Fiorellino.

24.7K 930 1.2K
                                    


Bleecker Street era un universo composto di piccoli pianeti esposti nelle vetrine ben curate e pulite.

Uno spazio dove rientravano piccole e grandi attività in una miscela di sorrisi dati come buongiorno al cliente che andava di fretta al famoso bar dell’angolo e cenni con la testa per salutare il cliente che comprava un filone di pane dalla Signora Peters prima di tornare a casa.

Bleecker Street era viva.

Un polmone nel centro di New York che univa le persone in un grande agglomerato di  volantini sparsi sui marciapiedi, conversazioni di fronte ad uno dei locali più famosi della città, cioccolate calde che giovani ragazze provavano sulle panchine e caramelle comprate da genitori esasperati dai propri figli davanti il caloroso negozio di dolciumi che riempiva una porzione non piccola della strada.
Bleecker Street era viva; e con sé portava la storia di centinaia di vite al suo interno.

Louis Tomlinson, ad esempio, era uno dei racconti a cui dava vita la strada.

Un ragazzo dai capelli color miele ombroso che contornano un viso dai tratti definiti; tratti che erano perennemente contratti, poteva metterci la mano sul fuoco il Signor. Richards, da una nebbia di rabbia che avvolgeva il ragazzo.

Anche gli occhi lo erano. Avvolti da questa nebbia, si intende. Un leggero velo di disappunto che copriva l’iride di un brillante verde, accompagnato da un certo sentimento rancoroso.

Non era una cosa volontaria, pensava Louis ma il suo più caro amico non perdeva mai occasione di comparare questo velo di buio ad un qualsiasi personaggio cattivo di un fumetto.

Il che portava uno dei nostri protagonisti ad usare la forza bruta per vendicarsi del sarcasmo di Liam, il quale finiva col ridere divertito - e con qualche livido sulle braccia.

Ma, se in cubicolo costruito su inchiostro e sentimenti buio troviamo Louis Tomlinson, non molto lontano, sulla stessa via, troviamo il piccolo Harry Styles alle prese con il suo primo giorno di lavoro.

L'ansia scorreva in lui come sabbia nella clessidra, alimentando un tremolio alle mani mentre spostava un piccolo vaso.

Lo stato di stress era alto, ma la sua passione per il mondo dei fiori e della botanica lo era di più e con ció in mente si era deciso a sporcarsi le mani ed accettare il lavoro che gli era stato proposto.

Quello, e anche il pensiero del ricevere una propria busta paga ogni mese, la soddisfazione a grattare incuriosito il suo orgoglio al solo pensiero; non era certo disperato, facendo parte di una famiglia benestante ma il poter essere autosufficiente e un minimo indipendente lo riempiva di euforia.

Così, si era ritrovato a pulire dei vasi impolverati, protetto dal bancone di fronte a lui, mentre canticchiava qualche melodia sentita alla radio molto probabilmente.

La pace del negozio fu interrotta bruscamente all'aprirsi della porta in vetro, facendo saltare il suo sguardo all'entrata dove una figura copriva parte della luce naturale dall'esterno.

Era un ragazzo, Harry constató.

Visibilmente più grande di lui, il ragazzo che pareva castano camminava svogliatamente verso di lui, uno sguardo accigliato ad accompagnare i movimenti.

Ció che attiró immediatamente la sua attenzione, oltre al viso da chiari e marcati lineamenti e il filo di barba sulle mascelle definite, era il braccio destro dell'uomo dove apparivano in modo caotico ma cosí perfetto, dei disegni scuri.

Una miriade di tatuaggi, di diverse dimensioni forme, che adornavano il braccio, dal polso al bicipite, scomparendo sotto la manica della t-shirt bianca.

Bleecker Street. || Larry Stylinson [ IN REVISIONE ] Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora