I miei avevano accettato Sascha, il fatto che fossi incinta e persino che avessi lasciato gli studi, tuttavia non riuscivo a capire perché Sal, se ancora posso chiamarlo così, aveva detto tutto ai miei.
Avrei voluto parlargli in qualche modo ma lui non mi aveva mai cercata, mi aveva lasciata sola quando ero all'ospedale fregandosene completamente di me.Se non gli importava di me perché aveva parlato con i miei?
Perché mi aveva aiutata?Pensai che l'unico modo per risolvere i miei dubbi fosse chiedere direttamente a lui.
"Sascha, mi passi il telefono?"
Lui mugoló qualcosa strofinando la testa nel cuscino.
"Dai Sà, è importante." Sbuffai.
"Cosa devi fare?"
"Voglio parlare con Salvatore. "
Alzò la testa dal cuscino fulminandomi con lo sguardo, brutto segno.
"Cosa devi dirgli?"
"Voglio sapere perché ha detto tutto ai miei, dai Saschy non fare il geloso."
Lui non rispose e, ovviamente, non mi passò il telefono.
Sbuffai e mi stesi sopra di lui cercando di raggiungere da sola il comodino che si trovava nella sua parte del letto.
Stavo per tornare nella mia parte me lui mi tenne sopra di lui mettendomi le mani sui fianchi.
"Non voglio che ci parli." Disse iniziando a mordermi il labbro.
"Mh, dai Sà." Mi lamentai "Voglio solo chiarire una cosa, sempre se vorrà."Già, non sapevo se lui volesse sentirmi, anzi sicuramente non voleva.
La verità era che il mio, ex, migliore amico mi mancava terribilmente e, probabilmente, mi sarebbe mancato per sempre.
Presi coraggio fregandomene per un momento di Sascha e gli mandai un messaggio.
'Hey, possiamo parlare?' Scrissi per poi tornare a concentrarmi sul mio ragazzo.Era mezzanotte, eravamo stesi sul letto e lui mi stava dando le spalle.
"Amore?"
Lo richiamai senza ricevere risposta così mi avvicinai a lui, abbracciandolo da dietro e stringendolo a me.
Non ottenni nessuna reazione da lui.
"Sà, dai..." sospirai continuando a stringerlo.
"Ogni volta che hai parlato con lui noi abbiamo litigato.
Ogni fottuta volta lui ha cercato di portarti via da me."
Disse voltandosi e guardandomi negli occhi.
"Lo so, mi dispiace davvero ma, cazzo, Sascha io ti amo.
Ti amo davvero tanto, tu sei importantissimo per me, sei tutto ciò che conta."
Presi la sua mano e la portai sulla mia pancia.
"Lo sai cosa c'è qui? C'è tua figlia, o tuo figlio, più di questo cosa può dimostrarti che ti amo e che voglio passare la mia vita con te?"
"Se non ci fosse quel bambino saresti con Salvatore."
Non risposi, non perché ciò che aveva detto fosse vero ma perché ero ferita dal fatto che lui pensasse che io amassi Sal.
"Sascha." Iniziai a parlare con gli occhi lucidi "Mi dispiace, non volevo tradirti e lo so che è stupido da dire perché nessuno mi ha obbligata a baciarlo ma ti assicuro che amo te, solo e solamente te, non lui.
Non è stato questo bambino a farci tornare insieme, sarei tornata in ogni caso, forse un po' più tardi ma sarei comunque tornata.
Non posso negare di aver provato qualcosa per Salvatore però ti giuro che i miei sentimenti verso di lui sono finiti."
Iniziai a parlare mentre le lacrime minacciavano di uscire dai miei occhi.
"Ti prego, fidati di me."
Lui sospirò e mi abbracció.
"Scusami." Disse.
"Per cosa ti stai scusando?"
Chiesi, lui non aveva motivo di scusarsi, non aveva fatto nulla.
L'unica che si sarebbe dovuta scusare ero io.
"Io mi fido di te, è solo ho paura di perderti di nuovo.
Ho paura che, in qualche modo, riesca a portarti via da me, magari per sempre.
Non sopporterei di perderti, non riesco ad immaginare una vita senza di te."
Gli diedi un leggero bacio a stampo sulle labbra e sussurrai "Niente e nessuno riuscirà a dividerci."
Poi lui mi abbracciò, mettendomi una mano sulla pancia e ci addormentammo.-
Tutto quello che ero riuscita ad ottenere dal messaggio inviato a Sal era un visualizzato senza risposta, che in realtà era già una risposta.
Non voleva parlarmi ma io lo volevo e, fortunatamente, tra qualche giorno ci sarebbe stato un raduno in un paesino vicino a Firenze quindi tutti i mates si sarebbero incontrati.
Compreso Surrealpower.
Proprio per questo motivo eravamo tutti, o quasi, a casa di Stefano.
"Ma quando cazzo arriva Surry? Dobbiamo registrare."
Si lamentò Giuseppe.
"Dai papà Vegas, ora gli scrivo e vediamo dov'è."
