Lo zaino.

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"Stupido idiota."

"Louis, calmati."

"Io gli salvo il culo e lui che fa? Si lamenta!" urlò Louis, dando un calcio ad una sedia.

"Louis forza, calmati." ripeté Liam, alzando la sedia che l'amico aveva scaraventato per terra.

"Non mi ha neanche ringraziato. Ti rendi conto? Neanche un misero 'grazie'!" continuò, sedendosi sul divano incrociando le braccia.

Liam non disse nulla, ma raggiunse l'amico e mettendogli una mano sul ginocchio gli sorrise dicendo "Sai come sono i giovani di oggi.."

"Ma per favore! Quello avrà si e no la nostra età!" disse alzandosi dal vecchio divano e dirigendosi verso la finestra che, una volta raggiunta, aprì.

Si tastò le tasche anteriori dei suoi jeans prima di trovare il pacco, quasi vuoto, delle sue sigarette.

Se ne portò una alla bocca e accendendola si girò verso il collega. Liam che pur odiando il fumo, ma sapendo che era la sua 'terapia' contro il nervosismo, non disse nulla. Prese il suo amato block-notes e iniziò a disegnare.

Ormai la sigaretta era quasi finita quando Louis si accorse di un oggetto sconosciuto disposto accanto al mobile del soggiorno.

Preso dall'agitazione si rigirò nuovamente verso la finestra sporgendosi un po' troppo.

Quando capì che quello che cercava non era lì iniziò a spaventarsi e con un tono di voce un po' elevato e le pupille un po' troppo allargate disse "Dove è Harry?" rivolto all'unica persona che era in quella casa.

"Oh, non te l'ho detto? È andato col biondo. Perché?" disse Liam senza alzare lo sguardo, ancora impegnato a scarabocchiare sul foglio.

Louis cercò di calmarsi. Era stato troppo preso dalla storia della litigata da non accorgersi della non-presenza del riccio.

Il suo cuore riprese a battere regolarmente quando rispose "Oh, niente, così. Ha lasciato lo zaino qui." indicando l'oggetto con la testa. Si sedette accanto a Liam e ripensò alle sue parole.

La rabbia risalì immediatamente e schizzando di nuovo in piedi iniziò ad urlare.

"Lui è andato con chi?" chiese retorico.

"Col biondo." rispose Liam che, pur accorgendosi del comportamento del collega, continuò a disegnare.

"Lui è andato via con quel ingrato e tu non hai fatto niente?" chiese ancora, Louis.

"Cosa avrei dovuto fare? È un suo amico."

"Oh, ma incredibile!" urlò Tomlinson, sbattendosi la mano sinistra sulla fronte lasciata scoperta dai capelli.

"Non riesco a capire cosa ci sia di sbagliato." continuò Liam, non capendo davvero cosa intendesse il castano.

"Quel biondino potrebbe essere uno psicopatico!" Riprese ad urlare, Louis. "Anzi, ne sono sicuro."

"Harry lo conosce, sono amici. L'avrà accompagnato a casa e adesso sarà diretto a casa sua. Tutto qua." disse Liam, non alzando la testa dal suo disegno.

Non ricevendo una risposta, però, spostò lo sguardo dal suo block notes ed un Louis Tomlinson alquanto arrabbiato che, con le mani poggiate ai fianchi, lo guardava.

"Non ti rendi conto della gravità della situazione." disse il tatuatore, serio.

A quel punto, Liam sospirò, posando il suo block notes sul divano e alzandosi per andare incontro all'amico. Gli mise un braccio intorno alle spalle e gli sorrise.

Bleecker Street. || Larry Stylinson [ IN REVISIONE ] Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora