"Devo ancora capire che tipo è Niall." disse la mora ridacchiando e mordendo il panino.
"Ci ha appena provato con te. Ecco che tipo è." Rispose Liam, chiudendo il suo block notes.
"Lee.." iniziò Sophia, ingoiando il pezzo di pane e avvicinandosi al suo ragazzo.
"Non ci posso credere. La loro vera prima lite dopo quella notte." sussurrò Louis andando verso Harry, il quale era confuso, e prendendolo per il braccio.
"Meglio andare di lá." disse prima di tirarsi dietro il riccio nel suo studio.
"Davvero Liam si è arrabbiato?" Chiese Harry sbattendo le palpebre.
"Beh si, penso che la tua amichetta sia stata la prima che ha fatto questo effetto al mio amichetto." Alzò le spalle Louis mentre si sedeva sulla comodissima sedia girevole.
"Dobbiamo parlare, Harold." Continuò dopo, con un tono di voce serio.
Harry si immobilizzò con la bocca improvvisamente asciutta.
"L'abbiamo già fatto." rispose a tono freddo.
"No, non lo abbiamo fatto." disse prontamente il maggiore, accorgendosi immediatamente del doppio senso.
Harry sgranò gli occhi e voltò la faccia di lato per evitare che il tatuatore vedesse le sue guance rosse.
"Oh dai, hai capito." urlò Louis, facendo un semi giro col suo sgabello nero.
Harry si dondolò un po' sul posto guardandosi intorno.Era entrato un po' di volte nell'ufficio del maggiore ma non si era mai soffermato sui dettagli. Solitamente si concentrava su altro.
Le pareti rosso scuro della stanza erano ricoperte da disegni attaccati con il nastro adesivo, il ripiano era sporco di inchiostro e in disordine, il cestino della stazzatura strapieno di guanti usati e fazzoletti sporchi e il minore non poté fare a meno di pensare quanto tutto questo rappresentasse Louis.
Harry si avvicinò alla seduta, dove Louis faceva accomodare tutti i suoi clienti. La osservò per bene prima di decidere di sedersi.
Louis gli sorrise prima di parlare "Di solito non faccio tatuaggi senza appuntamento."
"Non credo sia un problema." sussurrò Harry, dondolando le gambe.
Il liscio sorrise in modo lascivo mordendosi l'intero della guancia perché amava quando Harry si lasciava andare e scherzava con lui.
Questo gli fece tornare in mente il vero motivo per cui si trovavano lì.
"Mi dispiace Harold." Buttò fuori il castano.Harry mandò giù la saliva che era aumentata improvvisamente nella sua bocca.
"Louis.." iniziò il riccio smettendo di dondolare le gambe.
"No. Ascolta." Lo fermò Louis alzando la mano e mostrandogli il palmo.
"Mi è piaciuto. Ricordo pochi momenti ma mi é piaciuto eccome. Mi è piaciuto farlo con te. E mi è piaciuto forse di più svegliarmi con te accanto. Non me ne è fottuto un cazzo di Diana. C'eri solo tu e non me ne pento. Mi rendo conto di averti fatto male. In..vari modi ma mi dispiace e cazzo, non farmi ripetere tutto questo o potrei vomitare rendendomi conto di quello che è appena uscito dalle mie labbra." Sospirò concludendo il discorso il tatuatore, ritrovandosi un fin troppo rosso Harry.
"E io che pensavo di insultarti." Rispose semplicemente l'altro, sorridendo.
Louis scoppiò in una fragorosa risata scuotendo la testa e alzandosi dallo sgabello per poi avvicinarsi al riccio.
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Bleecker Street. || Larry Stylinson [ IN REVISIONE ]
FanfictionBleecker Street, dove un negozio di fiori in cui un giovane di nome Harry lavora e un negozio di tatuaggi in cui uno stronzo di nome Louis padroneggia, sono fin troppo vicini.