Capitolo 10.

73 6 0
                                    

RYAN POV'S
Fortunatamente nulla di grave. Il bastardo mi ha procurato una distorsione al polso sinistro e alcune ferite superficiali,altre più profonde. Sono un ammasso di lividi e cicatrici. Ma per fortuna nessun danno interno. Ho soltanto un polso fasciato.
Mi dimettono nel pomeriggio.
Scendo dall'auto e chiamo Roberta.
Mi risponde con tono preoccupato.
"Amore? Che succede? Tutto okay? Che ti hanno detto i medici?"
"Amore. Calmati,sto bene. Sono tornato a casa,ho solo una distorsione nel polso sinistro."
"Grazie a Dio!"
"Sono stato fortunato. Quel bastardo avrebbe potuto uccidermi."
"Scusa,ma adesso non posso venirti a trovare. Domani l'armadio vivente secondo me interroga."
"Che palle!"
"Devo andare,amore. Ci sentiamo stasera."
L'armadio vivente è la prof. di matematica.
150 kg per 1,60 m di altezza.
Forse esagero.
Inizio a studiare pure io,ma vedo che non riesco a concentrarmi per molto.
Mi manca papà.
Non è morto di infarto.
No,cazzo.
C'è qualcosa sotto e io la scoprirò. Fosse l'ultima cosa che faccio.
Poi penso a mamma.
Non la vedo da 6 anni e mezzo.
Non sento la sua voce da 6 anni e mezzo.
Sarà cambiata?
Temo sia morta.
Temo sia morta e non vogliano dirmelo.
Ho paura.
Se fosse morta,sarei solo.
Vivrei con zio e zia,ma sarei in realtà solo.
Ricordo ancora papà.
Un uomo alto e robusto di stazza.
Occhi verdi.
Zio mi ha raccontato che quando papà mi ha visto per la prima volta ha detto:"occhi verdi come le distese di erba,nei prati delle colline. Occhi verdi come foglie in primavera. Sarà un ragazzo vivo."
Non so cosa volesse intendere con questo.
Non l'ho mai capito.
E forse ora lo capisco.
Papà è morto,ma per me è come se fosse vivo.
Non mi piace dire che sia morto. Mi piace dire che non vive più questa vita.
Sono intenzionato a studiare per il mio futuro e,forse,scoprirò la verità sulla morte di papà.
Sono certo che ne sarebbe orgoglioso.
ROBERTA POV'S
Ryan è a casa.
Questo mi da sollievo.
Ho trascorso tutto il santo pomeriggio a studiare matematica. Be',non avrei potuto fare altrimenti.
È un pomeriggio di fine Novembre.
Piove.
Effettivamente non ti puoi aspettare molto.
Oggi non l'ho visto.
Starà studiando?
Il pomeriggio passa troppo in fretta per essere un angusto pomeriggio di fine Novembre.
La sera lo chiamo al cellulare.
Non risponde.
Starà dormendo.
Sono le 22 e decido di dare un'ultima ripassata. Sembra sia trascorso un minuto ma mi rendo conto che è mezzanotte.
Corro a dormire.
Mi infilo sotto le lenzuola di pile e il piumone caldi. Indosso un pigiama di pile con la maglia bianca e i pantaloni grigi.
Mi viene un flashback.
Flashback
Prendo la lametta,sto troppo male.
È il 27 Gennaio 2015.
Fa freddo.
Poso il cellulare sul comodino e sento che mi stanno arrivando tanti messaggi su Whatsapp contemporaneamente.
Alzo la manica del pigiama.
Sono sola al primo piano,ho paura che mi scoprano.
Sospiro e poggio la lametta nel polso e presso con odio.
Il sangue esce senza sosta,di colore rosso tendente al nero.
Il pigiama si macchia.
Ho paura.
Fine flashback.
Questo flashback è legato a Giulia, Beatrice e Caterina.
Senza rendermene conto inizio a piangere in silenzio.
Ryan mi completa la vita,però mi mancano.
PORCA TROIA!
Vorrei urlarlo,mandare tutti a fare in culo e tornare ad allora.
Non si può tornare indietro nel tempo.
Poche ore dopo,mi alzo. Mi sveglio carica,pronta per affrontare la giornata. Sono felice.
Vedo Beatrice,Caterina ed Emanuele venire verso di me e chiedermi perdono.
Io li perdono,mi mancano.
Peccato che non sia la realtà.
Non ho più sentito Beatrice dal primo giorno di scuola.
Questo mi fa pensare due ipotesi:o che mi stia prendendo per il culo o che qualcuno la abbia costretta ad allontanarsi da me.
Comunque vada,sono le 6 e devo alzarmi. Non mi sento tanto bene. Ho mal di testa.
Solo ora mi rendo conto che è il 27 Novembre e il flashback mi è venuto a mezzanotte tra il 26 e il 27. Sono 10 mesi che non mi taglio più.
Se c'è un ricordo che è impossibile cancellare dal mio cervello,è il fatto che Giulia e Beatrice mi hanno salvato la vita.
