Capitolo 17.

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RYAN POV'S
Lei dorme.
Siamo ancora in ospedale.
1° Gennaio 2016.
Che dire? Ho passato il miglior ultimo giorno dell'anno della mia vita. Abbiamo atteso insieme la mezzanotte per abbracciarci. Tutto questo,INSIEME.
Sono le 11 di mattina e lei dorme.
Io la guardo dormire,con quel sorrisetto nascosto e quegli occhi delicatamente chiusi. Mi chiedo una cosa:perchè tiene sempre il polso sinistro nascosto?
Il destro lo ha fasciato e tiene quello sinistro nascosto.
Ma perché? Non vorrei avesse fatto qualche maledettissima cazzata.
Mentre sono letteralmente immerso in questi pensieri,entra qualcuno. Alzo la testa e vedo Beatrice.
"Ciao Ryan! Buon anno."
"Ei..grazie,anche a te!"
Beatrice è simpatica e nota subito che il braccio sinistro è nascosto dalle coperte color avorio. Sospira.
''Beatrice? È successo qualcosa?"
Si siede nell'angolo del letto di Roberta.
"Non hai notato proprio niente?"
"Non dirmi che.."
Beatrice mi interrompe a metà frase.
"Sì. È quello che pensi."
"Sono un coglione."
"No,Ryan. Non è la prima volta che lo fa."
"Sì,questo lo sapevo. Li ha fatti profondi?"
"Un po'..ho paura che sia potuta arrivare un po' troppo in fondo. È sempre stata la mia paura. Io conosco Roberta e so benissimo cosa sarebbe capace di fare con una lametta in mano quando è triste."
"L'importante è che non lo faccia più."
"Ryan! Aveva la lametta sempre in tasca. Me l'ha consegnata subito e mi chiedo come mai lo abbia fatto."
"Comunque. Hai passato bene il Capodanno?"
"Nulla di speciale. Alla fine ho costretto i miei a portarmi qui,volevo vedervi."
Sorrido.
Roberta si sveglia piano piano.
Mi guarda e sorride,senza dire nulla.
ROBERTA POV'S
Ryan.
È la prima persona che vedo quando mi sveglio.
"Che ora è?"
"Sono le dodici,amore."
Mi alzo delicatamente e poggio la schiena nello schienale del letto, sforzandomi di non stiracchiarmi. Alzo gli occhi e vedo Beatrice.
"Buon anno,leonessa!''
È seduta nell'angolo del mio letto. Mi allungo verso di lei e la abbraccio. Non è un abbraccio qualunque. È un abbraccio che mi fa sentire a casa.
Vedo che si asciuga le lacrime che le sono spuntate negli occhi.
"Io vado,innamorati sventurati del distretto 12. Ci vediamo!"
Poi mi sussurra qualcosa all'orecchio.
"Stai attenta a te,mi raccomando."
Le strizzo l'occhio e se ne va.
Ryan si alza e si sdraia accanto a me,sul fianco.
''Facciamo un gioco."
"Dimmi."
"Obbligo o verità."
"Mhh,okay."
"Cosa scegli?"
"Obbligo,dai."
Rispondo senza pensarci. Sono stata una cogliona.
La sua risposta è secca e decisa.
"Fammi vedere il polso sinistro."
Un po' di malavoglia,gli faccio vedere i tagli sul polso,più profondi di quelli che mi procurai quasi un anno fa.
Non è arrabbiato,nè deluso.
Si avvicina a me e mi abbraccia. Le sue braccia mi fanno sentire protetta,al sicuro. Poi i nostri occhi si incrociano.
Non vedevo quei suoi occhi,verdi come i prati,prigionieri liberi,da troppo tempo.
"Ti amo."
E,in pochi secondi,mi trovo attaccata alle sue labbra,calde e passionali.
"Non farlo più. Mai più!"
"Certo,amore. Mai più!"
"Staremo per sempre insieme?"
"Per sempre insieme."
Poco dopo,mi accoccolo fra le sue braccia e mi addormento,dolcemente e senza accorgemene.
RYAN POV'S
Per la prima volta stiamo dormendo insieme. Una volta lo avevamo promesso l'uno all'altra. Le accarezzo i capelli,soffici e lucidi. Ci giocherello un po'. Poi inizio a cantare una delle sue canzoni preferite. Thinking out loud di Ed Sheeran.
'I'm thiniking 'bout how people fall in love in mysterious ways. Maybe just the touch of a hand. Oh me,I fall in love with you every single day. I just wanna tell you I am. So baby now,take me into your loving arms. Kiss me under the light of a thousand stars. Place your head in my beating heart. I'm thinking out loud,maybe we found love where we are.'
È la sua parte preferita della canzone.
Le do un bacio sulla guancia e le sussurro qualcosa.
