Innamorati.

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Avete presente quel momento in cui credete di aver fatto la scelta sbagliata ma non v'importa perché vi sta rendendo felice?
Ecco, mi sentivo così in quel momento.
Stavo con Sascha eppure continuavo a comportarmi come se Salvatore fosse il mio ragazzo.
La mia mente continuava a dirmi di lasciare perdere Sal, che eravamo solo amici e così doveva essere ma il mio cuore diceva il contrario.
Fin da bambina mi dissero di seguire il mio cuore, eppure non sembrava la cosa più giusta da fare ma nonostante ciò ero felice.
Me ne sarei pentita in futuro? Probabile, ma non importava ora.
L'unica cosa che importava era che Sal ora era qui, accanto a me.
"Ma tu e Sascha state insieme? "
Mi chiese esitando nell'ultima parola, io sospirai e risposi "Sì."
"Quindi è tutta una presa in giro?"
Non capii a cosa si riferiva.
"Che cosa è una presa in giro?"
"Noi." Rispose freddamente.
"No, assolutamente no! Perché dovrebbe esserlo?"
"Se stai con lui noi non siamo nulla, mi sembra ovvio."
Aveva ragione.
Non potevo stare con due ragazzi contemporaneamente.
Abbassai lo sguardo non sapendo come ribattere.
Dopo poco sentii le sue braccia stringermi e sussurró "Scusami."
Lo strinsi a me poggiando la testa sul suo petto.
"Per cosa ti stai scusando?" Gli chiesi senza sciogliere l'abbraccio.
"Per essermi innamorato di te."
Lo guardai negli occhi sciogliendo l'abbraccio.
"Allora mi scuso anch'io." Dissi "Perchè anch'io mi sono innamorata di te." Continuai, poi avvicinai il mio viso al suo.
Le nostre labbra erano a pochi millimetri di distanza, riuscivo a sentire il suo respiro.
Lui prese la mia mano e la poggiò delicatamente sul suo petto e sentii il suo cuore aumentare il battito, come il mio d'altronde.
"Vedi che effetto mi fai?"
"È lo stesso effetto che fai tu a me." Risposi.
"Ti amo." Sussurró.
Azzerai la distanza tra le nostre labbra baciandolo.
Misi le mie mani attorno al suo collo mentre lui mi accarezzava il viso con una e mi cingeva i fianchi con l'altra.
Quel bacio non era come quelli di Sascha.
Sascha era passionale, Sal no.
Lui era tremendamente dolce, quando stavo con lui era come se ogni parte di se dicesse di amarmi, ed io avevo così tanto bisogno di essere amata.

--
"Perchè lo hai fatto?"
Mentre pronunciava quelle parole gli occhi di Sascha erano puntati sui miei.
Se uno sguardo potesse uccidere in quel momento sarei sicuramente morta.
"Credevo mi amassi."
Continuò a parlare mentre, accanto a me, Sal mi teneva per mano non curante del fatto che il mio presunto ragazzo fosse davanti a me.
"Dopo tutto ciò che ho fatto per te hai preferito quello."
Disse indicando Salvatore con disgusto.
Lui non rispose ma io mi incazzai a quella frase.
Aprii la bocca per parlare ma non ne uscì nessun suono.
"Sei solo una puttana."
Sascha si avvicino a me con fare minaccioso.
Sal mollò la mia mano e si spostò, fregandosene di me.
"Solo una puttana."
Ripeté Sascha con un sorrisetto malizioso prima di darmi uno schiaffo in pieno viso.
Poi mi attirò a se e mi spinse subito dopo contro al muro facendomi cadere.
"Ti ho dato tutto, ti ho amata come non ho mai amato nessuno.
Non dovevi tradirmi."
La mia vista iniziò ad offuscarsi.
Sascha mi diede un calcio nello stomaco.
"Guarda, non m'importa nulla di te, nemmeno di nostro figlio."
Mi toccai la pancia: ero incinta.
Mi diede l'ennesimo calcio.
Perché mi stava facendo questo? Perché Salvatore non mi difendeva?
--

Mi guardai attorno, la mia camera, affianco a me c'era Sal.
Era stato solo un incubo?
L'orologio segnava le cinque di mattina, sbuffai e mi alzai dal letto di malavoglia cercando di non svegliare il ragazzo che dormiva accanto a me.
Ripensai al sogno, che cosa significava?
Sascha aveva scoperto tutto, io ero incinta?
Mi guardai la pancia: no, non potevo essere incinta.
Perché Salvatore non mi aveva difesa?
Forse dovevo parlare con Sascha, dirgli tutto e magari farla finita con lui, forse.
Ad un tratto sentii delle braccia cingermi da dietro e delle labbra poggiarsi nel mio collo.
Sorrisi e rabbrividii a quel contatto.
"Non volevo svegliarti, scusa."
Dissi prendendo la sua mano e intrecciando le nostre dita.
"Qualsiasi risveglio con te è stupendo, piccola."
Passarono circa quindici minuti, ad un certo punto sentii una strana sensazione allo stomanco.
Andai in bagno e vomitai, vomitai anche l'anima.
Pensai di essermi presa una stupida influenza.
Pensai, ma non potei confermarlo perché dopo poco svenni.

CON TE, LAGGHERÓ.
KEBAB E SALSICCIA, SENZA SALSA.❤
Hey pipol, a tutte le Aurora e Anima shippers, questo è uno degli ultimi capitoli dove lei sta con Surry, o forse è proprio l'ultimo.
Ho scritto questo capitolo tre volte poiché non mi piaceva, in realtà non mi piace nemmeno ora ma vbb
Poi, ringrazio tutte le piccole disagiate che votano e commentano e vi ricordo che Surry è mio c:
Spero che il capitolo vi sia piaciuto e ricordate, i panini al prosciutto sono buoni.
Kiao c:

Panini al prosciutto, for very American pipol.

Beside you||AnimaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora