20TI ODIO.
"Ti va di fare qualcosa?" Alzai un sopracciglio "Dipende da cosa..." lui si mise a ridere "Tranquilla... Parlo di uscire a fare qualcosa..." Sorrisi "Domani devo iniziare a lavorare." "E io pure. Sono finite le mie ferie" annuii "D'accordo... mi vado a fare una doccia e andiamo." Sorrise mentre prese la sua tazza e la mise nel lavandino.
Dopo la doccia rimasi mezz'ora davanti all'armadio. "Che ci fai ancora così?!" Axel e il suo geniale intuito maschile... Alzai gli occhi al cielo "Se tu non mi dici dove dobbiamo andare,come faccio a vestirmi?!" Lui ghignó "Oggi non nevicherà,quindi andremo in un posto a sorpresa." Incrociai le braccia "Mh! Si ok...e cosa mi metto?" Lui diede un'occhiata all'armadio e uscí un jeans chiaro strappato,e un corpetto nero a maniche lunghe e una giacca di pelle,con gli stivaletti. Sorrisi e poi indicai la porta "Perfetto.Grazie. Ma adesso esci!" Lui alzò le mani in segno di resa e uscí spinto da me. Chiusi a chiave e mi vestii,poi mi truccai e presi la borsa mettendoci dentro portafoglio,telefono,fazzoletti,e sigarette. Uscii e andammo in macchina.
Misi le braccia conserte e guardai la strada "Okay...Adesso dove andiamo?" Lui sorrise "Sorpresa!" Lo strattonai per il braccio "E daii!" Lui scosse la testa e io mi arresi. Misi gli auricolari e acessi una sigaretta.
È un pezzo di merda,è tutto ció che c'è di sbagliato del mondo. Ma è anche la persona che mi fa sorridere,è la persona che vorrei conoscere,quello con tante esperienze,tante storie,che si scopre giorno dopo giorno. È anche la perversione fatta persona,quello del sesso violento. È un ragazzo da una notte e via,insomma uno stronzo,un coglione. Ma in lui c'era qualcosa che mi faceva impazzire.
Era bello e brutto quando stavo con lui.
Assorta tra i miei pensieri,non mi resi conto che Axel aveva messo una mano sulla mia coscia,un po troppo sopra secondo me. Gli presi la mano e la spostai verso il ginocchio. Lui ghignó e la rimise dov'era. Alzai gli occhi al cielo e lo guardai a braccia conserte "Sei calda quí." Lo guardai di sottecchi e lo ammonii "Stai a cuccia." Lui sorrise "Ei! Guarda che non sono un cane!" Feci una smorfia "Si purtroppo lo so." Lui mi guardò offeso "Se tu fai la bambina cattiva e miss aciditá,io faccio il bambino curioso e Mr pervertito." Lo trafissi con lo sguardo "Attento che quella mano te la trancio." Lui sospiró e fece scivolare la mano verso l'interno della mia coscia e la strinse. Io ansimai "Guarda che tra un po ti metto in punizione..." mi zittii e gli tolsi la mano dalla gamba "Idiota." "Stronza."
Dopo un'oretta arrivammo. Era un luogo di campagna,tipo i giardini autunnali. Foglie gialle,rosse e marroni sparse a terra,alberi spogli e quella tranquillitá che mi mancava da un po.
Respirai l'aria pulita e presi la borsa "Come mai mi hai portata quí?" Lui sorrise "Quì è un posto speciale. Vengo quí quando sono incazzato,o in ansia,oppure quando sono triste." Abbozzó un sorriso e io lo guardai "Si sta bene..." lui mi guardò "Tu ami la città vero?" Incrociai le braccia "Mi è sempre piaciuta la natura,silenziosa e artistica. Peró quando scoprirono che non potevo stare sola,non mi ci portarono più. Poi sai... abitavo in Sicilia,e avevo un villino in natura,li il tempo in estate è bellissimo. Verso le sei,sei e mezza,facevo due passi. Era molto bello." Lui annuì dispiaciuto. Sorrisi e uscii dalla borsa il telefono per controllare l'ora. "Ancora sono le undici..." lui mi guardò e indicó un vialetto "Di li si va al lago." S'incamminó tutto contento verso il lago "Ei!Aspetta non ho il costume!" Urlai e lui si giró "Chi se ne frega!" Lo seguii titubante. Arrivammo al lago. Era pulito. Niente carta di mottini,niente pannolini,niente sigarette,niente assorbenti....niente di niente. Sorrisi "Wow!" Lui sorrise "Sei mai stata in un lago?" "Quando io e Kevin ancora non stavamo insieme. Peró era diverso da questo..." lui aggrottó la fronte "Nel senso,che era sporco?" Annuii. Lui si tolse la maglia e la gettó a terra. Si buttó in acqua e io rimasi a braccia conserte. Quando risalí a galla,mi guardò e mi fece un gesto con la mano di fare ció che ha fatto lui "Dai!" Negai con la testa "Non ho manco il costume!" Lui sorrise "E io nemmeno. Quindi muovi il culo!" Continuai a negare con la testa "Carola.Stai facendo la bimba cattiva..." Alzai un sopracciglio e alzai le mani in segno di resa. Mi spogliai ovviamente senza togliere l'intimo e mi gettai in acqua. Quando risalii a galla Axel si avvicinó a me "Hai visto che non è male!" Alzai un sopracciglio "Non è male per te. Ovviamente mi vedi in intimo...Ma per me è male,sai perché? Perché c'è freddo e..." m'interruppe baciandomi. Io d'impulso gli allacciai le braccia attorno al collo e mi prese in braccio,poi si scostó e mi sorrise "Sono bravo a farti stare zitta." Come faceva a conoscere i miei punti deboli. Odiavo quando faceva lo sbruffone "Scusa...È stato uno sbaglio." Lui ritornó serio "Perché ti scusi tu,se ti ho baciata io?" Mi grattai la testa imbarazzata "Senti che ne dici di asciugarci?" Lui mi guardò cosciente di avermi colpita e annuí "Si...usciamo." uscimmo e ci asciugammo fumando una sigaretta. Verso l'ora di pranzo ci recammo al paesino dove mi aveva portata tempo fa Axel,dove avevamo comprato il regalo per Naomi. "Wow ciao Carola!" Sorrisi e salutai il vecchio barista con la mano"Salve." Lui sorrise "Tu non sai ancora il mio nome vero?" Annuii un po imbarazzata "Sergio. Mi chiamo Sergio." Sorrisi "Sergio noi vorremmo mangiare!" Puntualizzó Axel "Ah giá. Allora signori e signore,cosa volete ordinare?" Sorrisi "Un panino col pollo e le patatine fritte." Mi guardò sorridente e poi si voltó verso Axel "Io il solito." Sergio sorrise e gli fece l'occhiolino. "Dopo che facciamo?" Lui sorrise "Che ne dici di fare una passeggiata? Dico in natura..." annuii contenta e poi ci arrivarono i panini. Sembravamo lupi che non mangiavano da due settimane. Appena finimmo,salutammo Sergio e andammo nel luogo di prima. C'era bel tempo e io finalmente respiravo aria pulita. Camminammo in silenzio,come se ci fosse qualcosa che non andava,e noi ce lo sentimmo "Sono in ansia." Dissi guardadomi intorno "Anch'io." Axel si girò e uscì il coltellino che teneva sempre con se. "Senti Axel. Probabilmente ci sentiamo cosí perché prima ci...Ehm ci siamo b-baciati...e quindi siamo imb-imba-razzati." Lui mi guardò preoccupato e alzó un sopracciglio "Tu credi?" Annuii e sorrise "D'accordo...come dici tu." Camminammo fino alle cinque e poi prima di andarcene,guardammo il tramonto in silenzio,appoggiati alla macchina. "Domani andró a lavorare...ed Emanuele ha deciso di trasferirsi quì...e lavoreremo insieme." Lui aveva un'espressione seria e incazzata e si mise in posizione eretta "È un lecca culo..." Incrociai le braccia "Non è un lecca culo...Ha solo bisogno di soldi..." lui si sposto il ciuffo dei capelli indietro "Ti vuole scopare e basta. Scomparirà come ha fatto Luca!" "Perché? Tu non lo hai fatto?" Lui puntó lo sguardo su di me "Peró sono tornato." Mi girai incazzata "Fanculo! Tu pensi sul serio che io vada a letto con lui senza conoscerlo,senza uscirci insieme,senza frequentarlo?! Sul serio credi che io sia cosí troia! O forse mi hai scambiata per Veronica! Sai che ti dico?! Mi hai stancata. Basta. Stiamo litigando come se fossimo una coppia,e non lo siamo!" Lui incroció le braccia "Sei una bambina! Vuoi sempre l'ultima parola! Sei una testarda e una miss acida di succhiami il cazzo!" Alzai un sopracciglio e mi indicai "Io sarei la bambina però... Vado a piedi a casa. Tu vatti a scopare qualcuno che non voglio rotture di palle." Dissi e m'incamminai più incazzata che mai. Chi si crede di essere per dirmi ció che devo e non devo fare! Manco mia madre...
