That's Anima.

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Dopo che ebbi pronunciato la fatidica frase ci fu un qualche minuto, o forse secondo di silenzio.
Quel che so è che, indipendentemente dalla vera durata di quel momento, mi sembrò che il tempo non passasse mai.
L'ansia dentro di me saliva sempre di più e i miei respiri si facevano più rapidi irregolari assieme ai battiti del mio cuore.
Tutte sensazioni di disagio e sconforto vennero in un attimo spazzate via da una frase.

"Oh mio dio, ma è fantastico!"

Sorrisi istintivamente all'affermazione di mia madre.

"Davvero?"

Chiesi incredula, mi sarei aspettata una delle sue ramanzine non di certo un'espressione di gioia.

"Sí, insomma, tu e Salvatore siete una coppia bellissima!"

Mi bloccai per un secondo.
Cazzo.
I miei pensavano ancora che io stessi insieme a Sal.
Si scatenò il panico generale nella mia testa, non sapevo più articolare una frase per risponderle.

"Ehm, scusate." Intervenne Stefano accanto a me "Aurora e Sal non stanno più insieme da tanto ormai, lei è incinta di Sascha, suo attuale ragazzo."

Ringraziai mentalmente mio cugino per aver risposto al mio posto.

"Quindi tu sei incinta di un ragazzo che né io nè tuo padre conosciamo? "

Mi chiese con un tono accusatorio, annuii non sapendo cosa rispondere in mia difesa.

"Stasera, lo voglio qui. Portalo dopo cena, così ci sarà anche tuo padre."

Perfetto, Stefano prepara il funerale di Sascha.


Io e Ste ci guardavamo in attesa che qualcuno prendesse il cellulare e dicesse a Sascha che i miei volevano conoscerlo.
Insomma, lui voleva emigrare in Alaska senza dire nulla a nessuno figuriamoci se era pronto a conoscere i miei!

"È il tuo ragazzo Aurora, non il mio." Disse Ste porgendomi il cellulare, notai che aveva già inviato la chiamata a Sascha.
Lo fulminai con lo sguardo e mimai un 'Fanculo' con le labbra per poi portarmi il telefono all'orecchio.

"Pronfto?" Risi a sentire la sua voce impastata dal sonno.
"Sà, stavi dormendo?"
Sentii un mugolio in risposta che, presumo, fosse un sì.
"Sei una vergogna, sono le tre del pomeriggio."
"Senti, a una certa età si ha bisogno di fare il riposino."
Si lamentó.
"Ad ogni modo, preparati stasera vieni a Firenze."
"Perchè?"
"I miei vogliono conoscerti."

Silenzio assoluto.

"Sà, lo so che non sei morto è inutile che fingi."
"Fanculo." Sussurró.
"Ti ho sentito, coglione. Alle 19 ti voglio a casa di Ste, a stasera ciao amore."

Avevo passato le ore successive ad aiutare Stefano a riappacificarsi con la Marina, e c'era quasi riuscito, e a contare quante ore, minuti e secondi mancavano al fatidico incontro.
Stavo impazzendo? Sicuramente.

Dire ai propri genitori che sei incita, di un ragazzo che conosci da circa due o tre mesi, che hai lasciato gli studi e che non sei mai stata con la persona che loro credevano il tuo ragazzo non è facile, credetemi.
Soprattutto quando il tuo ragazzo è più agitato di te.

"Sascha, non ti uccidono. Al massimo mio padre prova a spararti ma non ti farebbe mai del male, credo."
Cercai di tranquillizzarlo stringendogli la mano mentre stavamo andando a casa dei miei.
"Sai, l'Alaska in questo periodo dell'anno è stupenda, potremmo andarci tipo adesso."
Le uniche parole che uscivano dalla sua bocca erano richieste di aiuto, modi per scappare e cose varie.
"Sei un cagasotto Sà, dai siamo arrivati."
Sentii la sua mano stringere la mia e lo vidi mordersi il labbro, segno di insicurezza e paura.
Sarebbe stato tutto più facile se non mi avesse messa incinta.
Avvicinai la mano al campanello premendolo, sospirai e pensai che tanto male non poteva andare.
Qualsiasi cosa avessero pensato non avrei lasciato Sascha e quel bambino sarebbe nato che loro lo volessero o meno.

La porta si aprii emettendo un fastidioso cigolio e presentandoc il volto di mia madre che, contrariamente a ciò che pensavo, sorrideva.

"Aurora, Sascha, accomodatevi."

Mia madre aveva già imparato il nome del mio ragazzo avendolo sentito solo una volta di sfuggita da Stefano?

Entrai seguita da Sascha e trovai mio padre che mi corse in contro per abbracciarmi.

"Pulce!"
"Papà, ti prego non chiamarmi così."
Lo pregai imbarazzata, vidi Sascha sorridere a quel soprannome poi lui e mio padre si presentarono e vederlo più tranquillo fece calmare anche me.

"Aurora ma che hai detto a questo povero ragazzo? È tutto agitato."
Ci scherzó su mio padre, io lo guardai confusa.
"Sappiamo già tutto su di voi, volevamo solo vederlo di persona."

Guardai Sascha cercando di capire se lui ne sapesse qualcosa ma dalla sua espressione pensai che fosse confuso quanto me.

"Chi ve ne ha parlato?" Chiesi e la risposta mi lasciò a bocca aperta.

"Salvatore."

VERY IMPORTANT ANGOL AUTRIC

Allora, questi sono gli ultimi capitoli della fanfiction MA abbiamo già un sequel che io sto amando tanto che sarà quasi completamente incentrato su Surrealpower.
Anyway, come al solito spero che il capitolo vi sia piaciuto anche se, a mio parere, è uno dei peggiori.
Ho seri problemi con i capitoli finali e quelli iniziali, non li so scrivere bene come gli altri :(
Lasciate un votino e un commentino e vi regalerò un limone.

Ciao patati, lov u all

Beside you||AnimaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora