«Non ci credo. Non ci credo. Sto per incontrare Mark. A un appuntamento. Oddio, Alessia come sto? Sono presentabile?»
Alessia sorride mentre percorrono il corridoio centrale del Centro Commerciale dove probabilmente (il probabilmente è d'uopo) incontreranno Mark: Renata smania e lei... lei si sente uno strano languore in fondo allo stomaco.
Languore che scaccia subito quando pensa all'assurdità di quello che stanno facendo.
Era cominciato tutto il giorno dopo il fattaccio in Presidenza.
Dopo aver 'chiarito' la sera precedente con sua madre e concordato una giusta punizione – era stata una cosa lunga e piuttosto vivace – la mattina successiva era scivolata via con tranquillità.
Ma il pomeriggio...
Non appena era arrivata a casa il telefono ha cominciato a squillare.
«Alessia. Non ci credo. Credo di morire. Forse sono già morta. È successo... no, non ci posso credere...»
Alessia aveva sbuffato: «Che cosa può essere successo, Renata?»
«Ho visto Mark. Ho parlato con lui» gli strillò quella al telefono.
Alessia sentì una convulsione molto vicino al cuore: «Ah, sì?» aveva risposto, noncurante.
«Dio come puoi essere così fredda. Forse non hai capito bene: Ho. Parlato. Con. Lui.» aveva sillabato Renata.
«E allora? Che cosa ti da detto?» fece lei ostentando un atteggiamento indifferente.
Ma guarda. Non si era più fatta viva il pomeriggio precedente, lei si era preparata tutto un discorso e adesso si trova a parlarle come se non fosse successo niente.
Alessia era ASSOLUTAMENTE decisa a fargliela pagare.
Almeno un poco.
L'agitazione e l'incapacità di controllarsi dell'amica la stavano veramente esasperando.
«Mi ha dato un appuntamento» fece Renata trionfante dall'altro capo del filo.
«Ah, buon per te» replicò gelida Alessia.
«Aspetta non è finita. A dire la verità CI ha dato un appuntamento»
Alessia si fece immediatamente guardinga. «Che cosa vuol dire "Ci ha dato un appuntamento"?» chiese a bassa voce.
«Vuol dire quello che vuol dire. Cioè che vuole vedere me e te.»
Alessia si sentì un tuffo al cuore. Sicuramente voleva prendersi gioco di loro. O disilluderle subito. «Ma che penso?» si disse in una frazione di secondo «IO non ho bisogno di essere disillusa. Non mi sono mai neanche lontanamente illusa»
«Perché?» chiese dunque, secca, a Renata.
«Non lo so. Ma quello che devi sapere è il modo... pensa, è venuto lui giù dal piano delle quinte, stamattina. Cioè. Mark Ondelli è venuto da solo fino al nostro piano per parlare con me. Ti rendi conto? Ti rendi bene conto?»
«E dove ci dovremmo vedere? Io alla tua scuola non...»
Alessia fu interrotta dalla risata di Renata: «Ma no, non è mica scemo. Ha detto che ci vediamo domani al centro commerciale. Dunque l'appuntamento è per le quattro quindi io potrei passare a prenderti a casa tua alle tre e mezza... facciamo le tre e un quarto»
«Fermati un momento. Io non ci vengo» disse Alessia.»
«Santo cielo non puoi essere così stupida. Mark Ondelli, il ragazzo più... più della scuola ti dà un appuntamento e tu non ci vai? Sei rimbecillita improvvisamente?»

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Pensami un istante
Chick-LitNon basta essere belli, popolari e desiderati per saper amare. Questo è quello che Mark imparerà a sue spese quando farà un incontro che gli sconvolge la vita...