Rispose Ste prendendo il cellulare che pochi secondi fa era in mano a Marina, la sua ragazza.
Dopo ciò che era successo con Sabrina si erano riappacificati tornando insieme più sdolcinati di prima, erano adorabili."Amore, che hai?" Chiese Marina al suo ragazzo notando la sua espressione, lui in risposta le mostrò il telefono.
"Non vuole registrare, ma che cazzo di problemi ha?"
Disse Ste infastidito.
"Non possiamo fare la serie senza di lui!"
"Sí che possiamo, Giuseppe."
Rispose Sascha.
"Ragazzi, sapete dov'è?" Mi intromisi, Ste annuii mostrandoni il messaggio di Sal dove, appunto, c'era scritto dov'era.
"Bene, ci vediamo dopo." Dissi alzandomi e determinata a voler parlare con lui.Camminai per circa venti minuti cercandolo per le stradine di Firenze quando finalmente lo vidi, ma non era solo.
Era con una ragazza che, purtroppo, conoscevo molto bene.
Pensai che forse era meglio lasciar perdere, stavo per andarmene ma poi un'odiosa voce mi richiamó.
"Guarda chi c'è, la sfigata è tornata."
Mi provocó la ragazza che poco prima era con Salvatore.
"Tranquilla, torno a Padova."
Le risposi fregandomene, lei si avvicinò a me.
"Perchè dovresti tornare a Padova? Nessuno ti vuole la."
Stavo per ribattere quando Salvatore intervenne.
"Smettila, Giulia."
"La conosci?"
Gli chiese lei, lui mi guardò per qualche secondo poi rispose alla domanda.
"No, ora vattene."
La bionda accanto a lui sbuffó, poi si avvicino a lui e lo baciò.
Lui ricambiò il bacio.Se restavo a casa a farmi i cazzi miei era meglio.
Dopo esserselo limonato gli disse
"A dopo, amore." e, finalmente, se ne andò.
"Cosa vuoi?" Mi chiese poi Salvatore.
"Perchè le hai detto di non conoscermi?"
"Non è una cosa che ti riguarda."
Rispose freddamente.
Sospirai "Perchè hai detto ai miei di Sascha?"
"Perchè tuo padre si sarebbe incazzato."
"Con te non si è incazzato?"
"Sí, ma poi gli è passata, no?"
Annuii, lui si voltó per andarsene ma io lo fermai richiamandolo.
"Che cazzo vuoi ancora?"
Mi chiese evidentemente infastidito.
"Perchè sei così Sal? Cosa ho fatto di sbagliato?
Cazzo, tu mi manchi. Mi manca terribilmente il mio migliore amico."
"Non è un mio problema."
Dopo questa frase se ne andó.-
Stavamo passeggiando per le vie di Firenze, c'erano tutti i mates riuniti.
Sascha mi teneva il suo braccio nelle mie spalle costringendomi a restare accanto a lui.
La verità era che io lì non ci volevo essere.
Ero felicissima di rivedere Giuseppe ma non riuscivo a stare vicino a Salvatore senza sentire una terribile sensazione di tristezza assalirmi.
Ad un certo punto Sascha si fermò di scatto, mettendosi davanti a me.
"Aurora..."
"Tutto ok?" chiesi con fare interrogativo, lui sorrise leggermente e sussurró un 'Si'
Ero preoccupata poichè non capivo cosa stesse accadendo, in quel preciso istante Sascha tirò fuori dalla tasca dei pantaloni una piccola scatolina tutta ricoperta di velluto blu scuro.
"È da tanto che volevo chiedertelo...Vuoi essere il mio 'player 2'?"
A quelle parole le lacrime di gioia iniziarono a scendere senza sosta.
"Sascha, io..." Iniziai a parlare coprendomi il viso con le mani incredula
"Si lo voglio." dissi saltandogli letteralmente addosso
Tutti iniziarono ad applaudire o a farci i complimenti, persino quelli che non conoscevamo.
Tutti tranne uno: Salvatore.
Con la coda dell'occhio riuscii a vedere la sua smorfia di disgusto mista a rabbia ma cercai di fregarmene.
Ora era il mio momento per essere felice e avevo scelto di esserlo con Sascha.WOHOHO, ULTIMO CAPITOLO
Sì, questo è l'ultimo capitolo ed è di 1200 parole.
Per me è un record.
Anyway, appena avrò tempo farò l'epilogo e dopo poco pubblicheró il prologo del sequel.
Saschino ha fatto la proposta alla nostra Aurora (che è una scassa minchia❤) e Surry è diventato un piccolo stronzo.
Che bella vita :D
Ora, vado a studiare storia.
Commentate e lasciate i votini, ogni voto salverà un pigman che a sua volta salverà Stefano.Ciao unicornifatati❤
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Beside you||Anima
Fanfiction"Aveva spezzato il mio cuore in mille pezzi e per quanto provassi a riaggiustarlo sapevo che non sarebbe stato possibile: lui aveva il pezzo principale e lo teneva con se nonostante tutto."