Indosso una camicia bianca,un maglioncino di raso nero e pantaloni neri. Come scarpe le mie Dr Martens nere.
Mangio in fretta,metto lo zaino in spalla ed esco.
Ryan è fuori che mi aspetta.
Sono le 6:45.
Sorride.
"Non andartene. Non tu.",penso.
Ho troppa paura di perderlo.
RYAN POV'S
Non sorride.
Che le succede?
Solo dopo pochi minuti sorride.
Un sorriso falso.
Decido di non dirle nulla,non voglio farla star male.
"Buon giorno,principessa."
La abbraccio e la bacio.
Molti dicono che i baci a stampo sono stupidi,senza senso e che una ragazza si debba baciare con la lingua. Sinceramente,non ho tutta questa voglia di darle un bacio con la lingua.
"Buon giorno,principe."
Alla fermata c'è Mattia.
"Ciao sore'! Ciao bro'!"
Devo dire che io e Mattia siamo diventati ottimi amici.
Lui all'inizio mi odiava,ora ha capito chi sono.
"Speriamo non interroghi oggi. Non ho studiato nulla!"
"Matti,ma scherzi?"
"No,dolcezza."
Poi mi guarda con aria "ei baby,so che è la tua ragazza ma resta comunque la mia migliore amica".
L'autobus arriva e noi saliamo.
"Oggi sono 10 mesi che non mi taglio più."
Non dico nulla.
Non mi guarda.
Il suo sguardo è perso. Guarda fuori dal finestrino.
"Se non fosse stato per Beatrice e Giulia sarei morta. MORTA. Capisci? Tu non le conosci. Giulia si è allontanata da me ad Aprile e Beatrice a Maggio. Io e Giulia siamo tornate amiche come prima,mentre Beatrice..non la sento dal primo giorno di scuola."
"Ti capisco."
Sono un idiota. La mia ragazza sta male e io me ne esco con un banale "ti capisco".
Le metto un braccio intorno al collo e le do un bacio nella guancia.
"Io ci sono per qualsiasi cosa,amore mio."
Sento la voce di Roberto:"Cazzo. La amavo io. Avrei dovuto dirglielo subito. Avrebbe scelto me."
"Non dire cazzate,Robe'. Roberta ha sempre amato Ryan,fin dal primo secondo nel quale i loro sguardi si sono incrociati."
È Mattia che parla.
"Roberto mi ama? Ho sentito bene oppure ho le allucinazioni?"
"Non hai nessuna allucinazione."
"Io sapevo di Mattia,non di Roberto."
"Mi sa che non hai fatto una buona scelta."
"Che cazzo dici? Ho fatto la migliore scelta della mia vita. Sarei stata un'idiota. Non per Mattia. Solo che per lui ho provato troppo amore nei momenti sbagliati. Ora per me è solo il mio migliore amico. Roberto mi fa simpatia,ma mai ho provato amore per lui."
"Ti amo."
ROBERTA POV'S
"Anch'io."
A prima ora c'è Matematica.
Mi siedo insieme a Ryan nel nostro famosissimo banco.
Entra l'armadio vivente.
Scruta tra i nomi e ne estrae uno.
"MUNACÒ!"
Lo urla.
Merda. Mattia non ha studiato.
Prima che Mattia possa prendere 3 e rovinarsi l'anno,mi alzo.
"Mi offro volontaria al posto di Mattia."
"Agus,non siamo in quello stupido film di cui voi adolescenti vi infatuate tanto. Siediti e non fare la ridicola!"
Vuole la guerra? E che guerra sia!
"Prof,voglio essere interrogata."
"Ormai ho chiamato Munacò,mi dispiace."
"Non può interrogarlo un'altra volta? Che le costa?"
"Che c'è? Munacò è impreparato e tu vuoi fare l'eroina? Ci tieni tanto a farti interrogare? Vieni. Ma interrogo entrambi."
"Scusa,Mattia."
Gli dico mentre ci dirigiamo alla lavagna.
Decido di aiutarlo,è proprio messo a terra.
Nonostante l'occhio di falco dell'armadio vivente,riesco a suggerirgli senza farmi beccare troppe volte da potermi mettere 3.
L'ora passa e arriva il "verdetto finale".
Mattia prende 7-. Be',gli è finita bene.
Io sono penalizzata e prendo 9-.
"Era un'interrogazione da 9 e mezzo,Agus. Ma vista la sceneggiata per salvare Munacò e i suggerimenti datigli,ho tolto mezzo punto. Così la prossima volta ci pensi."
Mi dirigo felice e contenta verso il mio banco.
Mattia mi afferra il braccio e mi sussurra solo una parola.
"Grazie."
Gli strizzo l'occhio.
Ryan mi guarda complice.
Siamo come Fred e George Weasley: complici di tutte le malefatte di Howgarts.
Peccato che non siamo a Hogwarts però.
In ogni caso,9- in matematica è sempre 9- in matematica.
"Complimenti,signorina Everdeen."
"Grazie,Haymitch."
Lo amo.

Amami come non hai mai fattoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora