3 CAPITOLO

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3 BELLA ADDORMENTATA.
Uscii dalla sala cinesca la mia bicicletta e presi a vagare verso la natura con quel rottame. Non era male.Amo il vento tra i capelli e in viso. Era facile per me non avere meta,perché mi fermavo dove mi piaceva e poi continuavo a piedi.
Il bello della fotografia,è quello di osservare ciò che ti circonda,trovare il punto giusto e scattare;non importa come ti senti,cosa stai provando in quel momento,o cosa pensi,importa soltanto ciò che vedi e una volta scattata la foto,ti fermi a guardare ciò che hai fotografato. Ma l'importante è cosa provi mentre guardi l'oggetto. Ovvero per me è questo...
Uscii la catena e attacciai la bici al palo. Mi avviai verso alcuni alberi vecchi,trovai il punto giusto e scattai. L'albero aveva un ramo che assomigliava a una mano di profilo,e cercai di posizionarmi in modo che il sole potesse essere parallelo al ramo. Quando feci crollare la macchina fotografica lungo il mio petto,guardai l'orizzonte e per quanta voglia avessi di fumare una dannata sigaretta,non la fumai. Mi limitai a guardare il sole del mattino,con molte nuvole sparse nel cielo.
"Ei Miss. Nervosa!" Mi girai d'istinto e vidi Axel. "Che fai mi segui?" Sorrisi e ritornai a fissare il cielo "Stavo fumando una canna e ti ho vista. Bello qua?" Annuii "Giá." Mi guardò e io mi girai verso di lui "Raccontami di te." Mi disse. Okay avevo una voglia matta di fumare,cosí presi una sigaretta e l'accesi "Cosa vuoi sapere?" Domandai "Tutto." Mi sedetti a terra e aspirai "Io non sono di quí...vengo da un paesino al sud. Posso dire di non essere abituata a questo tempo,ma tanto la pioggia mi piace,quindi non ci sono problemi. Comunque i miei genitori non sono della stessa città,mio padre è napoletano e mia madre è di questa isoletta. Io nacqui a Caserta,ma dopo la nascita di mia sorella Giulia,mi trasferii al paese di mia madre. Da piccola ridevo per tutto,avevo una risata idiota,quindi le persone si divertivano a prendermi per il culo,e in più io ero fuori peso. Quindi il mio sorriso si spense. Dopo graffi,vomito,sangue,siringhe,fumo,erba e droga... poi però ho superato tutto e adesso sono sana,anche se fumo ancora. Tu?"
"No ascolta,non mi va di parlare di me..." abbozzai un sorriso "Tranquillo ti capisco." Poi il nostro sguardo si incroció. "Biondina,ho fatto una fottuta scommessa." Lo guardai di sbieco "Che scommessa?" Lui si grattó la testa,e chiuse un occhio facendo uno strano movimento con la bocca "Senti ho perso una scommessa con mio fratello piccolo. E vuole che gli trovi una ragazza." Scoppiai a ridere "Non provarci con me." Lui si mise a ridere "Ma che? Sei scema? Tu sarai mia." Incrociai le braccia e ignorai cosa aveva detto alla fine "E come ti dovrei aiutare?" Mi guardò con la faccia da cucciolo "Senti non sopportavo quando mia sorella faceva quella...faccia... aspetta tu intendi far conoscere a tuo fratello,mia sorella?" Ghignó "Hai visto che ci sei arrivata?" Feci una smorfia di disapprovazione "No!" Lui incroció le mani "Dai perfavore." Guardai l'orizzonte con l'intento di non cedere,ma poi mi sembrò una buona idea. Giulia stava sempre sola,e pensai a un potenziale fidanzato. "Che ricevo in cambio?" Lui sorrise "Bambolina io giá non ti basto?" Alzai gli occhi al cielo. "D'accordo,adesso dovrei continuare. Come si chiama tuo fratello?" Dissi alzandomi,poi lui mi seguí "Francesco,ha 22 anni." Incominciai a camminare "Quanto vi togliete?" Axel si guardó le scarpe "Credo un anno. Tu e tua sorella?" Abbassai gli occhiali da sole che avevo in testa "Io ho 21 anni,e ci togliamo 18 mesi,lei ne ha 20."
