CAPITOLO 12

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Dopo un po' entrammo in camera.
Ci sedemmo sul mio letto appoggiati alla testata e accendemmo la tv.

Il suo braccio mi circondava le spalle attirandomi a lui.
Dylan:Perche di sera non c'é mai nulla di decente alla tv?

Ridacchiai, alzando gli occhi per guardarlo.
Gli occhi scuri fissi sulla piccola televisione, la bocca piegata in una smorfia di sconfitta e frustazione.
Le grandi mani che emanavano calore solo a guardarle erano intente una a cambiare canale e l'altra, quella che mi girava intorno alla spalla, giocava distrattamente con i miei capelli.

Dylan:Mi guardi?
Mi chiese ridacchiando e abbasando lo sguardo dalla televisione per incontrare il mio.
Sentii le guancie scaldarsi ma gli occhi, stranamente dal solito, rimasero fissi nei suoi, come se si fossero persi.
Mi ero persa nei suoi occhi.
Che poi, non erano azzurri o verdi, chiari come piacciono a tutti, erano invece di un marrone scuro, profondi e misteriosi, impossibile leggersi attraverso come se ci avesse messo un muro fra quelli e le sue emozioni, ma il solo fatto che erano suoi, li rendeva i piu bei occhi che abbia mai visto.

Si avvicinó e mi lasció un dolce e lento bacio sulla fronte, rompendo il nostro gioco di sguardi e permettendomi di scappare da quella aspirale verso un altro mondo che erano i suoi benedetti occhi.

Appoggiai le mani sul suo collo facendolo sussultare.
Perché sussulta tutte le volte? Mi chiesi.

Io:Perché sussulti?
Chiesi prima di potermi fermare.
Mi guardò accennando un sorriso per poi prendermi una mano e chiuderla nella sua.

Dylan:Io...non lo so...be...nulla
Si interruppe.
Decisi di lasciar stare, poi mi distesi totalmente nel letto, facendo fare lo stesso a lui.

Mi guardó, dubbioso sul da farsi.
Mi avvicinai a lui e mi sistemai sul suo petto, sorprendedo entrambi.
Dopo un paio di secondi mi strinse a se e sentii gli occhi appesantirsi.

In poco mi addormentai, ma un attimo prima che questo acadesse sentii una frase, sussurrata fra i miei capelli e questa si ripeté nel mio sogno profondo.

"Che cosa mi stai facendo Maggie?"

...

Maia:Maggie
La sentii bisbigliare ma i miei occhi non ne volevano sapere di aprirsi.

Maia:Maggie
Alzó leggermente la voce.
Maia:Margaret cazzo
Dopo attimi di silenzio la sentii allonatanarsi.

Dopo un attimo, ancora nel mio stato di coma mi accorsi che Dylan era ancora accanto a me e che quindi avevamo passato la notte insieme. Nello stesso letto.

Maia:Margareeeeeet
Urló riportandomi alla realtà e facendomi saltare sul letto.
Dylan sgranó gli occhi preso alla sprovvista.

Maia:Dio, amen. Ma cosa avete nelle orecchie fra tutti e due?

La fulminai con lo sguardo ricevendo una linguaccia da parte sua.
Dylan si alzó e si stropicció gli occhi.

Dylan:Che ore sono?
Maia:L'ora di muoversi, fra un po' c'é scuola.

Balzai sul letto correndo in bagno, feci la doccia e corsi nell'armadio.
Jeans strappati, maglione grigio di lana e stivaletti marroni.
Mi truccai a velocità inaudita e mi pettinai i capelli.

Presi la borsa e tornai in camera.
Dylan si era dato una sistemata ed era bello al solito, troppo per me.

Mi sorrise venendo verso di me.
Dylan:Buongiorno Signorina
Io:Buongiorno
Mi posó un leggero bacio sulla guancia.

Il suo telefono inizió a squillare, facendolo sbuffare per poi allugarsi sul mio comodino per prenderlo.

Guardó il numero sgranando gli occhi, mi guardó leggermente preoccupato e inizió ad uscire dalla camera.

Changes ||Dylan O'BrienDove le storie prendono vita. Scoprilo ora