CAPITOLO 4

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Maia:vuoi dirmi che hai? Per favore
Io:Io...non lo so, quel ragazzo é...
Maia:Bello?
Io:Diverso...non é come gli altri

Maia:Diavolo, ha degli zigomi perfetti certo che non é come gli altri..sai che facciamo stasera? Tiriamo fuori quei due vestitini neri e troviamo un club!

Ci pensai, in effetti non sarebbe stato male divertirci per una sera, daltronde eravamo delle sedicenni.

Io:Sai cosa? Ci sto
Maia:Davvero? Uoooooo

Corse nell'armadio e io feci lo stesso, tirai fuori un vestito nero con qualche decorazione rosa, Il giacchetto di pelle e i tacchi neri. Indossai il tutto e mi sedetti davanti allo specchio per truccarmi, infine mi pettinai i capelli e presi la borsa.

Maia:Andiamo! Guidi te?
Annuii con la testa e presi le chiavi.
Poco dopo trovammo un piccolo club poco distante dalla scuola.

Lasciai la borsa in macchina ed entrammo.
Il locale era stra pieno di ragazzi e ragazze dai quindici ai venti anni, la maggior parte era ubriaca, e intenta a sbaciucchiarsi con i primi che passavano.
Mi avvicinai al bar seguita da Maia.

Maia:Due shot perfavore
Disse alla cameriera.
Cameriera:Ecco a voi
Disse mettendoci davanti due bicchierini pieni.

Li prendemmo e li alzammo per fare un brindisi.

Io:A New York e a noi!

Mi portai il bicchiere alla bocca e rovesciando la testa feci scorrere il liquido per la gola, facendola bruciare.
Sono geneticamente portata per reggere l'alcoll, quindi per me bere non era mai stato un problema.
Per Maia si invece.

Maia:Uoooooo andiamo a ballare!

Mi trascinó in pista e iniziammo a ballare.
Alzai la testa e quando mi girai incontrai lo sguardo di Harry, che mi fece segno di far girare Maia.

Io:Maia!
Maia:Dimmi!
Io:C'è Harry laggiù, mi ha detto di chiamarti!

Dissi indicandolo.
Sgranó gli occhi e lo cercó tra la folla.

Maia:Ti dispiace se...
Io:Alza quel culo e va da lui, ma niente stronzate!
Maia:Promesso!

Disse e se ne andó sorridendo.
Decisi di tornare al bar, mi misi seduta accorgendomi che fortunatamente c'erano poche persone al bar, la maggior parte a ballare.

Cameriera:Desidera?
Io:Una vodka alla fragola perfavore
Cameriera:Sai sei l'unica persona che chiede perfavore, quindi te la offro io.
Io:Grazie mille!

Prese un bicchiere e lo riempì di vodka.
Cameriera:Vedo che la tua amica ti ha abbandonato per Harry!
Io:Gia, ma lo conosce?
Cameriera:Vengono sempre qui, lui e il suo gruppo!
Io:Capisco...comunque piacere, mi chiamo Margaret ma solo Maggie

Mi mise davanti il bicchiere e mi porse la mano

Cameriera:Piacere, Sophia. Come si chiama la tua amica?
Io:Maia, ci siamo trasferite da Londra ieri.
Sophia:Naturalmente, inglesi...beh divertiti se hai bisogno chiamami dolcezza!
Le sorrisi e tornai al mio drink.

Ne presi un sorso, ma finii per finirlo tutto d'un fiato.
Basta bere.

Sophia tornó con un altra vodka peró alla ciliegia e me la posó davanti.
Io:Non l'ho ordinata io!
Sophia:Te la offre quel ragazzo laggiù!
Disse indicando un ragazzo biondo dall'altra parte del bancone.

Mi sorrise e alzó il suo bicchiere verso di me.
Sentì le guance scaldarsi, feci un piccolo sorriso per ringraziarlo e alzai il mio bicchiere leggermente verso di lui.
Bevvi il mio bicchiere e con la coda dell'occhio lo vidi avvicinare per poi sedersi accanto a me.

Io:Grazie per il drink
Dissi
Luke:Beh non fa niente...io mi chiamo Luke
Io:Margaret, ma solo Maggie per favore.
Luke:Okay...perché non ti ho mai visto da queste parti?
Io:Mi sono appena trasferita da Londra.
Mi fermai un attimo a guardarlo, capelli biondi corti, occhi marrone chiaro, un piercing sul labbro e un bel po' di tatuaggi. Bello, ma mai quanto Dylan.

