21 CAPITOLO

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21 LA VITA CONTINUA.
Sentii una musichetta fastidiosa,il che mi costrinse ad aprire gli occhi e vedere da dove proveniva. Spensi la sveglia del cellulare e mi girai per controllare se avevo svegliato Axel.
Axel non c'era e io in qualche modo me lo sentivo. Lui è vigliacco e lo sará  sempre. Mi buttai sul letto e sbuffai. Non posso andare sempre a cercarlo e a farlo tornare,sfugge sempre ai problemi e la cosa mi irrita. Peró lo amo e so che lui non mi ama,so anche che io merito di più. Per me va bene uno come Emanuele,con Axel sembra di ritornare al passato ma io non ci posso fare niente,le risate,i pianti,le liti...tutte queste cose le abbiamo fatte insieme. Il problema è che io ci rimetto sempre,ad Axel gli ho dato la parte di me che nascondo,io con lui sono me stessa,tutti i nomignoli che mi ha dato,mi raffigurano. Emanuele è dolce,carino...ma i ragazzi come lui mi annoiano,perché non c'è storia ne avventura,solo regali e baci.
Non posso fare altro che piangere e deprimermi davanti a una serie tv,con il cibo,la mia copertina morbida e il gatto. A dire il vero sono stanca di litigare e di lottare contro me stessa perché non voglio ammettere che provo qualcosa per lui...
Mi alzai e mi feci la doccia,mi asciugai i capelli e poi li legai in una coda di cavallo alta. Misi un maglione bianco,un jeans nero e le converse.
Presi il borsone e mi bevvi al volo un caffè. Scesi e presi la macchina e dopo una decina di minuti arrivai alla palestra. Finalmente era iniziata e io potevo lavorare. Entrai e andai al mio armadietto "Ciao Carola! Come sono andate le vacanze?" Mi voltai e vidi Tamara a braccia conserte e un ghigno sulla faccia. Tamara era una mia collega ma aveva riferimenti sessuali un po diversa dai miei... Comunque,anche se la sopportavo appena,mi stava simpatica "Ciao! Si sono andate bene e a te?" Lei face una smorfia "Sono andate benissimo. Ho scopato un sacco con uomini e donne e poi sono andata a sciare." Sorrisi "Sono felice per te!" "E tu che hai fatto?" Alzai le spalle "Sono tornata in Sicilia e basta..." lei contrasse le sopracciglia "Entusiasmante...!" Sorrisi "In realtà peró ci sono andata con un ragazzo,in Sicilia..." lei mi puntó un dito "È quel ragazzo con cui ultimamente ti vedo sempre?" Sorrisi e annuii,per poi dirigermi verso gli spogliatoi. Misi gli indumenti per fare palestra e presi la radio. Entrai nella sala e sorrisi "Ciao ragazzi! Le vacanze sono finite e da ciò che vedo,le nonne si sono divertite! Per chi non mi conoscesse,io sono Carola e saró la vostra personal trainer fino alla fine della vostra permanenza!" Accesi la radio "Ragazzi scusate per la canzone...capisco che ci sono gusti musicali differenti. Ma ho bisogno che voi siate arrabiati e diciamo che questa riesce a farvi incazzare alla grande." Cominciai a fare la mia lezione e nel mentre,mi allenai e ritornai in forma,ovvero com'ero prima di andare a festeggiare da  mia nonna...
Alla fine della lezione,andai nella sala di kick boxing e cominciai a prendere a pugni un sacco "Carola! Vedo che sei parecchio incazzata!" Mi girai e vidi Claudio il mio allenatore. Lo abbracciai e sorrisi "Mi sei mancata." "Anche tu." Sorrise "Allora...cosa hai fatto in questi giorni?" Sorrisi all'omone di due metri e con le spalle larghe "Sono tornata in Sicilia e ho festeggiato da mia nonna..." lui chiuse un occhio "Brutto segno...e poi?" "E poi sono tornata qui..." incroció le braccia e i bicipiti si gonfiarono e si contrassero "E allora perché sei arrabbiata?" Mi grattai il braccio "Ho conosciuto un ragazzo a novembre...solo che ieri...abbiamo litigato e beh...insomma...abbiamo fatto..." lui mi guardò a bocca aperta "Non ci credo!" "Si però stamattina non era a letto...e ho l'impressione che lui sia scappato..." lui socchiuse gli occhi "L'ha già fatto?" "In genere lo fa quando vuole sfuggire ai problemi..." lui annuí dispiaciuto "Mi spiace...comunque stasera ti porto fuori. Io e te da Cis." "D'accordo..." lui ammiccó "Sei sotto la mia sorveglianza...quindi non sparire e non fare nulla che mi potrebbe fare preoccupare." Alzai le mani in segno di resa"Si si. Ok. A che ora facciamo?" Lui sorrise "Verso le venti e trenta va bene?" Annuii "D'accordo. Carola continua ad allenarti e poi vai a casa a dormire che stasera ci divertiamo!" Disse mentre se ne andava.
Ricominciai a prendere a pugni il sacco e poi decisi di salire sul box. Misi il casco,i guantoni e l'apparecchio. Dovevo sfidere Giulio,il ragazzo più forte della palestra. Era un trentenne alto e con una massa muscolare gigantesca. Era un bel ragazzo,ma la faccia da prendere a schiaffi era predominante. "Wow! Da quanto tempo che non ci sfidiamo noi due!" "Poche chiacchere e più pugni." Cominciai e gli tirai un pugno in pieno viso,fece per darmene uno lui,ma lo schivai. Poi mi fece lo sgambetto e io caddi col culo per terra,ma mi alzai subito e gli diedi un pugno allo stomaco "Bambolina attenta a come ti muovi con me..." feci per dargli un pugno,ma lui mi prese il braccio,lo mise dietro la mia schiena e me lo storse,in quel momento,gli diedi una gomitata sul fianco e lui si chinó,poi gli diedi un'altra gomitata sulla schiena e lui cadde a terra. Gli diedi un pugno in faccia e lui si arrese. Si tolse il casco e l'apparecchio e mi alzó il pollice "Continua cosí!" Tolsi il casco e l'apparecchio e sorrisi.
