7 CATTIVO O TRISTE.
Mentre mi dimenavo sulla pista,mi avvicinai a Naomi e gridai per farmi sentire,dato che la musica era troppo alta "Ti stai divertendo?!" Lei annuì un po brilla e io la lasciai divertirsi,in diverse circostanze,la prenderei e la porterei a casa con Marco,ma era il suo compleanno e non le avrei fatto mancare il divertimento. Mi misi in un posto isolato e osservai ció che le mie manine erano in grado di fare. Ma sgranai gli occhi quando vidi quell'idiota di Axel con quell'oca di Veronica -l'amica/coinquilina di mia sorella- ballare e dimenarsi,come se stessero scopando davanti a tutti. Mi misi una mano sulla fronte come per dire ma chi me l'ha fatto fare e poi lo raggiunsi. Lo attirai verso di me con un cenno della mano,e lui mi seguí.
Forse per la confusione,o pel l'alcool andai in un bagno strano,quasi come se fosse un bagno a parte del locale. "Si vuol sapere cosa stavi facendo?!" Mi lamentai con lui quando fui giá dentro al bagno. "La bella addormentata è gelosa?" Fece per avvicinarsi,ma io lo bloccai con la mano "Io non sono gelosa. È solo che sul serio ti stai gettando fra le braccia di Veronica?" Lui mi guardò come se mi fossi fumata qualcosa "Allora,posso capire. È ovvio no? Tutti siamo gelosi di un amico o amica. Peró se tu ci stessi provando con un mio amico,io non farei tutto ció. Insomma prima non te ne frega un cazzo di me,e poi fai ste scenate?!" dimenai la testa da sinistra a destra. Tutto quello che stava dicendo era pura follia "Axel dimentica questo discorso. Continua a ballare con lei. È l'alcool." Feci per uscire ma lui mi fermó per il braccio e mi spinse al muro. Si avvicinó a me e mise le mani ai lati del mio viso "Non mi dire quello che devo fare. Tu hai conosciuto il lato buono di me,che è uno spazio minuscolo nel mio cuore. Io sono cattivo. Ho il sangue nero. Sono capace di riaprirti una cicatrice e di farla sanguinare." Dentro di me ero terrorizzata ma non lo davo a vedere. Lo guardai con aria di sfida "Tu non mi fai paura. Io non sono cattiva,ma se tu mi fai incazzare,sei nella merda totale. Io posso farti soffrire come tu farai con me." Alzó un sopracciglio,e si fece comparire quel ghigno insopportabile "Sicura?" Si avvicinó di più e mi respiró nella cicatrice che avevo sul collo,poi la bació e poi sentii la sua saliva sul collo. Mi sentii tirare la pelle e una lacrima silenziosa si gettó sulla mia guancia. Lo spinsi e vide il mio dolore "Lo sapevo. Sei troppo fragile per me." Io ero confusa. Cioè avevamo passato quattro giorni di felicità e tranquillità,e poi...
Axel uscí,e io strisciai la schiena giú per il muro,accovacciandomi su me stessa. Non piangevo,ma ero stanca e sbronza,e il gesto di Axel mi stava reprimendo il cuore. Strusciai in ginocchio e andai verso il water,e quando fui lì mi tirai i capelli e vomitai anche l'anima. Quando finì mi misi seduta accanto a esso e mi guardai attorno,vedevo sfocato e le piastrelle bianche mi stavano gelando le ossa. Ad un certo punto vidi qualcuno entrare,era preoccupato,poi lo osservai meglio. Marco. Se non fossi stata cosí sbronza e stanca lo avrei abbracciato "Che hai?!" Si inginocchió verso di me. "Marco che ore sono?" Lui guardó il cellulare "Le tre passate. Ti porto a casa?" "Si. Chiama Naomi." Lui se ne andó e dopo poco ritornò con Naomi. "Tesoro! Ei! Ci siamo noi,adesso stai tranquilla che ti portiamo a casa." Aveva un tono calmo. Chiusi gli occhi del tutto.
