrodi nel petto.
Ho paura.
Paura di addormentarmi e non svegliarmi più.
Paura che vada tutto male.
Non che non abbia fiducia nei medici, ma tutte le volte che mi sono fidato di qualcuno ci sono andato fottuto.
Un esempio?
Faccio un solo nome.
GIUSEPPE ALBERTINI.
Se supero l'intervento,lo ammazzo.
Lo ammazzo veramente.
A costo di andarmene in carcere.
Poi passo ai pensieri più felici.
Oggi ho visto e parlato con Mattia e Francesca. Ho raccontato loro la mia storia. Mattia,che prima mi odiava,mi ha trattato come un fratello.
"Allora..io non sono geloso. Ho imparato a misurare la mia gelosia però ti avverto di una cosa,Ryan."
"Dimmi."
"Se la fai soffrire non corrispondo delle mie azioni."
"Mattia..lascialo stare."
"No no tranquilla Francesca."
Avevo loro confessato del mio amore per Roberta.
Ci siamo fatti una promessa.
Se supererò l'intervento,ci metteremo insieme.
Mi accorgo che è mattina.
Una voce risuona nella mia mente.
"Non farmi preoccupare. Quando entri in sala operatoria,mandami un messaggio."
Prima di entrare le mando un messaggio su Whatsapp.
Sono le 8:15 e so che è già a scuola. Poi oggi entravamo a seconda ora quindi.
A:Roberta ♡
"Tra non molto entro in sala operatoria. Ricorda che ti amo."
Sono le 8:30 e mi addormento, anestetizzato dai quei gas che hanno lo scopo di farmi dormire per tutta la durata dell'intervento.
Prima mi addormentarmi dico solo una parola.
Roberta.
ROBERTA POV'S
Lui ama.
Io lo amo.
L'ho pensato tutto il tempo.
Ho paura che non ce la faccia.
Spero solo di si.
Sono al bar a scuola quando mi arriva un suo messaggio.
Da:Ryan ♡
"Tra non molto entro in sala operatoria. Ricorda che ti amo."
Guardo l'orario:le 8:15.
Sono le 8:30 e credo sia entrato.
Gli scrivo.
"Mio principe,aspetto solo un messaggio dove tu mi dici che sei guarito,vivo e che potremo stare insieme per l'eternità. Ti amo!"
Lo mando.
Oggi abbiamo educazione fisica e posso farla.
Il professore ha detto che possiamo giocare a calcio. Posso esordire. Sono brava come attaccante:quando la palla è mia,siete spacciati.
La mia specialità? I rigori.
Sono abbastanza brava nelle punizioni e discretamente brava nei calci d'angolo.
Gioco a calcetto.
Vesto il numero 12 del Calcio Sicilia.
Il 12 è il mio numero fortunato.
Ora posso sfoggiare le mie abilità.
Abbiamo educazione fisica a ultima ora.
La campanella suona.
Sono sola nel banco.
Che tristezza!
Veniamo a sapere che Giuseppe Albertini è stato espulso perché ha cercato di violentare una ragazza.
"Ben gli sta a 'sto bastardo!",penso.
Interrogazione a sorpresa di inglese.
In molti protestano.
"Ragazzi,non posso farci nulla. Ci sarà pure qualcuno preparato."
Non vedendo nessuno,la prof. scorre i nomi nell'elenco ed esce Francesca. So che non è preparata e ha paura quando faccio un gesto che solo chi ha letto o visto Hunger Games può capire.
Mi alzo e con coraggio dico una frase.
"Mi offro volontaria al posto di Francesca."
La prof. mi scruta dalla testa ai piedi.
"Come,prego?"
"Quello che ha sentito,prof. Vengo volontaria al posto di Francesca."
"Cos'è? Un gesto eroico?"
"Se così lo definisce,sì. È un gesto eroico."
"Non fare la ridicola,va' a posto."
"No,prof."
"Devo metterti la nota? Ti rovini l'anno,Agus. Non ti conviene."
"Mi vuole interrogare?"
Cazzo,sono una dura. Sto sfidando una delle prof. più bastarde.
"Se ci tieni così tanto a salvare la tua compagna,ok."
Francesca mi guarda preoccupata.
Le strizzo l'occhio e le faccio cenno di non preoccuparsi,sono preparata.
La prof. mi fa domande di grammatica,lessico e sintassi quando mi pone delle domande personali.
"Vuoi la guerra? Che guerra sia!",penso.
Mi fa una trentina di domande quando è costretta a mandarmi a posto. Credeva fossi impreparata.