Andai verso le docce e accesi l'acqua. Mi spogliai rapidamente e levai tutto il sudore dal mio corpo.
Quando uscii,trovai Emanuele con i capelli arruffati,che gli usciva sangue dall'angolo della bocca "Oddio che ti è successo?!" Dissi andando incontro a lui preoccupata. Gli presi il viso e lui mi guardó negli occhi"Niente,ho fatto a botte. Niente di cosí doloroso."E senza  pensarci due volte,senza preavviso,mi bació e poi mi succhió il collo. In un momento di sanitá mentale,gli misi le mani sul torace "No fermo. Non ce la faccio..." "Cosa?Perché?" Feci per andarmene ma lui mi afferrò il polso "Perché non riesci a dimenticarlo? E perché non riesco a piacerti?"misi una mano sul fianco e sospirai "Ema tu sei un capitolo della mia vita chiuso. Ti ho amato...ma se non ti ricordi,mi hai rifiutata,perché ero grassa. Sei il passato. Invece Axel è il mio presente,che presto diventerá passato,e anche quel capitolo si chiuderá..." mi vestii e feci per prendere il borsone,ma lui mi urlò "Beh! Se la pensi così,è meglio se inizi un altro libro,perché questo ha troppi capitoli chiusi." Alzai gli occhi al cielo e presi i soldi "Dimenticami." Mi girai e uscii dalla palestra.
Entrai in macchina e buttai il borsone nei sedili posteriori. Presi una sigaretta e poggiai il gomito sul finestrino,mantenedomi la testa con il pugno. Mentre fumavo e pensavo,mi arrivó una chiamata di mia madre "Ei mamma." "Ei tesoro! Come stai?" Buttai fuori il fumo "Bene e tu?" "Apposto. Sei a casa?" Mi guardai invontariamente intorno "No." "Bene,appenava arrivi chiamami." Annuii "Ok." E chiuse.
Misi in moto la macchina e mi diressi verso una paninoteca. Ordinai una pizza e un lattina di sprite da farmi portare a casa. Quando arrivai,buttai il borsone e il cappotto sul divano e mi fiondai sul bancone e mangiare la mia pizza.
Presi il telefono e chiamai mia madre. Era uno di quei pomeriggi in cui vorresti andare a fare un giro,anche se il tempo non diceva granché. Decisi tuttavia di mettermi il pigiama,accendere la TV e mettere un film d'amore. Presi le patatine e gli arachidi,e mi buttai sul divano con la mia copertina morbida.
Sembrava la domenica di quando ero adolescente.  Misi un film,che a parer mio era alquanto patetico,dove la protagonista è una super scema e non capisce quando il ragazzo le fa battute sarcastiche. Ma se avrei visto altri film,sarei scoppiata a piangere,cosa che non volevo,ne potevo permettermi. Se piango per Axel,vuol dire che gliela do vinta e la cosa non mi garba. Scalciai le coperte e andai a bere un po d'acqua.
Verso le sette tornó Naomi con la spesa. L'aiutai a mettere a posto tutto e poi la guardai cucinare. Era strana,in genere,in momenti come questi,ci scambiamo delle battute,invece... "Bionda che hai?" Lei alzó le spalle "Sono stanca. Ho ricominciato a lavorare dopo le vacanze,credo sia normale. Tu?" Mi guardó curiosa "Stanca." Lei ghignó "Non ci credo. So che Axel ti ha abbandonato di nuovo,e voglio sapere il motivo." La guardai titubante "Ieri siamo andati a letto insieme..." sgranó lo sguardo "Ma porca troia! È non mi dici niente?!"  "Non c'è niente da dire Naomi. So solo che mi sento sola,rifiutata,usata. Ed è una sensazione terribile,che io odio. E lo sai anche tu." Lei si poggió al bancone e incroció le braccia "Non può andare sempre tutto rose e fiori...." misi una mano sul cuore "Io speravo fosse così. La vita mi ha dato sempre schiaffi in faccia,e pensavo fosse finita. Evidentemente mi sbagliavo..." Naomi mi guardò comprensiva  e cosciente di non potermi aiutare " Credo che andrò a dormire,quindi non cucinare per me." Andai correndo in camera e mi buttai sul letto. Piansi,piansi come non mai,peró stavo piangendo come un adolescente che viene rifiutato,cosa che io non ho mai provato,ma adesso basta canne,basta droghe basta consolarsi con queste cose. Voglio essere normale,voglio avere una tristezza adolescenziale in piena fase ormonale. Il miei 21 anni sono l'adolescenza che non ho mai avuto.
Mio padre,quando ero piccola,voleva che mi sposassi a questa etá,con un miliardario,ma non ho mai approvato quell'idea tanto squallida.
I miei non mi hanno mai obbligata a fare scelte che non volevo fare,non mi hanno mai manipolata a scegliere la strada che volevano loro,mi hanno dato la scelta tra diverse strade,e ho scelto proprio quella piú tortuosa. Se vorrei tornare indietro? Forse....solo per fare una scelta diversa.
Misi il pigiama e mi rilassai sotto le coperte. Posai il telefono e chiusi gli occhi.

PEZZI MANCANTI-IN REVISIONE-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora