È inevitabile, quando nasci in un luogo rimani legato ad esso per sempre, come se fosse parte di te.
Ogni volta che ci torni rivivi i ricordi della tua infanzia, le litigate con gli amici, i primi amori e le prime lacrime.
Firenze, per me, pullulava di ricordi, molti avrei voluto dimenticarli.La mia vita prima di trasferirmi a Padova era monotona, noiosa.
Scuola, casa, studio e si ricominciava il giorno dopo.
Tutto ciò perché, secondo i miei genitori, sarei dovuta diventare una donna di successo quindi piuttosto che permettermi di uscire con i miei coetanei hanno preferito dirigere la mia vita solo sui libri scolastici.Padova era stata la mia via di fuga, anzi, Salvatore era la mia via di fuga.
Quel ragazzo mi mancava terribilmente eppure questa volta sentivo che era meglio così.
Cercai di autoconvincermi che, un giorno, mi sarei abituata alla sua assenza.
Pensavo al nostro rapporto provando a sorridere perché era accaduto, non a piangere perché era finito.
L'unica cosa che non ero riuscita a spiegarmi era il perché lui mi avesse lasciata senza darmi una spiegazione ma ora non era il momento per farsi questa domanda.Mi trovavo davanti alla porta di casa di Stefano, mio cugino.
Volevo dire ai miei di Sascha, che io e lui aspettavamo un figlio ma non potevo farcela da sola.
Inizialmente pensai di portare Sascha con me, e forse avrei dovuto farlo, ma i miei non sapevano nemmeno della sua esistenza come potevo portargli in casa uno sconosciuto e dirgli"Hey Mamma, lo vedi questo grande figo? Sarà il padre del bambino che porto in grembo."
Non potevo.
L'unico che in qualche modo avrebbe potuto aiutarmi era Stefano.
Presi coraggio e suonai il campanello di casa sua.
I battiti del mio cuore iniziarono gradualmente ad aumentare, avevo l'ansia per dirlo a mio cugino figuriamoci quando dovrò dirlo ai miei.Sono nella merda.
Pensai.
La porta si aprii mostrandomi davanti l'esile figura di sua madre.
"Aurora, da quanto tempo!" Mi sorrise stringendomi in un caldo abbraccio.
"Buongiorno, c'è Stefano? "
Mi era sembrato scortese liquidarla così in fretta dopo così tanto che non mi vedeva ma avevo davvero bisogno di parlare con mio cugino.
"Certo, è nella sua camera probabilmente sta registrando accomodati."
Mi fece entrare senza mai levare il sorriso dalle labbra.Bussai alla porta di Ste, sentii un "Avanti" sussurrato in risposta.
Aprii la porta lentamente vedendolo seduto sul letto con la testa fra le mani.
"Stefano." Lo richiamai facendolo alzare il capo.
Mi guardò sorpreso, aveva gli occhi arrossati e lucidi.
"Aurora, che ci fai qui?" Balbettó quasi singhiozzando.
Mi avvicinai sedendomi affianco a lui.
"Avevo bisogno di parlarti, tu cos'hai?"
"La Marina mi ha lasciato."
Disse cercando di trattenere le lacrime che minacciavano di scendere dai suoi occhi.
Lo abbracciai non sapendo come rispondere, lui ricambiò l'abbraccio stringendomi forte."Perchè l'ha fatto?"
Non ero sicura che fargli ricordare ciò che era successo l'avrebbe aiutato ma pensai che forse l'avrebbe aiutato a sfogarsi.
"Hai presente la Sabrigamer?"
Annuii incitandolo a continuare.
"Ecco, mi ha baciato davanti alla Marina e ora lei pensa che la tradisca."
"Mi dispiace, vedrai che si sistemerà tutto.
Insomma, lei ti ama non può stare senza di te."
Sorrisi cercando di rassicurarlo.
"Grazie, ma tu cosa dovevi dirmi?"
Sospirai preparandomi un discorso mentale.
"Aspetta, non dire nulla lo so."
Mi interruppe lui.
"Sei incinta." Continuò.
"Come facevi a saperlo?"
"Me l'ha detto Sal."E Salvatore come lo sapeva?
"Oh, beh ad ogni modo...mi aiuti a dirlo ai miei?"
Lui si alzò dal letto "Certo." disse dirigendosi poi verso la porta.
"Dove vai?" Gli chiesi.
"Andiamo dai tuoi, no?"
"A-adesso?"
"Ovvio! Andiamo dai."Eravamo davanti alla porta di casa dei miei, o meglio Stefano era lì.
Io ero ancora in macchina mentre lui mi incitava ad uscire.
Uscii titubante dall'auto nascondendomi dietro di lui che mi stringeva la mano per rassicurarmi.
Suonó il campanello.
L'ansia saliva ed io maledivo mentalmente Sascha per avermi messa incinta.
Mia madre aprii la porta.
Merda.
"Aurora!" Disse abbracciandomi "Quanto mi sei mancata."
Stefano tossii per far notare che c'era anche lui.
Povero piccolo ignorato.
"Oh, ciao Stefano."Entrammo in casa e dopo aver parlato un po' presi coraggio.
"Mamma, ti devo dire una cosa."
"Che cosa?"
Guardai Ste che mi incitava a continuare, chiusi gli occhi e dissi tutto d'un fiato.
"Sono incinta."Haribo è la bontà che si gusta ad ogni età
Hey pipol, sono all'ospedale e non c'è linea quiiindi scrivo.
Icsdi.
Povero Stefanino, tranquillo posso amarti io.
Oggi sono depressa ma sono felicia perché ho preso gli Oreo.
Yay.
Se il capitolo vi è piaciuto lasciate un commento o un voto, anche alla pagina di instagram che come in ogni capitolo trovate nella descrizione(?)
Noi ci rivediamo nel prossimo capitolo bella ragazzi.Guardo troppi video di Favij.
*I'm __weltshmerz__ on instah*
^^^^S P A M^^^^
Ciao a turuturututti❤
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Beside you||Anima
Фанфик"Aveva spezzato il mio cuore in mille pezzi e per quanto provassi a riaggiustarlo sapevo che non sarebbe stato possibile: lui aveva il pezzo principale e lo teneva con se nonostante tutto."