"Right now, I wish you were here with me."
Non c'erano parole più vere, le canzoni arrivavano sempre al momento giusto e riuscivano a capirmi senza che io dicessi una parola.
A chi dedicherei quella frase? Ancora con certezza non lo so ma, purtroppo, non credo di essere più nella posizione di fare una scelta.
Ero incinta e quel bambino, inconsapevolmente, aveva fatto la scelta al posto mio.
Sascha.
Ed era proprio da lui che stavo andando in quel momento.
La voce di sua madre al telefono mi era sembrata preoccupata e tutto ciò faceva preoccupare anche me.
Cos'era successo a Sascha?
Qualsiasi cosa fosse sentivo che la colpa era mia, solo e soltanto mia.
Non ero mai stata innamorata di Salvatore, perché ora che ero fidanzata mi ero improvvisamente persa in lui?
Ho sempre creduto nel destino e ora penso di stare sul cazzo ad esso.
Il viaggio verso Genova non era nemmeno a metà, ed avevo bisogno di parlare con qualcuno ma per dirgli cosa?
Era ancora presto per dire a tutti che ero incinta, soprattutto perché nemmeno Sascha lo sapeva quindi, semplicemente, cercai di scacciare le mie preoccupazioni.
Alzai il volume della musica e mi addormentai.Sascha P.O.V.
La mia vista era offuscata, i miei movimento sconnessi;
Solo una cosa era rimasta chiara nella mia mente: Aurora.
Cosa potevo fare? Nulla, assolutamente nulla.
Mi ero innamorato di lei come un coglione.
Aurora era la mia droga, la mia dipendenza, e non potevo uscire da questo circolo vizioso.
-Erano solo baci- mi ripetevo per cercare di autoconvincermi che non faceva male, tutte cazzate.
Erano baci adesso, più avanti cosa sarebbero diventati?
Posai lo sguardo sul computer, sulla videocamera.
Presi quest'ultima e la lanciai a terra pestandola.
Aurora, fanculo.
Il portatile fece la stessa fine.
Salvatore, fanculo.
La bottiglia di birra sul tavolo accanto a me, distrutta.
Nella mia stanza c'era così tanto casino che sicuramente qualcuno aveva pensato di chiamare i carabinieri ma a chi importava? A me no di sicuro.
Poggiai la schiena contro al muro scivolando su esso e sedendomi a terra.
Presi il viso tra le mani, non credevo che mi sarei mai ridotto così per una ragazza.
Sentii la porta aprirsi, non mi preoccupai di guardare chi era.
"Vattene." Dissi semplicemente.
"Sascha..."
La sua voce, Aurora.
Che cazzo ci faceva qui?
Alzai la testa e la guardai in malomodo.
"Vattene." Ripetei scandendo ogni sillaba.
"Che cazzo hai fatto?" Continuò lei guardandosi attorno.
Non risposi.
"La videocamera, il portatile! Dio mio, ti sei rincoglionito?"
"Aurora, porca puttana vattene!" Urlai alzandomi da terra.
Lei si morse il labbro, era spaventata.
Io le facevo paura, ma io non volevo.
Avrei voluto abbracciarla ma ero troppo orgoglioso, e ubriaco, per farlo.
"Cosa vuoi?! Salvatore non ti vuole più e sei tornata da me?"
Continuai a sbraitare avvicinadomi a lei.
Lei sospirò poi disse "Ero preoccupata per te, e se proprio vuoi saperlo sì, Salvatore non mi vuole più ma io non sono qui per questo."
"Non voglio vederti, vattene." le indicai la porta.
"Sascha io..." La interruppi gridando "VATTENE!"Aurora P.O.V.
I suoi occhi erano colmi di rabbia e tristezza.
Gridava, non era in se e quel Sascha mi faceva paura.
"VATTENE!" Gridó prima di dirigere il suo pugno verso di me.
Chiusi gli occhi istintivamente aspettandomi di essere colpita.
Passò qualche secondo, nulla.
Riaprii gli occhi lentamente, era inginocchiato a terra e si copriva il volto con le mani.
"Stavo per picchiare la ragazza che amo."
Stava piangendo ma non gridava più, si era calmato.
Cercai di avvicinarmi a lui per aiutarlo ma mi fermó.
"Ti prego, vattene. Non voglio farti del male."
Sospirai e sussurrai "Va bene" voltandomi verso la porta.
"No, aspetta!" Mi bloccó di nuovo "Non andare, ho bisogno di te."
Sorrisi voltandomi verso di lui che nel frattempo si era alzato venendomi incontro.
"Anch'io ho bisogno di te."
Lui mise le sue mani nei miei fianchi e avvicinò il suo viso al mio.
"Scusa" sussurró a pochi centimetri dalle mie labbra.
"Scusami tu." risposi annullando la distanza tra di noi.
Lui passò la sua mano sotto la mia maglia, nella pancia.
Cazzo, sono incinta.
Mi staccai subito dalle sue labbra.
"Che c'è?" Chiese lui confuso.
"Sono incinta." risposi.MAMMA IO NON VADO A SCUOLA, FARÓ LA YOUTUBER!
No ma che bel modo per dire a qualcuno che sta per diventare padre, davvero Aurora complimenti,e quanta volgarità in questo capitolooo RIVOGLIO LA DOLCIOSITÀ DI SURRY.
Anyway, lasciate tanti bei votini e commenti e vi spediró un meraviglioso esemplare di Stefano Lepri a casa disponibile in ben tre colori: Rosa, azzurro e violetto :DZao bei pimpi, buon ritorno a scuola
....si, come se potesse essere un buon ritorno.
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Beside you||Anima
Fanfiction"Aveva spezzato il mio cuore in mille pezzi e per quanto provassi a riaggiustarlo sapevo che non sarebbe stato possibile: lui aveva il pezzo principale e lo teneva con se nonostante tutto."