Confessioni e vista laser.

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A parte quella piccola interruzione che aveva il nome di Louis, la serata trascorsa al ristorante era stata stupenda. Alla fine aveva anche ordinato un carpaccio e rubato della pasta dal piatto della sorella che aveva cercato di colpire la mano del riccio con la forchetta.

Rise al ricordo, annaffiando con un po' d'acqua un vaso di rose rosse proprio davanti la finestra da cui proveniva più luce.

Harry era felice di quel lavoro. Quando nessun cliente si faceva vedere, passeggiava per il negozio toccando qualche fiore, annaffiandone un altro, potando una pianta o spostandole di posto. Aveva sempre il sorriso sul viso, era raggiante.

Oltre ad occuparsi delle piante, solitamente, Harry si intratteneva con la compagnia di Sophia.
La ragazza entrò dal retrobottega con le braccia piene di scatolette. Harry lasciò perdere per un attimo le rose, dirigendosi dalla mora per aiutarla. Si sorrisero a vicenda mentre il riccio prendeva alcune scatole appoggiandole sul bancone del negozio. Stessa cosa che fece Sophia, in seguito, sbuffando stanca.

"Stupidi vasi. Così piccoli e così carini..come no." commentò la mora soffiando su una ciocca di capelli che le era finita davanti agli occhi. "Allora giardiniere della Casa Bianca, com'è andata la serata?"continuò poi.

Quel nomignolo fece arrossire Harry che aprì una di quelle scatolette incuriosito.

"Aspetta aspetta, il giardiniere ha potato qualcosa che non doveva potare?" guardò interessata Sophia notando quanto arrossiva l'altro.

"Io non ho potato proprio niente. Ho trascorso una serata con la mia famiglia." rispose semplicemente Harry giocherellando con uno dei piccoli vasi che aveva tirato fuori dalle cartacce di una scatola.

"E perché hai la faccia di un giardiniere che ha fatto un lavoretto al presidente dentro qualche bagno lussuoso?" chiese la ragazza, appoggiando i gomiti al bancone, sorridendo.

"Ma di che cosa stai parlando? Ti prego, Sophia." sospirò il ragazzo.

"Ehi, va bene, se non vuoi parlarmene va bene." disse l'amica, toccando con l'indice i bordi di una scatola.

"Non voglio parlarne perché non c'è niente da dire."

"Allora è successo qualcosa." riprese Sophia, facendo uno sguardo malizioso.

"È possibile che ieri un certo Tomlinson era presente al ristorante.." disse vago Harry, dirigendosi verso lo scaffale delle decorazioni posizionato dietro il bancone.

Betty, l'anziana ma deliziosa proprietaria, non che nonna di Sophia, era fissata con le decorazioni alle piante.

'Attirano la clientela, noi abbiamo bisogno di clienti e poi sono belle.' La proprietaria rispondeva sempre così quando vedeva che sia il riccio che la nipote alzavano gli occhi alla sua richiesta.
Harry ormai conosceva le procedure a memoria; un po' di nastro chiuso con un enorme fiocco intorno ai vasi più piccoli e delle leggere decorazioni di brillantini nelle poche foglie delle piante. Per quelli più grandi, quelli che Harry trovava bellissimi ma troppo pacchiani, la procedura era identica. Tranne che per le dimensioni che erano nettamente maggiori.

"Lo sapevo! Lo.sapevo." rispose la collega.

"Ehi, frena, non è successo niente! Era lì e basta."

"Ma per favore! Vuoi farmi credere che non ti ha sbattuto contro un ripiano qualsiasi della cucina?" disse Sophia alzando leggermente la voce e attirando lo sguardo di un cliente entrato poco prima.

"Abbassa la voce-" piagnucolò Harry continuando "-e no, non è successo."

"Harry, non mentire a te stesso. Sono più che sicura che sia successo qualcosa." disse Sophia posizionandosi le mani sui fianchi.

Bleecker Street. || Larry Stylinson [ IN REVISIONE ] Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora