Quando ai tuoi migliori amici sta decisamente succedendo qualcosa di strano

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Patrick era sicuro di quello che faceva.

Okay, forse non tanto

Tutto era iniziato col cataclismatico messaggio di Anthony.

hellocupcakes: oppure no. Sappi che io sto per assistere alla visione paradisiaca di un Patrick Brown sudato che corre attraverso un campo da calcio e penso dovrò sforzarmi per non avere un'erezione al momento. Temo non potrò risponderti quindi ciao, sparisci dalla mia vista e lasciami qui a sbavare in santa pace.

Ciò che all'inizio lo aveva sconcertato erano stati i toni di Anthony, poi i due neuroni ancora funzionanti si erano connessi in una cruciale consapevolezza.

Anthony era agli allenamenti.

Inutili erano stati i messaggi inviati subito dopo, rimasti senza risposta: doveva aver spento il telefono. Non era disposto ad arrendersi, però. Anthony era lì e chissà quando gli sarebbe ricapitata l'occasione di svelare l'identità del suo ammiratore segreto. Non era riuscito a riscaldarsi a dovere proprio a causa dell'agitazione e dell'attenzione sempre sulle tribune, nella speranza di individuare un volto a lui in realtà ignoto, e il suo coach infine lo aveva spedito in panchina.

Subito aveva acciuffato il cellulare e, con il cuore a mille, aveva mitragliato di messaggi Anthony, nella speranza di una risposta.

Quel "senti" da parte sua era stato capace, da solo, di quasi mandarlo al Creatore e Patrick subito aveva chiesto informazioni per individuarlo in mezzo a quella mandria di gente che proprio quel giorno aveva deciso di portare il sedere ad assistere gli allenamenti.

Felpa grigia dell'Hard Rock e jeans.

Presa visione della risposta, scattò verso le tribune, alla ricerca disperata di qualcuno che corrispondesse alla descrizione. Nell'oltrepassare il cancello che divideva tribune e campo frenò un attimo.

Felpa grigia dell'Hard Rock e jeans.

Quasi svenne quando vide qualcuno con una felpa grigia, ma era una ragazza, così passò avanti nel suo scrutare inquisitorio.

Prese a camminare in parallelo rispetto alle tribune, l'improvvisa vista di un falco da dieci decimi a disposizione.

Felpa grigia dell'Hard Rock e...

Si bloccò. Un ragazzo con una felpa grigia e dei jeans strappati sulle ginocchia, il capo chino e uno zaino mezzo rotto sulle spalle.

L'adrenalina gli infiammò il sangue nelle vene e, senza perdere tempo, corse verso di lui, verso Anthony, senza la più pallida idea di cosa dirgli o di come comportarsi.

«Ehi tu!» esclamò, i gradoni saliti in fretta e furia, il fiato corto e il cuore in fibrillazione. Anthony ancora teneva il viso abbassato, quindi forse non lo aveva sentito.

Gli giunse davanti e lo afferrò di botto per le spalle, una scossa involontaria dovuta all'agitazione del momento.

«Dico a te!»

Anthony alzò la testa, occhi sgranati, sconcerto e irritazione a dipingergli i tratti.

Uhm.

Era un tipo un po'... alternativo. Piercing al naso, capelli biondi ossigenati e la faccia di uno che si era appena fumato una canna. Un po' discordante rispetto all'idea che si era fatto di lui, ma non importava.

«Che cazzo stai facendo?» esclamò Anthony nel tentativo di sfuggire alla sua presa, ma lui la rafforzò.

«Sei Anthony Jones, non è vero?!» gli urlò in faccia. Solo in quel momento realizzò che forse corrergli incontro, afferrarlo e gridargli addosso non era esattamente il modo più saggio di comportarsi.

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