Chiaccherammo per un bel pezzo di strada,poi guardai il telefono per controllare l'ora. "Io dovrei tornare a casa,sono già le 13 e 30." Lui sorrise "D'accordo." Tornammo indietro. Giuro che stavo per mettermi a bestemmiare in turco.
"Non ci posso credere! Mi hanno fregato quel rottame di bici." Axel scoppió a ridere "Dai bella addormentata,io ho la moto." Tirai un sospiro di sollievo,ma ritornai a essere sgorbutica."D'accordo. Spero solo che tu conosca le regole della strada." Lui mi guardò,e si stampò un sorrisino beffardo in faccia. "Quando avevo quattordici anni,e andavo a scuola,conoscevo le regole." Sorrisi "Ah beh quindi,conosci anche le regole della strada?" Lui socchiuse gli occhi e sorrise,ma mi sembrava un sorriso che si fa a un bambino quando ti chiede se potresti giocare con lui. "Fammi finire. Io le conoscevo le regole,ma venivo sempre sospeso,e tutto questo perché,anche se conoscevo le regole,non le rispettavo." Alzai gli occhi al cielo. "Me lo dovevo aspettare ...Dov'è il casco?" Chiesi sorridente,ma lui sbarrò gli occhi e fece un sorriso falso "Prima regola del codice stradale,infranta." Andavamo di bene in meglio con Axel.
Axel mise in moto e io salii dietro di lui. "Bella addormentata? Dove andiamo?" Alzai le sopracciglia "Uno,perché mi chiamate tutti bella addormentata? Due,a casa mia no,vai in una paninoteca qualsiasi." Girò la testa verso la strada e partì. "D'accordo biondina! Reggiti forte!" Io non lo abbracciai per tutto il percorso,ma lo stritolai. Andava veloce,tanto da superare un treno che va a 250 a l'ora.Arrivammo in dieci velocissimi minuti. Era una paninoteca vicino casa mia,e già la conoscevo,si chiamava sandwich on the fly. Era la classica paninoteca degli avvocati,del tipo devo essere a lavoro tra dieci minuti? Perfetto questo locale è adatto a me. Non mi stupii che Axel conoscesse quel posto. Entrammo,e mentre io ero impegnata a fare una specie di guerra civile con i miei poveri capelli tutti aggrovigliati,Axel ordinò. "Lei signorina cosa vuole?" il signore che prendeva le ordinazioni era pelato,e aveva dei baffi grigi. Occhi neri,bassino e grassottello "Axel!? Questa è più stonata di me! Che razza di clienti porti?!" Lui scoppiò a ridere "Ei bella addormentata? Parla con te." Io scossi la testa e mi ricordai che dovevo ordinare "Ah già! Ehm... Un hot dog,con salsa rosa e patatine." Axel sorrise e mi condusse in un tavolo "Ecco perché ti chiamo bella addormentata. Sei bella,ma sembri tra le nuvole." Feci una risata sarcastica "Divertente."Mi guardai in giro e sospirai "Come fai a conoscere questo posto?" Lui sorrise e mi guardò negli occhi "Lavoro qui. Il tizio di prima,si chiama Gregory,ma si fa chiamare Greg,come infatti sotto la scritta del negozio che c'è fuori,c'è scritto Greg's." Alzai le sopracciglia e sorrisi "Wow,che fantasia." Scoppiò a ridere e io proseguii "No dai sul serio.Più creativo di me quando avevo cinque anni." Lui mi guardò perplesso "Perché?Che facevi quando avevi cinque anni?" Sorrisi "Copiavo la mia migliore amica in tutto. Comunque sono stupita che tu conosca l'inglese." Fece un sorriso falso "Tu sempre in vena di complimenti." Sorrisi "Tu perché mi chiami bella addormentata?"Sorrise e si morse il labbro.

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