''Amore mio,finora mi hai sempre sostenuto e abbiamo affrontato tutti i nostri ostacoli insieme. Ho sofferto maledettamente perché tu non c'eri ma sono stato costretto. Ora chi doveva pagare tutto il male che mi ha procurato in questi anni,sta pagando. Ti amo. Sei la stella più bella che in tutto l'Universo infinito esista. Sei il fiore più bello che in tutti i prati del mondo sconfinato cresca. Sei la persona che mi ha migliorato la vita,in tutto e per tutto. Sei il regalo più bello che la vita abbia mai potuto donarmi. Non lasciarmi mai più!"
Alla fine mi addormento anch'io.
ROBERTA POV'S
È il 7 Gennaio e io e Ryan,così come gli altri nostri compagni,dobbiamo tornare a scuola.
Tra me e lui è tutto esattamente come prima. Nonostante siamo stati in ospedale per due settimane,abbiamo studiato insieme. L'importante per me è stato questo. Fare le cose insieme.
Alla fermata,Mattia ci acclama applaudendo le mani e urlando.
''Ecco a voi,popolo di Panem! Gli innamorati sventurati del distretto 12! Roberta Agus e Ryan Di Maggio!"
Poi scoppia in una solita risata da Mattia.
Mi abbraccia contento.
"Finalmente sei tornata in mezzo a noi,fratella!"
"Non c'erano dubbi,sorello!"
Poi si rivolge a Ryan.
"Bentornato in mezzo ai babbani,bro'!"
Lui ride rumorosamente.
"Il primo sei tu,eh? Non potevo mancare bro'!"
La sua risata è la mia musica preferita. Potrei restare ad ascoltarlo per ore,ore e ore e mai mi stancherei di ascoltarlo.
"Ma vi ricordate che voi all'inizio vi odiavate?"
Mattia annuisce.
"Cazzo,è vero. Mi sono soffermato all'apparenza."
Ryan gli da una pacca sulla spalla.
"L'importante è che mi abbiate accettato per quello che sono,non che mi abbiate giudicato per quel mostro che si era costruito intorno al VERO Ryan."
L'autobus saliamo e io e Ryan occupiamo i soliti posti. In un attimo vedo trascorrere tutti i nostri momenti.
Il primo bacio.
I nostri abbracci.
La nostra complicità.
Credo che alla base di un amore ci debbano essere queste cose:fedeltà, sincerità, amicizia, complicità.
Un orario di merda ci accoglie a braccia aperte quando varchiamo l'entrata della scuola e attraversiamo l'agorà,mano nella mano.
Orario:
1° ora:matematica
2° ora:scienze naturali
3° ora:geostoria
4° ora:italiano
5°ora:greco
Un po' pesante come orario.
Mentre io e Ryan camminiamo a testa alta,mani nelle mani,per la superficie sconfinata dell'agorà,si sentono alcuni sussurri del tipo:'oh ma quelli stanno ancora insieme!'.
Guardo un gruppetto che parlava di noi con lo sguardo da:'sì ,stronzi rosiconi,stiamo ancora insieme a differenza vostra che state con i vostri fidanzati per massimo un mese e poi ve ne trovate altri mille solo perché avete la fama di essere fighe'.
Entriamo in classe e ci sediamo nel nostro storico ultimo banco.
Tutti i nostri compagni ci guardano compiaciuti.
Sembra di vivere in un sogno che spero continui.
RYAN POV'S
Dopo cinque,soffertissime ore io e Roberta prendiamo l'autobus insieme a Mattia e altri nostri amici.
Il viaggio procede al solito:tranquillo e caratterizzato dai miei discorsi con Roberta.
Siamo di nuovo felici.
Odio il fatto che lei si sia potuta tagliare per colpa mia ma,come dice lei,ormai è acqua passata.
Appena arrivo a casa,sento una strana atmosfera.
"Sono tornato!"
Nessuno risponde,così mi dirigo in cucina.
Trovo seduti tutti i membri della famiglia:zio Mauro, zia Marisa, mamma e Marco.
Ma c'è anche un altro uomo seduto a tavola insieme a loro.
Poso lo zaino sotto la sedia mi siedo accanto all'uomo.
È stranamente conoscente.
Capelli brizzolati.
Barba lunghetta,sul grigio-bianco.
Alto.
Di media stazza.
Poi gli guardo gli occhi.
Sono come i miei.
Verdi.
Verdi come i prati tempestati da fiori variopinti.
Verdi come la speranza che credevo essere svanita per sempre.
Verdi come i miei.
Sento la voce rauca dell'uomo.
Mi sembra un sogno. Ma non lo è.
"Ciao figlio mio!"
Non ci credo.
"P-papà?"
"Sì."
"PAPÀ!"
Lo urlo.
Lo abbraccio mentre piango.
"Credevo fossi morto."
"Tutti lo credevano."
"Papà."
"Ryan,figlio mio."
Non riesco a credere ai miei occhi.
Non riesco a credere a cosa stia succedendo.
I miei occhi verdi sono inondati di lacrime,così come i suoi.
Ho ritrovato mio padre.
Mi dice una frase in quell'abbraccio, che è stato il mio desiderio da quando avevo cinque anni,quando lui era morto. Ma lui non è morto.
"Ryan. Sono vivo. Sono papà."

Amami come non hai mai fattoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora