All'uscita se lo trova lì. Seduto sul muretto che divide il marciapiede dalla strada. La fiumana di studentesse che, uscendo da scuola gli passa davanti, gli lancia certe occhiate...
Alessia non se ne accorge subito. È sovrappensiero, scuola non sta andando troppo bene. Non ci sono rischi evidenti, ma alcune materie, già ostiche prima adesso sono al limite. Non ci volevano tutti questi fatti, Carlo prima e poi la faccenda di Renata e adesso Mark...
Quando ci pensa, Alessia continua a dirsi: «Mark non esiste per me. Non è semplicemente nell'ordine dei miei pensieri...» ma sa che non è proprio del tutto vero.
Cerca di convincersi che sia così, un po' per Renata, perché non vuole essere sospettata di voler soffiare il ragazzo alla sua migliore amica – anche se i due non stanno insieme ma Renata lo percepirebbe sicuramente così – un po' per senso di realismo. Quello gli sembra un ragazzo talmente lontano dalla sua vita... non lo conosce bene a parte il 'Quaderno di Mark', quell'accozzaglia di sciocchezze raccolta da Renata... un altro giro, un'altra età, un altro ambiente...
Quando lo vede si sente come un lampo che gli frizza il petto.
Si blocca e lo guarda, veramente, come se fosse la prima volta.
A questo punto si divide in due: una parte di lei, più calcolatrice, fredda, ne valuta la bellezza. È davvero, davvero notevole.
Non è solo ben fatto: ha una pelle che chiede di essere toccata, perfetta. Il volto esprime qualcosa di prezioso, di importante, come se fosse un oggetto di lusso, destinato a chissà chi, certamente non a una persona comune. Oltre al sorriso, tutto è fatto per far innamorare: la mascella, il taglio dei capelli, degli occhi, i muscoli della faccia che si contraggono quando cambia espressione. Ammirata non può far meno di pensare che la natura, in casi molto rari produce individui praticamente perfetti. Questo esame prosegue per il resto del corpo che si indovina dagli indumenti, eleganti, portati però con noncuranza e con una studiata trasandatezza. Tutto questo lo rende ancora più attraente. Ci si sente quasi disperatamente attratti da un individuo così.
L'altra parte invece è alimentata da una sorta di cattiva diffidenza.
Quella stessa che fa considerare Mark merce avvelenata, bacata dentro, insensibile, egoista, incapace di voler bene davvero. Quella parte pensa a tutte le avventure che sicuramente ha avuto, a tutte quelle finite in un lettaccio anonimo, a casa di qualche amico ricco durante qualche festa sguaiata... La sua bellezza, vista attraverso l'immagine di lui nudo che ci dà dentro con la prima che gli capita diventa insincera, atteggiata, odiosa, disgustosa.
Tutto questo passa in un lampo nella mente di Alessia e la fa star male. Perché la combinazione di queste due valutazioni ha un solo risultato: la quasi certezza che uno del genere, capriccioso e fatuo ha un'altissima capacità di far star male chiunque si innamorasse di lui seriamente.
E lei non ha alcuna intenzione di avere un flirtaccio solo per esibire davanti alle amiche quel po' di chili di carne da stallone. L'esperienza di Carlo l'ha segnata e non ha voglia di stupidaggini.
Quando la vede lui scende dal muretto.
Lei prende il coraggio a due mani e affronta l'uscita.
«Ciao» fa lui avvicinandosi mentre lei esce.
Due o tre ragazze si girano verso loro due e fissano Alessia con un sorriso stolido.
«Ciao. Che ci fai qui? Come hai saputo la mia scuola?» chiede Alessia, quasi sgarbata.
«Pensavo di non essere arrivato in tempo. Non ti vedevo e avevo paura che la tua classe fosse uscita tra le prime» dice Mark tranquillo, ignorando la domanda di Alessia.
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Pensami un istante
ChickLitNon basta essere belli, popolari e desiderati per saper amare. Questo è quello che Mark imparerà a sue spese quando farà un incontro che gli sconvolge la vita...