Mi affiancò con la macchina "Tra cinque minuti fará buio. Sali." Lo guardai e poi mi rimisi a camminare "Adesso però mi hai rotto." Uscí dalla macchina,mi afferrò e mi mise come un sacco di patate sulla sua spalla. Cominciai a scalciare e a dargli pizzicotti "Lasciami!" Mi gettó nei sedili posteriori e,una volta in macchina,chiuse tutte le sicure. Mi accesi una sigaretta e mi distesi "Ti odio." "È corrisposto."
Dopo un'oretta arrivammo a casa. Scesi dalla macchina e entrai dentro l'edificio,lasciandolo fuori dal portone.
Pov's Axel
"Accidenti a lei!" Mi lasció fuori dal portone,allora feci il giro del palazzo e trovai le scale d'emergenza.Alzai lo sguardo verso la finestra per vedere se era aperta,ma mi aveva battuto su tempo. Ritornai alla macchina,ma notai che il portiere era ritornato dal bagno. Mi avvicinai al vetro e picchiettai sul vetro del portone,lui mi guardò e mi aprí "Axel! Sei rimasto fuori?" Sorrisi "Signor Carlo. Ho litigato con Carola e mi ha buttato fuori." Si mise a ridere e mi diede le chiavi del suo appartamento "E fai pace con lei." Disse mettendomi una mano sulla spalla. Salii al suo piano e aprii la porta. La trovai sul divano che guardava la TV,con la sua coperta e un pacco di patatine. Si giró verso di me e si alzó dal divano venendo verso di me. Disse una cosa,che non capii perché era mezza nuda "Vedo che mi aspettavi..." dissi seducente. Lei si ricordó in che condizioni era e si mise le braccia attorno al corpo. Scoppiai a ridere e lei scomparve chiudendosi in camera sua.
Pov's Carola
Che nervi! Presi una canotta grigia dal cassettone e buttai a terra la prima cosa che mi capitò per le mani. Il signor Carlo era dalla sua parte e quindi gli aveva aperto. Naomi e Marco decisero di andare con Alfy e Alex al ristorante e mi dissero che non sarebbero tornati prima dell'indomani. Perció ero sola con quel cretino. Uscii dalla mia stanza e tornai in salotto. Lo trovai sul banco che stava mangiando le MIE patatine. Incrociai le braccia e alzai gli occhi al cielo "Bella addormentata...quando ti renderai conto che non ti puoi liberare di me?" Alzai un sopracciglio "Sai,il mio motto è:non arrendersi mai." Lui ghignó "Sai che è anche il mio?" "Purtroppo si..." ritornai sul divano e finii di vedere 'Troy' con le lacrime agli occhi "Uffa...Mi hanno ucciso Brad Pitt..." lui mi guardò "È solo un film." Mi misi di fronte a lui "Tu non sai quanto ti odio." Lui ghignó "Ti sbagli...lo so." Mi alzai e lui mi seguí "TI ODIO." Dissi voltandomi verso di lui "Cosa vuoi da me?!" Dissi infine. Lui mi spinse e andai a sbattere contro il muro. Il tempo di aprire gli occhi,e lui era giá di fronte a me,con le mani ai lati del mio viso che poi spostò sui miei fianchi. Con una mano mi prese il mento e mi costrinse a guardarlo "È sbagliato dirmi che mi odi." Cosí dicendo mi bació passionale,io dischiusi le labbra cosí da accedere alla mia lingua. Ansimai e lui sorrise sulla mia bocca. Lui prese le mie cosce e mi mese in braccio senza fermarsi,poi mi fece sedere sul bancone e mi morse il collo e ansimai di nuovo "Ei bella addormentata calma i bollenti spiriti..." Sussurró sul mio collo e cominció a lasciare una striscia di saliva,baci e morsi sul collo. Gli tolsi la canotta grigia,che per quanto gli stava bene,era un peso. "Ti odio." Mugugnai e lui sussurró "Io di più." Mi tolse la canottiera e mi bació il seno lasciandomi una macchia violaccea e gemetti. Mi riprese in braccio e mi portó in camera mia adagiandomi sul letto. Mi sbottonó i jeans e me li tolse. Poi lui fece cadere le scarpe a terra e si sbottonó i pantaloni,fece cadere le bretelle del reggiseno e riuscì a toglierlo. Sorrise e mi morse un capezzolo "Aih cazzo..." scese a baciarmi l'addome e poi sotto l'ombelico "Sicura?" Annuii. Ormai il danno era fatto era inutile fermarlo,anche perché non volevo litigare ancora...
Axel abbassó le mutandine e cominció a soffiare nella mia intimitá "Ah! Axel." Sorrise e cominció a leccare dove aveva soffiato. Quel ragazzo mi fece impazzire. Strinsi tra le mani i suoi capelli castano scuro,per poi urlare il suo nome. Mi misi sulle ginocchia e alzai il busto. Lui mise le mani sui miei fianchi e poi spostò un braccio dietro la mia schiena. Passó il dito nell'incavo della schiena,e passó quel cazzo di dito,lento,quasi quasi mi faceva il solletico,che ovviamente non soffrivo. Lui si stese e io gli lavai i pantaloni e poi gli sfilai i boxer "Il fatto che tu voglia stare sopra è eccitate ma..." mi bloccò i polsi e mi mise sotto di lui "Ma cosa?" Ghignó e aprí il cassetto del comodino dove tenevo i preservativi,lo strappó con i denti e lo aprí "Amo avere "la situazione" sotto controllo." Alzai un sopracciglio e ghignai "Axel vorrei poterti prendere a parole...ma la domanda mi sorge spontanea...come fai a sapere dove tengo i preservativi?" Lui sorrise sulle mie labbra e poi scese all'incavo del collo lasciandomi un altra macchia sul collo "Ti avevo detto di non fare la bambina cattiva e tu invece lo hai fatto..." Contrassi le sopracciglia sarcastica "Mh che bambina cattiva che sono..." Sorrise e mi infiló un dito in quel punto,stuzzicandomi il clitoride e arrivando direttamente all'orgasmo "Cazzo...A-Axel!" Poi mi penetró. All'inizio cercó di fare spinte lente "Stai bene?" Disse dopo la prima spinta mentre mi scostava i capelli dalla fronte. Annuii e diede un'altra spinta,un po più veloce e alla terza cominció a muoversi più velocemente.
All'ultimo siamo caduti sul letto esausti e sudati. Lui si girò verso di me e sorrise "Wow! Carola che ha fatto sesso con me! Mi ritrovo in un universo parallelo?!" Gli tirai un cuscino mentre mi coprii col lenzuolo "Stai zitto e dormi." Quando finii di dire ció,Milk salí sul letto e si accucció vicino a me io lo guardai e gli sorrisi per poi accarezzarlo "In che casino mi sono cacciata..."
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PEZZI MANCANTI-IN REVISIONE-
Genç KurguCarola ha 20 anni,non frequenta l'università e non fa il lavoro dei suoi sogni. Viene da un paesino marittimo,ma si è trasferita in una metropoli con degli amici. Axel,di anni ne ha 23,ha lasciato la scuola a 15 anni,e non ha un lavoro in grado di s...