Dylan pov:
Il viaggio fu silenzioso, troppo per i miei gusti.
Margaret se ne stava li, a guardare fuori dal finestrino e a scuotere ogni tanto la testa a ritmo delle canzoni passate in radio.Parcheggiai davanti al John and Jeorge, nome stupido, quanto i proprietari.
John era un uomo basso e paffuto, maledettamente maleducato e scorbutico, uno stronzo in piena regola. Jeorge invece era alto e magrissimo, gentile e stupido nel vero senso della parola.
Due poli opposti, ma cucinavano bene e lasciavo bere ai minorenni.Harry e Maia erano gia davanti all'entrata ad aspettarci, scesi di auto seguito da Margaret che con quella gonna mi faceva diventare completamente matto facendomi salire pensieri non molto casti.
Gli stai fissando il sedere cazzo smetti.
Tornai alla realtà e la presi per mano, si giró verso me sorridendomi, un sorriso caldo e rassicurante, quando lei era quella da rassicurare.
Lei era, era tutto.
Lei era bella, gentile, intelligente, furba.
Lei era tutto questo racchiuso in una persona fragile, come se quello che lei era, fosse stanco di rimanere dentro di lei. Ma tutto cio accadeva senza il suo permesso.
Si stava autodistruggendo.
Tutto, dietro la facciata della ragazza forte e bellissima."Tutto okay? Dylan?" Margaret e Harry mi fecero tornare alla realtà per la seconda volta in un niente, non ero mai stato uno pensieroso. Poi é arrivata lei.
"Si...mi ero incantato...vogliamo entrare?" Dissi entrando senza aspettare la risposta e tirandomi Maggie con me.
Ci sedemmo in fondo al locale, in un tavolo illuminato da una laterna appesa al soffitto.
Feci sedere prima Margaret, che si mise accanto alla finestra, davanti a lei Maia con accanto Harry.
Mi sedetti accanto a lei e le misi una mano sulla coscia coperta dalle sottili calze.La pelle era fredda sotto esse e la sentii sussultare appena le poggia la mano su di lei. Feci finta di ascoltare attentamente il discorso di Maia e Harry mentre continuai a divertirmi con Margaret.
Iniziai a accarezzarle lentamente la coscia, soffermandomi a pizzicare il tessuto della gonna. Brividi percorrevano il suo corpo mentre riusciva a tenere un espressione neutrale. Guancie leviemente arrossate e pugni stretti sotto il tavolo.
"Margaret tutto bene? Sembri sul punto di svenire...vuoi un bicchiere d'acqua?" Chiese freneticamente Maia, mentre io iniziai a ridere guadagnandomi una fulminata con lo sguardo.
"Si Maggie, vuoi qualcosa?" Le sussurrai all'orecchio dopo che aveva rifiutato l'aiuto dell'amica.
"Zitto e togli quella mano o giuro che..." disse tra i denti interrompendosi.
"O giuro che?" La incitai sorridendo.
"Ti odio" sbuffó alzando gli occhi al cielo.
"Anche io" le baciai la guancia succhiando leggermente.
Nel mentre che facevo questo a Margaret mi si erano ristretti i pantaloni. Avevo gia fatto queste cose a ragazze, anzi peggiori. Ma non avevo mai avute certe reazioni dopo solo cosi poco.
Che non é stato poco.Fottutamente pazzo.
...Dopo un paio di ore arrivammo davanti alla casa dove tutge le volte si tengono le feste dei liceali.
Una volta era emozionante, dopo il secondo anno di liceo era una specie di obbligo per far vedere che sei ancora vivo e hai ancora una vita sociale "okay". Non che me ne fregasse, ma alcool gratis era allettante poi la cosa faceva infuriare i miei quindi.L'idea di portarci Margaret non mi emozionava, anzi mi preoccupava. Troppo.
Sopratutto se la sua gonna continuava ad alzarsi lentamente.Mi sporsi per abbasergliela e quando capì le mie intenzioni ridacchió stringendosi a me.
La piccola mano fredda stretta nella mia, quando ero con lei mi sentivo...non so, in pace con me stesso.Entrammo e la sala, come al solito, era piena di ragazzi ubriache e ragazze poco vestite che facevano finta di esserlo per avere una scusa la mattina dopo quando tutti avrebbero parlato delle sue avventure notturne con 20 ragazzi presi a caso.