Porca puttana perché devo sempre pensarci?

Luke:Uuuu londinese la bella signorina
Sorrisi e cercai Maia tra la folla, la vidi che ballava con Harry.

Luke:Ne vuoi un altro?
Iniziavo a sentire un leggero mal di testa.
Io:Non so se é il caso...
Luke:E dai, non succederà nulla, vedo che lo reggi bene! Sophia!

Sophia si affacció verso di noi
Io:Uno alla ciliegia e uno alla fragola!
Luke:Così ti voglio!
Arrivarono i nostri drink e li facemmo colpire l'uno con l'altro prima di berli.
Andammo in pista e ballammo un po', il mal di testa si era intensificato, pensai fosse meglio andare a casa prima di non riuscire a guidare.

Io:Forse é meglio se vado, vado un attimo in bagno e poi me ne vado!
Senza aspettare una risposta andai in bagno e mi misi davanti allo specchio per rinfrescarmi un po'.
Mi piegai sul lavandino e mi bagnai le tempie.

Quando mi rialzai l'immagine di Luke era riflessa sullo specchio facendomi saltare per la paura.

Mi mise le mani sui fianchi e inizió a baciarmi il collo.
Luke:Non andartene...
Mi allontanai e lo guardai negli occhi. Era ubriaco.

Si avvicinava sempre di piu ed io iniziai ad indietreggiare fino ad arrivare addosso al muro.

Io:Luke...stai lontano
Luke:E chi me lo impedirà? Te
Sbuffó una risata.
X:No io

Riconobbi la voce immediatamente, e anche Luke sembró riconoscerla, ma il suo corpo era nascosto da quello di Luke.

Dylan:Sparisci se non vuoi tornare a casa con qualche osso spaccato, Hemmings.

Luke:E dai O' Brien fammi un po' divertire...
Disse schiacciandomi ancora più al muro.

Sentì dei passi e per un attimo pensai che se ne fosse andato lasciandomi con questo pazzo che inizió a toccarmi i fianchi e il collo, così chiusi gli occhi provando a togliergli le mani di dosso.

Invece lo afferró per il colletto lo allontanó da me e lo spinse a terra, dandogli un calcio in faccia e facendogli perdere i sensi.

Guardai prima il mio aggressore, a terra, privo di sensi e con del sangue che usciva dal naso. Poi guardai Dylan, perfettamente intoccato dalla situazione, bello come la mattina stessa e gli occhi fissi sul ragazzo a terra.

Ancora attaccata al muro abbassai lo sguardo e scivolai a terra.

L'alcoll che avevo in corpo era stato smaltito dalla paura e l'agitazione. Mi presi il viso tra le mani cercando di non piangere.
Sentii i passi di Dylan avvicinarsi a me, si inginocchio davanti a me e rimase qualche secondo in silenzio.

Dylan:Stai...stai bene?
Io:Penso di si...
Dylan:Cazzate, quel coglione, se si riaviccina a te...

Alzai lo sguardo trovando i suoi occhi nei miei, a pochi centimetri da me.
Per la vicinanza a lui il mio cuore inizió a battere talmente forte che ebbi paura che potesse sentirlo.

Mi persi in quei occhi scuri, velati da confusione e preoccupazione?

Io:Dovrei...andare
Dissi abbassando lo sguardo.
Dylan:Si forse dovresti...

Si alzó e mi porse una mano per aiutarmi.
L'afferrai, aveva la mano calda e la stretta forte.

I suoi occhi erano fissi sulle nostre mani e sbatté gli occhi piu volte prima di lasciarmi la mano.

Io:Mmm...grazie per averlo fermato...
Annuì e senza pensarci uscì dal bagno e dal locale.

Trovai Maia accanto alla macchina a parlare con Harry.

Maia:Eccoti! Dove eri finita?
Io:Ero in bagno...ce ne possiamo andare per favore?

Non le dissi una bugia, ma non glielo dissi.
Tornammo a casa e mi ci volle un ora per addormentarmi, sognai occhi scuri e mani calde che mi salvavano.

Changes ||Dylan O'BrienDove le storie prendono vita. Scoprilo ora