"Axel non voglio quella roba. Non mi toccare." Axel mi bació la fronte "Io non ti voglio dare la mia roba. Che cavolo ti prende!" Axel scoparve "Axel? Dove sei? Non lasciarmi sola!" Incominciai a piangere come una bambina capricciosa "Carola. Da quanto tempo eh..." mi girai e vidi Kevin "Vattene!"
"Carola! Svegliati." Aprii gli occhi di scatto e mi alzai terrorizzata.
Indietreggiai,con gli occhi sbarrati,e sudata,ma sgranai ancora di più gli occhi quando vidi Axel. Tremante alzai un dito e lo indicai "Tu. Non mi toccare d'accordo?! E poi perché sei quí?!" Lui contrasse le sopracciglia "Carola." Chiusi gli occhi e misi una mano in testa,accasciandomi su me stessa per la stanchezza. Con voce più ferma mi rialzai,e cercai di controllare il respiro e la paura "Che ci fai quí?" Lui si stropicció gli occhi "Mi hanno chiamato. Avevano bisogno di aiuto per caricarti in macchina e mi hanno chiesto di aiutarli,e io l'ho fatto." Lo guardai scioccata "Perché parli come se niente fosse?! Axel tu mi hai detto delle cose in quel bagno che mi hanno terrorizzata,ed ero sbronza,ma ricordo maledettamente tutto!" Lui mi guardò fermo,come se non avesse emozioni "Ti ho solo detto di non fidarti di me. Perché sono cattivo! Ma questo non vuol dire che se tu stai male io non ti posso aiutare." Sgranai gli occhi "Perché mi hai aiutata? Perché sei quí? E perché cazzo mi hai detto quelle cose?! Dio! Sono svenuta! Ho fatto una merda di sogno e non era bello!" Lui si mise seduto "Mi racconti cosa hai sognato?" Negai con la testa "Non posso..." lui si alzó e si avvicinó,e io Indietreggiai "Perché?" Sembrava più un'affermazione che una domanda "Perche non me la sento di parlarne,d'accordo?" Quando andai a sbattere contro il muro,lui si avvicinó,molto,molto. "E se io ti aiutassi?" Cercai di divincolarmi,per uscire dalla sua presa,ma non ci riuscii "Non voglio il tuo aiuto. Mi hai chiaramente detto di non fidarmi di te,e io cosí faró." Lui indietreggió e alzó le mani in segno di resa "Se non ne vuoi parlare,io non ti posso costringere." Prese una sigaretta dalla tasca e l'accese "Io non ti capisco. Prima mi dici quelle cose,e poi ti preoccupi. E non capisco se sei cattivo e triste o solo cattivo." lui mi guardò "Mettiamola così; se tu fossi cresciuta senza padre e con una madre che ti punta sempre il dito contro,tu saresti felice? E se tutta la tristezza accumulata negli anni,si fosse tramutata anche in odio,tu saresti pace e amore,o una fumatrice accanita,perché non ce la fai a portare questo peso,e la vuoi fare finita." "Purtroppo se le cose non le vivi,non le puoi capire. I miei genitori hanno fatto tanto,io mi sono rovinata da sola." Axel spense la sigaretta e si stese sul letto,abbozzó un sorriso e chiuse gli occhi "Bella addormentata,non sai quanto vorrei continuare a parlare,ma sono stanchissimo." Mi misi accanto a lui e mi stesi,per poi guardarlo "Si anche io sono stanca. Notte." Giá dormiva. Poggiai la testa sul cuscino e cercai di percepire il suo dolore,tentai di riprodurre la sua vita con la mia mente. Spesso mi riusciva,ma non ci riuscii con Axel e tutt'ora,non lo so. Chiusi gli occhi e mi addormentai. Quella notte non feci brutti sogni e mi sentii protetta,ma cone facevo a sentirmi protetta,se tutta me stessa non si fidava di lui?
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PEZZI MANCANTI-IN REVISIONE-
Fiksi RemajaCarola ha 20 anni,non frequenta l'università e non fa il lavoro dei suoi sogni. Viene da un paesino marittimo,ma si è trasferita in una metropoli con degli amici. Axel,di anni ne ha 23,ha lasciato la scuola a 15 anni,e non ha un lavoro in grado di s...