CAPITOLO 3

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[CAST:
-Margaret/Maggie:Kaya Scodelario
-Dylan:Dylan O' Brien
-Maia:Cara Delevigne
-Harry:Harry Styles]
...
Mi alzai, non so nemmeno il perché presi il mio vassoio e mi incamminai verso l'uscita.

Maia:Margaret! Dove stai andando!
Sentì i suoi passi dietro di me e la sua mano che mi afferava appena uscì dalla porta.
Maia:Che diavolo stai facendo?
Senza risponderle mi affacciai per vedere se fosse ancora li, si.

Intento a mangiare il suo pranzo con il solito gruppo di stamani, la stessa aria annoiata e isolata, e le stesse ragazze a provare ad parlarci.

Piu bello di come lo ricordavo, i capelli neri incorniciavano il viso dai liniamenti perfetti, gli occhi scuri scrutavano indifferenti la mensa.
Si allungó per prendere la bottiglia d'acqua la svitó e piegó indietro la testa per bere.
Oddio.

Una persona non puó essere geneticamente cosi bella, anche solo quando beve!
Sentì Maia spostarsi per seguire il mio sguardo cosi i girai, appena in tempo per vedere gli occhi di Maia sgranarsi.

Maia:Ahahahah, dimenticatelo Maggie. Non sembra un tipo da relazione se non una botta e via con quelle ragazze tutte rifatte in gonnellino.
Disse indicando le ragazze in divisa che salutando ridacchiando il ragazzo.

Io:Ma che hai capito, chi se lo fila quello...non é il mio tipo -dissi guardando una Maia poco convinta- andiamo..
Suonó la campanella e la mia prossima lezione era scienze.

Salutai Maia e andai al mio nuovo armadietto.
L'unica cosa a decorarlo che non fossero i libri era una foto mia e di Maia nel nostro viaggio a Milano per il nostro quindicesimo compleanno.

Chiusi l'armadietto e mi girai per andare a scienze.

Naturalmente con la mia goffaggine e la mia brutta abitudine di guardare a terra qualcuno mi spinse da dietro facendomi cadere addosso a qualcuno.

Andai a sbattere contro il suo petto, mettendogli le mani sulle spalle per non perdere l'equilibrio e sentì le sue tenermi per la vita per non farmi cadere.

Io:Scusami non volevo mi hanno spinto...
Alzai lo sguardo.
Con la fortuna che mi ritrovo contro chi dovevo cadere?

Naturalmente cazzo.

"Tranquilla, stai attenta la prossima volta"
La voce piu bassa di quella che mi aspettavo, gli occhi piu belli di quelli che avevo visto e i liniamenti, o cazzo chi se ne frega dei liniamenti.

É bello.

Niente da fare.

Io:okay...
Abbasando lo sguardo corsi letteralmente via precipitandomi in aula di scienze.
Ancora quasi vuota ne approfittai per prendere il banco infondo, vicino alla finestra.

Iniziarono ad arrivare i ragazzi, e ringrazia per essere arrivata in anticipo e aver preso quel posto.

Quando ormai ero sicura che sarei rimasta sola nel mio banco infondo, come se la fortuna mi volesse male, il ragazzo che ha tormentato quel mio primo giorno nella nuova scuola entró in classe poco dopo l'entrata del professore.

Professore:O' Brien siediti che iniziamo la lezione.

Alzò la testa, cercando un posto libero, feci lo stesso accorgendomi che, l'unico libero, era quello accanto a me.

Di bene in meglio.

Mi guardó e io mi girai verso la finestra.
Lo sentì sedersi accanto a me e il mio cuore fece una strana capriola.

Professore:Ah, quasi dimenticavo. La signorina Blew si é appena trasferita da Londra insieme a la signorina Gulter.
Hanno entrambe un curriculum scolastico eccellente sopratutto lei...Blew se ci fa l'onore..

Mi girai verso la cattedra, gli occhi puntati tutti su di me per la decima volta in quel giorno.
In imbarazzo mi alzai lentamente dalla sedia e guardai un po' tutti, tranne lui ovviamente.

Io:Em...mi chiamo Margaret Blew, ho 16 anni e vengo da Londra.

Tornai a sedere e cercai di nascondere le guancie sicuramente piu rosse.
Il professore inizió a parlare ma non riesciuvo a seguirlo.

I suoi respiri pesanti, il suo odore che mi ricordava un misto di menta e limone, mi rendeva impossibile seguire il prof.

Sono stata a capo chino tutto il tempo, non riuscivo a guardarlo, ma vidi le sue mani, giocare con una penna.

Dio, persino quelle erano perfette.

Professore:Okay ora fate lo schema a coppie.

Io:Io...come...mm...
Dylan:Mi chiamo Dylan, tranquilla non ti mangio

Io:Scusa
Dylan:Per cosa?
Io:Beh...non lo so

Sbuffò una risata e avvicinò il suo quaderno e il suo libro a me.

Finimmo lo schema, venne benissimo cosi scoprì che oltre ad essere bello e a che si chiamava Dylan, era anche bravo a scuola.
Suonó la campanella e raccolsi la mia roba, era finito quel primo giorno.

Dylan:Beh...

Sbuffando non finì la frase e uscì, lo seguì imbarazzata poco dopo.

Maia:Eccoti!

Disse appena uscì di scuola.
Dylan era dove la mattina e i suoi occhi erano su di me, strani da leggere, sembrava confuso?

Cercai di ignorarlo ed andaii in macchina seguita da Maia.

Accensi la radio e ce ne andammo.
Il resto della giornata é stato pieno di Dylan, Dylan e fottutamente Dylan.

Changes ||Dylan O'BrienDove le storie prendono vita. Scoprilo ora