Capitolo 8.

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Mi sveglio frastornata. Tutto ciò che vedo intorno a me è una stanza dalle mure bianche candide. Alla mia sinistra c'è un comodino e nel mio braccio destro ho messa la flebo. Provo ad alzarmi,ma senza risultati: mi rendo conto che ho il torace fasciato da una benda spessa e robusta.
Solo ora mi rendo conto di essere in ospedale.
Cosa è successo?
Mi sforzo di ricordare,ma niente.
Come se non bastasse ho 8 punti nel sopracciglio destro e il labbro spaccato.
Che è successo?
Ho fatto a botte con qualcuno?
Sono troppo frastornata,cazzo.
Entra un'infermiera.
"Ciao Roberta. Stai bene?"
"Dove mi trovo? Che è successo?"
"Sei in ospedale."
"Perché? Che succede?"
L'infermiera sospira ed entra il mio cardiologo,che occupa la sedia vicino al comodino e fa cenno all'infermiera di uscire.
"Buon giorno,signorina."
"S-salve dottore."
Sono ancora troppo confusa e frastornata per parlare.
"Ti ricordi cos'è successo?"
"Per niente. Che mi è successo? Perché sono qui? Cos'è questa benda nel torace? Perché ho il labbro spaccato e i punti nel sopracciglio?"
"Quante domande..piano."
Prendo un respiro e parlo.
"Si,mi scusi."
Il medico non fa tempo ad aprire bocca che vedo un ragazzo in sedia a rotelle aprire la porta e sfrecciare verso di me. Ha anche lui il torace fasciato.
È Ryan.
RYAN POV'S
Il medico è venuto pochi minuti fa per dirmi che l'intervento è stato un successone e che Roberta è in ospedale.
Cosa?
Roberta in ospedale?
"Che le è successo?"
"Stava giocando a calcetto e ha avuto un infarto. La abbiamo operata d'urgenza e.."
"E?"
Il dottore taceva.
Stavo per scoppiare a piangere.
"Dottore risponda!"
"È sopravvissuta. Ma,credimi,stava per morire."
Si alzò e chiuse la porta.
Ero rimasto solo in camera e il dottore mi aveva informato che avrei potuto alzarmi a patto che stessi in sedia a rotelle.
Sarei stato un idiota se non avessi colto l'occasione.
Così ho preso la sedia a rotelle e sono sfrecciato verso la sua stanza.
Il problema? Non sapevo quale fosse.
Poi ricordai che il cardiologo che aveva in cura sia me che Roberta aveva l'abitudine di chiudere la porta. Dopo aver sbagliato tre stanze,arrivai alla sua.
Eccola.
Seduta nel letto.
Flebo nel braccio.
Fasciatura nel torace.
Punti nel sopracciglio.
Labbro spaccato.
Ossigeno nelle narici.
Il dottore seduto accanto a lei.
E il sorriso stampato in faccia.
ROBERTA POV'S
Vederlo mi fa sentire bene. Mi ricorda che condivido il suo stesso tetto. Tuttavia,non so ancora il perché.
"Ryan. Immaginavo saresti venuto."
Poi si rivolge a me.
"Allora,Roberta,devi prendere questa pillola due volte al giorno,metà la mattina e metà la sera. Poi 30 gocce di questo dopo i pasti. E non alzarti dal letto per nessun motivo. Ci vediamo dopo!"
Il dottore esce.
Siamo solo io e Ryan.
Stiamo in silenzio per un po',poi sono io a romperlo.
"Tu sai cosa mi è successo?"
Ryan sospira.
"Si. Stavate giocando a pallone quando dovevi tirare un rigore e ti sei accasciata a terra. Nel modo in cui sei caduta hai sbattuto il labbro e il sopracciglio. Infatti,se noti hai i punti e la ferita entrambi nel lato destro. Allora,si sono resi conto che hai avuto un infarto e ti hanno operata di urgenza. Stavi per morire ma poi è tutto okay."
Ora mi spiego tutto.
"Wow."
"Perché ho l'ossigeno?"
"Perché nell'intervento hai avuto uno stress respiratorio che stava per provocarti la morte."