Maia, che aveva bevuto un po' piu del dovuto a cena inizió a ballare e ad andare dentro la mischia portandosi dietro Harry che aveva la faccia da coglione guardando la sua ragazza.Mi chiesi se anche io avevo lo stesso sguardo di Harry quando guardavo Margaret.
Lei mi guardó sorridendo e fece come Maia per prenderla in giro.
In poco stavamo ballando, cioe lei ballava, io mi muovevo appena e guardavo meravigliato i suoi movimenti perfetti, il suo fisico perfetto a dir la verita."Eiih sei venuta allora!"
Figlio di puttana.
"Gia, in carne ed ossa..." disse sforzando una risata.
Figlio di puttana.
"E allora...sei venuta da sola?"
Ci sta provando, non ci posso credere.
Figlio di puttana."No, é con me." Dissi prima che potesse dire qualcosa.
"Oh, ciao O' Brien...insomma ora provi cose nuove cose?" Mi chiese con uno sguardo provocatorio.
Figlio di puttana.
Margaret pov:
Vidi Dylan irrigidirsi, lo sguardo sempre piu incazzato contro quello provocatorio di Luke.
"Sparisci" disse fra i denti uccidendolo con lo sguardo.
Io diventai sempre piu tesa come Dylan."Ma dai, ho fatto solo una domanda"insistette Luke.
"Ho detto sparisci"
"Va bene ne parleremo un altra volta di questo..." Luke spostó la concetrazione da Dylan a me sorridendo "allora Mags" enfatizzó quel nomignolo che mi fece rabbrividere un attimo, solo mio padre mi chiamava cosi.
"Lucas ti do due secondi per sparire o ti faccio sparire io" urló Dylan.
"Piantala O'Brien, voglio cercare di procurarmi un uscita non mi stroncare i pia..."
Luke non finì la frase perche fu scaraventato a terra.
Salatai indietro mentre il pugno di Dylan tornava in collisione con il viso di Luke, ancora e ancora fino a far uscire del sangue dal naso del ragazzo a terra.La gente intorno intanto si godeva "lo spettacolo" creando un piccolo palcoscenico per i due ragazzi.
Luke cercó di coprirsi il viso con le mani mentre Dylan continuava il suo assalto.
"Dylan cosi lo ammazzi! Per favore fermo!" Inisiai ad urlare, ma lui era come se non mi sentisse.
"Dylan, per favore!" Mi avvicinai e misi le mani sulle sue spalle timorosa.
Si giró velocemente alzando un braccio, come se avesse voluto picchiarmi pemsando che fossi qualcun'altro, poi mi riconobbe e abbassó il braccio memtre il suo sguardo si calmava, ancora il respiro affannoso e le nocche sbucciate piene di sangue. Non so di chi dei due.
Si giró verso Luke, per un attimo pensai volesse ricominciare a picchiarlo mentre lui giaceva a terra quasi privo di sensi con le mani a coprire la faccia, poi invece si alzó mi prese per mano e inizió ad incamminarsi verso la cucina, che si trovava proprio prima dell'uscita nel parcheggio.Arrivati li lui inizió a cercare qualcosa finché non trovó una bottiglia di vodka alla pesca.
Prese un bicchiere ci mise due cubetti di giaccio e lo riempì interamente del liquido arancione rosato.
Senza guardarmi, lo prese e lo bevve tutto d'un sorso.Finito lo gettó a terra e dopo aver camminato avanti e indietro con le mani fra i capelli tiró un pugno sull'isola di marmo della cucina.
"Dylan!" Corsi da lui premdendogli le mani per impedirgli di farlo di nuovo. Erano coperte di picchioli tagli e sangue. Lo feci avvicinare al lavello ed aprii l'acqua.
"Che stai..." inizió guardandomi con uno sguardo divertito ma ancora arrabbiato. Si addolcì quando mi vide prendere uno straccio bagnarlo e tamponarlo sulle sue mani ferite.
Si avvicinó e mi bació la fronte mentre io continuavo il mio lavoro.
Quando finii alzai lo sguardo sul suo viso, sempre stato rivolto verso me.
Mi lasció un leggero bacio sul naso facendomi sorridere."Vieni, ti porto in un posto" sussurró.
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Changes ||Dylan O'Brien
FanfictionMargaret Blew, 16 anni trasferita da Londra per abbandonare il suo passato tormentato e trasferirsi con la sua migliore amica Maia a New York. Ma ancora non sa che qui incontrerà Dylan, ragazzo misterioso e dolce, lunatico e bellissimo. Totalmente d...