CAPITOLO 5

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Dopo quella sera non vidi Dylan per cinque giorni.
Neanche a scuola, sembrava sparito.
Intanto il rapporto fra Maia e Harry si intensificó portando inevitabilmente a far si che la invitasse ad uscire quel sabato sera.

Maia:Cioé mancano due giorni poi usciamo!

Disse entusiasta mentre salivamo in macchina per andare a scuola.

Maia:Mi ha detto che mi avrebbe portato al cinema...non vedo l'ora!
Io:Pensa a guidare Maia che é meglio
Dissi ridacchiando.

Appena entrammo nel parcheggio della scuola lo vidi, appoggiato all'auto come la prima volta che lo vidi, lo sguardo perso a terra, io persa a guardarlo.

Mi dimenticai di respirare per qualche secondo facendomi quasi strozzare.

Maia:Tutto bene?
Chiese.

Annuii rimprendendomi e scendemmo di macchina.
Mi appoggiai ad essa e mi misi le cuffie collegandole al mio telefono.
La musica sgorgava al massimo volume nelle mie orecchie facendomi dimenticare di tutto, rendendo il mondo solo un leggero sottofondo.

Chiusi gli occhi chinando la testa per godermi meglio il testo della canzone.
Quando li riaprì vidi dei piedi davanti ai miei e il mio cuore fece un capriola prima per lo spavento poi perché mi accorsi che era lui.

Senza alzare lo sguardo abbassai la musica poi lentamente ebbi il coraggio di guardarlo in faccia.

Io:Ciao...
Dylan:Ciao, come stai?

Sembrava in imbarazzo, come potrebbe uno come lui essere in imbarazzo per una come me?

Io:Mh...bene...grazie ancora per sabato...non ti ho ringraziato come si deve...

Dylan:Si é avvicinato a te?

Durante i giorni che seguirono quello passato al locale avevo visto Luke, una volta lo vidi avvicinarsi ma fortunatamente ero riuscita a farmi perdere di vista.

Io:No...non l'ho piu visto...
Dylan:Non mi stai dicendo una cazzata vero?

Mi chiesi perche non glielo volessi dire, ma sembrava meglio.
Scossi la testa abbassando lo sguardo per un secondo, per poi guardarlo di nuovo negli occhi.

Dylan:Fai schifo a dire le bugie

Lo sapevo, ma non me ne importava perche non ero una bugiarda e non lo ero mai stata.

Suonó la campanella, per una volta avrei desiderato non fosse successo, perche avevo intuito che se ne sarebbe andato, invece non lo fece.

Dylan:Dai andiamo...
Disse addolcendo il tono.

Camminnammo vicini, lui lo sguardo fisso davanti a se, il mio a terra ma non abbastanza per notare alcuni sguardi che ci lanciavano gli altri, sopratutto ragazze.

Ogni tanto, camminando, i nostri bracci e le nostre mani si scontravano facendomi arrivare scosse ovunque, sentendomi talmente ridicola, perche sapevo che non succedeva lo stesso a Dylan.

Io:Io...devo andare a storia...
Dylan:Anche io, mi hanno cambiato il programma.
Io:Oh ok...

Entrammo in aula e mi sedetti in ultima fila accanto alla finestra, lui accanto a me, eravamo i primi.

Dylan:Be...perche non mi parli un po' di te

Disse incoraggiandomi con lo sguardo, prese una penna e inizió a passarsela fra le lunghe dita, e guardandogli le mani, potevo ancora sentire il calore che mi avevano diffuso nelle mie quando mi aiutó con Luke.

Io:Non c'é molto da sepere...sono nata e cresciuta a Londra, mi hanno chiamata Margaret Katherin Blew e be...

Dylan:Quando hai incontrato Maia?
Io:In ospedale...le nostre...le nostre mamme si sono incontrate li e non ci hanno piu separate.

Dylan:E perche il trasferimento?
Io:Problemi di lavoro, i genitori di Maia hanno deciso di trasfersi mesi fa e mi hanno chiesto se volevo trasferirmi con loro...
Dylan:Quindi vivi da lei?

Mi interuppe.

Io:Si...
Dylan:E i tuoi?

Abbassai lo sguardo, non parlavo mai dei miei con gli altri, e non avrei fatto eccezioni.

Io:Be i miei...erano...erano daccordo

Mi guardó dubbioso ma fortunatamente sembró crederci.

Dylan:E...che fai quando non ti cacci nei guai?

DYLAN POV.
Margaret:Be...a me piace leggere e ascoltare la musica ma non sono un tipo molto attivo...a parte alcune volte...

La ascoltai parlare, pensai di essere diventato pazzo, da quando mi cadde addosso non feci altro che pensare a lei, arrivai fino a scoprire tutte le sue lezioni e a pregare la segretaria di cambiare i miei corsi per farli coincidere con i suoi.

Per la prima volta in vita mia pensai di aver trovato una ragazza vera, e dio se era bella.

La ascoltai parlare di vecchie avventure, guardando i movimemti della sua bocca, il rossore delle guancie per l'imbarazzo, i capelli scuri che cadevano in onde sulle spalle e i suoi occhi, i suoi fantastici occhi verdi che incontravano talvolta i miei facendo accrescere il suo rossore.

Le sue piccole mani appoggiate sopra il banco, tanto fragili, lei sembrava fragile, come una foglia d'autunno. Pronta a spezzarsi e essere trascinata via.

Questo mi fece scattare con Luke, la guardai da quando entró nel locale, mi nascosi e la controllai.
Mi sembrava di essere un maniaco, quando Luke iniziò a provarci sarei voluto andare li a fargli il culo, ma sarei passato da maniaco piu quanto ero.

Quando lo vidi seguire Margaret in bagno non mi sono trattenuto, vedere le sue mani su di lei mi fece uscire di testa e se non ci fosse stata lei a vedere lo avrei ucciso.

Mi ricordo ancora la sua faccia, terrorizzata e confusa, l'aiutai ad alzarsi, la sua piccola mano era morbida e fredda, appena la toccai sentii dei brividi ovunque, prova che ero fottutamente impazzito.

Margaret:Dylan?
Io:Si?
Margaret:Ti eri incantato...

Disse sorridendo.
Che sorriso, il mio stomaco minacciava di andarsene.
Basta, ci dovevo dare un taglio o sarei rimasto fottuto. Per sempre.

Changes ||Dylan O'BrienDove le storie prendono vita. Scoprilo ora