"E hanno preferito non toglierlo?"
"Esattamente."
Ora si fa tutto più chiaro.
RYAN POV'S
Vorrei dirle che la amo. Però,cazzo, sarebbe inopportuno.
Credo che questa sia l'età giusta per fare le cose senza pensarci.
"Senti,Roberta,devo dirti una cosa."
"Si,certo."
"Voglio raccontarti una storia."
Mi siedo nell'angolo del letto e le prendo la mano.
"C'era una volta un ragazzo. Questo ragazzo era complicato,difficile e anche stronzo e cattivo. Fu il tempo a renderlo un mostro. Il mostro solitario,asociale e apatico che non sarebbe mai voluto diventare. Però un giorno,una bellissima principessa attraversò il lago dove il mostro viveva. E gli rubò subito il cuore.
Il mostro era dolcemente complicato e la principessa maledettamente bellissima.
Un giorno il mostro si ferì e la principessa se ne preoccupò. Ora il mostro si stava proeccupando per la principessa.
Roberta,anche se io sono un orribile mostro e tu una bellissima principessa,è bene che tu sappia che questo mostro ti ama. E continuerà ad amarti per sempre."
Ora la vedo piangere.
Piange ma le scorgo un sorriso.
"Ryan..è la cosa più bella che una persona mi abbia mai detto. Non so dirti quanto tu sia importante per me. Non credo che tu sia un mostro e,anche se lo fossi,saresti il mostro più dolce e buono che io abbia mai visto."
"Ti amo."
Cazzo,gliel'ho detto.
"Anch'io ti amo."
"È una dichiarazione più seria?"
"Sembrerebbe di si."
"Quindi,Roberta,mi ami. Vero o falso?"
"Se fosse una bugia,sarebbe la bugia più vera che abbia mai detto."
Mi avvicino a lei e mi sfilo dalla tasca una collanina con la R che mio padre mi regalò prima di morire.
"Do nelle tue mani uno degli oggetti più importanti in mio possesso. È per donarti parte di me."
Sorride.
ROBERTA POV'S
Mi mette la collana e poggio la stessa sul cuscino. Sono stanca e ho molto sonno. Lui mi tiene la mano e lo vedo pian piano sparire mentre chiudo gli occhi.
Li riapro molte ore dopo e Ryan non c'è più.
Fisso il soffitto bianco e penso.
Penso a tutto questo.
Ryan era un estraneo,un individuo da tenere più lontano possibile.
Ora è il mio ragazzo.
Il mio primo ragazzo.
Il suo passato? Non mi importa.
A me importa che siamo felici d'ora in poi.
Sento bussare la porta.
"Avanti."
Entrano tre ragazze e un ragazzo.
Giulia,Caterina,Beatrice ed Emanuele.
"Ragazzi? Che ci fate qui?"
Giulia non mi fa finire la frase che corre verso di me e mi stringe fortissimo.
Mi mancavano quegli abbracci.
Non ricevevo un suo abbraccio da Marzo. Siamo state lontane per troppo tempo.
Caterina,Beatrice ed Emanuele stanno in silenzio.
"Ciao ragazzi."
"Ciao Roberta."
"Allora? Come va?"
Parlano uno alla volta.
Inizia Giulia.
"Bene bene."
Poi Caterina.
"Abbastanza bene."
Successivamente Emanuele.
"Potrebbe andare meglio."
Beatrice tace.
Poi sospira e parla.
"Male."
Mi preoccupa questa cosa.
"Bea che succede?"
Mi sono resa conto di una cosa.
Sono quasi tutti tristi. Eccetto Giulia, che è tra i quattro quella a me più vicina.
"Ci manchi."
Dicono in coro.
"Vi perdono."
Mi guardano molto perplessi.
Si aspettavano chissà quale risposta, forse si aspettavano che li mandassi a fanculo.
Il problema?
Potete pure torturarmi ma non cambierò mai.
Mi sveglio di soprassalto.
Mi guardo intorno.
Ryan mi tiene ancora per mano e dorme.
Era solo un sogno.

Amami come non hai mai fattoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora