28 L'INCIDENTE FINALE.
Pov's Axel.
Mi svegliai presto. Guardai Carola dormire,era bellissima,e avrei voluto stare lí con lei,per sempre,come se non ci fosse un domani,ma le avrei fatto solo del male...
Misi la felpa e la lasciai aperta. Andai in terrazza e mi nascosi in mezzo al casino che c'era. Mi sedetti a terra e presi una sigaretta. Qualcosa mi diceva che Carola aveva ragione,che Lorenzo non se ne sarebbe andato e i soldi non avrebbero convinto Lorenzo ad andarsene. Avevo paura che mi facesse del male,e avevo paura che facesse piú male a lei.
Presi il cellulare dalla tasca e inviai un messaggio a Francesco e a Stefano nel caso fossero armati.
Ad un certo punto,mentre fumavo,vidi Carola venire verso di me. Si mise accanto a me e poggió la testa sulla mia spalla "Scusa per la scena di ieri sera." Alzai un sopracciglio "Quale scena?" Lei sorrise "Da sbronza immagino di aver fatto o detto qualcosa di tremendamente imbarazzante." "In effetti mi hai chiesto se potevo toglierti il reggiseno..." lei divenne rossa fino alle punte dei capelli "Ehm...ero sbronza." Alzai un sopracciglio "Ma volevi che lo facessi..." dissi mettendole la mano nella schiena "Non lo so. Ero sbronza." Misi la mano sotto la canotta e le accarezzai la pelle morbida "E adesso? Lo vuoi?" Lei si sciolse dalla mia presa e sorrise "Magari dopo..." abbassai lo sguardo e guardai l'orizzonte e feci un sospiro profondo "Ascolta. Ieri ti ho concesso di venire con me all'incontro,ma non ti concederó di venire con me da loro. Ok?" Lei annuì,ma sapevo che mi avrebbe seguito "Carola! Ti ho detto di no,d'accordo!? Devi stare solo al tuo posto. Non voglio che ti facciano del male. Quindi tu rimani quí!" Lei sospiró e annuì "D'accordo! Peró posso andare a lavorare?" Sorrisi "Fai tutti quello che vuoi,tranne seguirmi o incontrare Kevin." Lei sorrise e mi bació in bocca poi se ne andó. Sorrisi e quando finii la sigaretta,andai in bagno e mi preparai per andare dagli Abicrom. Misi una canotta grigia e una felpa nera aperta,misi un jeans,gli stivali e misi una giacca a vento. Presi un caffè,e raccolte le mie cose,uscii di casa "Perfavore torna. Se è possibile tutto intero." Corse verso di me e mi abbracciò "Tornerò."
Scesi le scale e giú trovai la macchina di Stefano. Salii in macchina e presi il telefono "Ciao ragazzi!" Loro mi rivolsero un cenno con la mano "Figli di troia." Disse Francesco. Scoppiai a ridere e digitai il numero di Kevin "Pronto?" Mi rispose Kevin "Tra dieci minuti al parcheggio abbandonato che c'è lungo l'autostrada. Ho tutti i soldi." "D'accordo. Ci vediamo lí. Carola è con te?" "No." Rimase in silenzio per un po "Meglio cosí." Abbozzai un sorriso e chiusi. Kevin non era cattivo,voleva solo i suoi soldi,non voleva fare del male a Carola,anche perché si vide che ci tiene a lei. Lui sembra cattivo ma non lo è.
Arrivammo al parcheggio e dopo un paio di minuti,anche gli Abicrom con Kevin. Scesi dalla macchina,inutile dire che se fossero stati armati,sapevo come difendermi. "Allora? I soldi?" Ne presi tremila e li diedi a Kevin,e poi ne diedi mille anche a Lorenzo e a Salvo. Lorenzo alzó lo sguardo verso di me "E Carola?" "Hai seriamente pensato che potesse diventare di nuovo tua? D'avvero? Ci pensavi prima di puntarle un coltello contro." Mi guardò con odio "Dov'è?! Dimmelo subito!" Mi urló "Non te lo diró mai. Non te la sei mai meritata!" Mi alzó il dito medio e poi estrasse una pistola "Giuro che ti sparo!" Salvo e Kevin lo presero per le braccia "Fermo amico. Cazzo abbiamo un sacco di soldi,e non la vedi da un po di tempo. Le hai fatto passare i giorni più traumatici della sua vita con te,in più tu hai un sacco di ragazze ai tuoi piedi e ti vai a preoccupare per lei? Sul serio?" Lui si calmó e diede la pistola all'amico,poi si avvicinó a me "Non è finita quí." Disse minaccioso per poi entrare in macchina e andarsene.
Dovevamo andarcene subito,mi aveva appena dichiarato guerra e sapevo di aver perso giá in partenza. Le avrebbe fatto del male. Se ne andarono e io rimasi per un po al parcheggio "Cazzo!" Diedi un pugno al vuoto e mi incazzai "Bro! Sali! Valle a salvare il culo!" "Giá! Amico! Va da lei." Li guardai "Andiamo." Dissi salendo in macchina. Stefano guidó alla velocità della luce e in poco tempo arrivammo a casa di Carola. Mi lasciarono e io salii a casa. Carola era ancora in pigiama e stava ascoltando una canzone dei Maroon 5 e sculettava a ritmo mentre stava cucinando una buonissima colazione. Entrai piano e mi misi dietro di lei,le avvolsi le braccia al bacino e lei si fermò "Com'è andata?" "Come hai fatto a sapere che ero io?" Alzó un sopracciglio e si girò verso di me "Non si risponde una domanda con un'altra...e comunque,ti ho riconosciuto perché conosco il tuo tocco." La guardai negli occhi "Come mai?" "Perché mi sono abituata a te." Le venne da piangere e le uscí una lacrima che scese dalla sua guancia alla velocità della luce "Non mi hai risposto..." abbassai lo sguardo e mi scostai "Vestiti." Lei contrasse le sopracciglia confusa "Come!?" La presi di peso sulla spalla e le diedi una maglia nera e un jeans,poi presi una valigia e ci misi dentro il necessario "Sono pronta! Ehi! Perchè la valigia?" Misi a terra la valigia e le presi la borsa. Uscii di casa e chiamai l'ascensore,ma lei non si muoveva dall'ingresso. La caricai sulle spalle,contro la sua volontà "Fammi scendere porca troia!" Alzai gli occhi al cielo"Scordatelo." Cominció ad agitarsi come sempre,ma era inutile come infatti capì che facendo in quel modo,si sarebbe solo stancata. Lanciai la valigia in macchina e poi mi misi alla guida.
Carola,dopo aver avuto una sfuriata di seconda categoria,si addormentó.
Io viaggiai per un po. Cominciai a seguire l'autostrada senza sapere che strada stavo prendendo e sanza sapere dove stavamo andando,ma una strada deve portare per forza in qualche posto. Era una bellissima giornata e al tramonto,guardai un'indicazione stradale. Ero vicino Torino. Purtroppo non fui l'unico che si accorse dell'indicazione stradale "Che ci facciamo quí?" Chiese Carola in preda a una crisi di nervi "Ho dato i soldi...ma Lorenzo vuole te. Sei in pericolo." Lei scoppió a ridere senza nessun tipo di euforia "E tu scappi di nuovo. Fermati!" Accostai e fece per scendere "Carola! Mi ascolti quando parlo?!" Si giró verso di me "Vaffanculo! Ti mancano le palle! Io me ne torno a casa!" Disse scendendo dalla macchina.
Aprii lo sportello e la guardai "Carola! Torna subito quí!" "No! Affronta i problemi! Impara a lottare!" Vidi Lorenzo in fondo alla strada che alzó la pistola verso di lei "Se non l'avró io,non l'avrai neanche tu!" E scattó.
Il proiettile le andó a finire nella pancia e un altro sulla schiena. Cadde a terra distesa e chiuse gli occhi.
Il mio cuore andó in frantumi e caddi in ginocchio. Strisciai verso di lei e mi misi a piangere sul suo petto "Carola! Carola!" Urlai disperato e cominciai a tremare. Presi il telefono con le mani sporche di sangue "Pronto? Possiamo esserle utile?" "Una ragazza sui ventuno anni. Le hanno sparato! Perfavore venite subito!" "Lei rimanga lí. Come si chiama la ragazza?" Mi cadde una lacrima "Carola. Venite subito perfavore!" "Dove vi trovate?" "Vicino Torino nella tangenziale."Arriviamo." E chiuse la telefonata. Mi misi dritto e notai che erano arrivati Kevin e Salvo "Mi spiace amico! È scappato e non siamo riusciti a fermarlo." Vennero da me e Kevin mi abbracciò. Poi controlló il polso a Carola "È viva!" Poteva morire in qualsiasi momento. Lorenzo era svenuto.
Dopo un po,si sentirono delle sirene.
La vidi mentre la caricavano in fretta su una barella "Chi è lei?" Mi chiese un infermiere "Sono il suo ragazzo." Mi indicó l'ambulanza "Allora salga." Guardai alle mie spalle e vidi Lorenzo poggiato ad una macchina della polizia,mentre gli mettevano le manette e lo caricavano su una delle pattuglie.
IN OSPEDALE:
Piangevo in sala d'aspetto. Ero solo. Ero idiota.
Dovevo fermarla...
Dopo un po vidi arrivare delle persone verso di me,ma la vista era offuscata. "Che è successo?!" Una voce agitata,infuriata,disperata mi prese a schiaffi. Era Naomi. Mi stropicciai gli occhi e la vidi. Il trucco sbavato,le labbra secchie,le guance leggermente arrossate,gli occhi gonfi e la voce tirata. Mi alzai e la abbracciai. All'inizio esitó,poi mi abbracciò. Naomi dopo un paio di minuti,si era calmata e si sedette su una sedia mettendosi una coperta addosso e bevendo un caffè. Marco stava in silenzio,sembrava inespressivo. Un paio di volte mi lanciava un'occhiata e abbozzava un sorriso trise. Vidi arrivare poi Giulia e Francesco. Mi alzai e Giulia mi si buttó addosso,piangendo isterica. Mi diede dei leggeri pugni sul petto "Perché Axel? Perché?" Intervenne Marco "Non è stato lui." Lei si voltó confusa e con la stessa espressione di Naomi. Si scusó e si mise accanto a Naomi.
L'attesa era snervante.
Poi entrarono Alfredo e Alex "Come sta?" Disse Alfredo con una lacrima silenziosa sulla guancia "Non sappiamo ancora niente..." Francesco mise una mano sulla mia spalla e mi guardò comprensivo "È forte! Ce la fará." Poi arrivó Stefano e Vanessa che senza dire nulla,si sedettero e ascoltarono il silenzio.
Dopo un paio d'ore,un gruppetto di medici uscirono dalla camera operatoria. Poi un dottore anziano chiamó Giulia e incominciarono a parlare sottovoce. Mi catapultai da loro e sentii la conversazione "Come sta?" Il medico sorrise "L'operazione è andata,e se supererá la notte senza problemi,sará capace di svegliarsi. Per il momento è nell'oblio." Giulia annuí e andó a sedersi "Dottore! Possiamo entrare?" Lui scosse la testa "La stanno pulendo. Le infermiere vi diranno quando potrete entrare." Annuii e lui mi rivolse un sorriso di solidarietà e poi se ne andó.
Dovevo fumare. Trovai un'entrata e trovai una scala nascosta. Percorsi gli scalini e trovai la terrazza. Incominciai a fumare con gli occhi gonfi,con la notte che mi ingoiava,con il cuore a pezzi e con la sigaretta che condividevo sempre con una persona che amavo. Guardai il cielo nuvoloso in cerca del suo sguardo e di una stella nascosta.
Una stella fra tante,ma non nascosta fra le nuvole a differenza delle altre. Una stella cadente che si stava distruggendo come un bicchiere di vetro che cadeva.
Distrutta come i pezzi del nostro puzzle.
NOTA AUTRICE:
L'ultimo capitolo di questa triologia.
Non temete. Tornerò con Carola e Axel verso metá Febbraio,intanto vi intrattengo con la storia di Stefano e Vanessa.
A presto!!
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PEZZI MANCANTI-IN REVISIONE-
Teen FictionCarola ha 20 anni,non frequenta l'università e non fa il lavoro dei suoi sogni. Viene da un paesino marittimo,ma si è trasferita in una metropoli con degli amici. Axel,di anni ne ha 23,ha lasciato la scuola a 15 anni,e non ha un lavoro in grado di s...