"Agus. Sei molto preparata. Quanto hai preso al test d'ingresso?"
"10,prof."
"Ottimo. Va' a posto."
"Non mi dice il voto?"
Mi ignora.
"Ci sto pensando."
Risponde dopo qualche minuto.
Alla fine,arriva il verdetto.
"Per le mie interrogazioni,valuto tutto con attenzione. Valuto se l'alunno si sia offerto volontario e perché lo abbia fatto. Le domande personali le uso con quelli più tosti. Non sono dai voti molto alti. Però ho visto in te un carattere che non ho mai visto in nessuno:abilità,autocontrollo, loquacità,ottima pronuncia e conoscenze nella lingua inglese ottime. In base a tutto ciò,il voto dell'interrogazione è 10- . Ho dato il meno perché sei un po' insistente e cocciuta. Con tutto il rispetto,ovviamente. Hai tutto il potenziale per fare dei lavori ottimi."
La campanella suona.
Ho preso 10- a Inglese.
Francesca mi guarda come un'eroina.
Lei come tutti.
RYAN POV'S
L'intervento procede bene.
Almeno finora.
Ma improvvisamente sento le voci preoccupate dei medici.
Sento le parole "arresto cardiaco".
Mi ritrovo in una piscina.
Sono solo.
Sento tutte le voci.
Piango,ho paura.
Improvvisamente vedo un uomo venire verso me.
L'uomo aveva capelli rossicci e occhi verdi. Ha un tatuaggio della Marina militare sul braccio destro. È insieme a una donna. Bionda,occhi azzurri. Insieme a loro,un bimbo. Anche lui ha occhi verdi e capelli color rame. Ha più o meno 4 anni.
Il papà,la mamma e un bambino.
Una famiglia felice.
Mi accorgo che quel bambino sono io.
L'uomo è papà.
La donna è mamma.
Piango e sussurro:"mi mancate."
Mi siedo ai bordi della piscina dove il bambino e il papà si tuffano.
Il bambino era spericolato.
Ricordo con immensa lucidità quell'estate.
Ricordo quel momento.
Cerco di toccare con mano quel ricordo,quasi troppo lontano e triste per essere raggiunto,ma sparisce.
L'ultima immagine che vedo è la donna che ride mentre guarda l'uomo che abbraccia il bambino.
Sento la voce di un medico.
"Incredibile. È vivo. Era morto."
Mi tuffo nella piscina e torno nella vita reale.
L'intervento è riuscito con successo.
Sento la voce del mio cardiologo dire:"Sei stato un grande. Il ragazzo più forte che abbia mai visto."
Mi portano in terapia intensiva.
Ce l'ho fatta.
ROBERTA POV'S
L'ora di Latino passa in fretta.
Ha spiegato.
Amo il Latino.
Ha detto una frase bellissima di Appio Claudio Cieco.
"Homo Faber Fortunae Suae."
Tradotto:"Ognuno è artefice del proprio destino."
Scendiamo al bar e,insime a Mattia e Francesca,divoro una vaschetta di patatine fritte calde immersa nella salsa rosa e nella salsa barbecue.
Mi arriva un messaggio
Da:Ryan ♡
"Amore mio ce l'ho fatta! I medici hanno detto che sono stato forte! Cazzo si! Ti amo!"
Esulto.
Ryan è vivo.
Mattia e Francesca esultano con me.
Siamo troppo felici.
La quarta ora passa troppo in fretta.
Italiano.
Correzione dei temi.
Voto? 10-
Il prof. mi vede ridere.
"Agus. Ti fa tanto ridere un 10-?"
"No prof.,è che oggi ho preso 10- anche a Inglese."
Ride anche lui.
Ultima ora,la più attesa.
Educazione fisica.
Scendiamo nel campetto esterno.
"Allora ragazzi,come promesso,oggi faremo calcio. Chi vuole partecipare, venga."
Faccio un passo avanti.
Forma due squadre.
La mia squadra è molto forte,ma i miei avversari sono i favoriti.
Come riscaldamento,10 giri del campetto.
La partita inizia.
Segno due reti nei primi 30 minuti.
A fine primo tempo,stiamo 2 a 0 per la mia squadra.
Un giocatore avversario,che in realtà è Giovanni,fa un fallo a Marco e viene assegnato il calcio di rigore alla mia squadra.
Siamo al 59' e potrei chiudere la partita 3 a 0.
Pronta a tirare il calcio,mi sento girare la testa e inizio a vedere nero. Respiro affannosamente e mi fa troppo male il braccio sinistro,lato cuore.
Faccio un passo avanti a cado a terra,vicino al pallone.