Quando l'universo è contro Anthony Jones (parte 2)

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Questa volta Anthony era pronto.

Tre ore prima del non-appuntamento aveva scelto i suoi vestiti migliori, depositati con cautela sul letto.

Entrò nella doccia e l'attenzione fu catturata dalla valanga di shampoo, balsami e creme di sua sorella Ginny. L'orgoglio maschile a lungo sopito gli ricordò che non poteva farlo, ma poi cedette alla tentazione. Pensò che mischiandoli avrebbe ottenuto un effetto migliore, quindi se li spalmò tutti insieme e poi prese a strofinare. Nell'allungarsi per mettere a posto l'ultimo utilizzato, il sapone gli finì negli occhi. Urlò e indietreggiò d'istinto. Scivolò e le natiche sbatterono a terra, cosa che fece aumentare di diversi decibel il suo urlo.

«Anthony!» la porta del bagno si spalancò, seguita da quella della doccia.

«Tesoro, ma cos'è successo?» chiese apprensiva sua madre e Anthony borbottò un «Niente, sto bene» per scacciarla il prima possibile.

Nell'asciugare i capelli poco dopo, un odore intenso e insistente gli otturò le narici: proveniva dalla chioma riccia ancora umida, che emanava le stesse fragranze di un'aiuola rigogliosa. Neanche fosse una fottuta fatina dei boschi. Usare tutte quelle lozioni non era stata una buona idea.

Okay, stiamo calmi, non è un problema, posso mettere un cappello.

Uscì dal bagno in accappatoio e incontrò Ginny, la quale nel superarlo gli urlò queste parole: «Se ti sei fatto una sega in bagno, assicurati di aver pulito! L'ultima volta hai lasciato sperma ovunque.»

Anthony pietrificò sul posto.

«Io non- io non-» balbettò.

«ANTHONY, COS'È CHE AVRESTI FATTO IN BAGNO?!»

Nell'arco di un nanosecondo sua madre gli fu di fronte, incollerita. Anthony desiderò morire, lì e subito.

Gli afferrò il braccio.

«Adesso noi due dobbiamo affrontare un discorsetto Anthony, credo che sia arrivata l'ora.»

«Ma sono nudo!»

Lo ignorò.

Raggiunsero il salotto e lo costrinse a sedersi sul divano con lei.

«Credo sia ora di affrontare il discorso, Anthony». Il discorso? Non intendeva quel discorso, vero?

«Sei abbastanza grande da poter discutere con sincerità della tematica sessuale» e le certezze di Anthony crollarono.

«Cosa?!» boccheggiò «Ma- no, ti prego, cioè, possiamo farlo tipo un'altra volta, per favore? E poi non ne ho bisogno, cioè, non serve, sul serio» supplicò.

«Anthony Edward Jones» e qui Anthony capì di essere fottuto «Questo discorso va fatto in ogni caso, quindi sta' seduto e ascolta per l'amor del cielo.»

I successivi minuti furono pura tortura. Con una serietà agghiacciante lei gli spiegò senza mezzi termini la procedura da adottare "quando si sarebbe trovato una ragazza", cosa che però Anthony sapeva non sarebbe mai successa. E quando sua madre specificò che avrebbe dovuto essere delicato nel penetrarla, Anthony avrebbe voluto alzarsi e urlarle in faccia un: "MI PIACE IL CAZZO!". Il che non sarebbe stato esattamente il coming out ideale.

Una Ginny di passaggio aggiunse: «Il concetto è semplice, Anthony, metti il pene nella vagina, o da qualche altra parte, non so, dipende da cosa è disposta a fare lei» e a quel punto Anthony si alzò e se ne andò, traumatizzato a vita.

Nel raggiungere incolume la propria stanza sospirò sollevato, poi pietrificò nel notare la scomparsa dei vestiti da lui scelti con parsimonia. Chiese a sua madre spiegazioni.

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