Capitolo 5.

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Decisi di sentirmi un po' di musica e leggere qualcosa, per impegnare il tempo, così presi il CD di Lana Del Rey e alzai il volume al massimo. Dopo un paio d'ore sentii il campanello bussare, sarà mia madre che è rimasta chiusa fuori perchè avrà dimenticato le chiavi in qualche pub.

Scesi velocemente le scale, e aprii la porta.

"Mamma quante volte ti ho detto che non...Cosa ci fai qui?"
"Volevo portarti il resto che è avanzato dai materiali per il progetto, n-non volevo disturbarti."
"Puoi anche tenerli." Dissi sbattendo la porta.
"Senti ho cercato di essere gentile, ma cazzo non sbattermi la porta in faccia!"
Lo sentii imprecare, così riaprii la porta.
"La tua presenza mi disturba."
"Siamo a questi livelli? Non mi conosci nemmeno e già ti disturba la mia presenza? Chi ti credi di essere? E non rispondere 'sono Abigail la regina del mondo assoluto, inchinatevi a me'." Disse gesticolando e facendo una voce stridula sull'ultima parte, mi stavo spazientendo.
"Non ho tempo da perdere con persone come te." E chiusi la porta, non l'avrei riaperta ora.
"Non è finita qui! Domani dovremmo vederci per il progetto, dovremmo sopportarci a forza! E tu contribuirai." Urlava.
"Contaci!"

Quanto era impertinente e testardo!

Ritornai su in camera e chiamai Cooper.

Uno squillo, due squilli, tre squilli, quattro squilli...

"Dai, per favore, rispondi!"
Riprovai a chiamarlo di nuovo e dopo un paio di squilli rispose.
"Abigail?"
"Volevo chiederti se potevamo vederci."
"Ehm, io ho un po' da fare ora, mi dispia-chi è?" Disse una voce femminile alla fine.
"Ah, okay, ciao."
Mi sentivo tradita, non stavamo insieme, però era l'inizio di qualcosa, giusto?
Gli occhi iniziarono a pizzicarmi.
Mi buttai sul letto e soffocando le lacrime che solcavano le mie guance.

Dopo essermi sfogata, decisi di fammi forza e alzarmi dal letto, dovevo svagarmi, andare in quel posto che tanto mi piaceva, dove andavo quando mi sentivo sola o triste, in pratica potevo viverci lì.

Mi preparai in fretta, uscii di casa lasciando il cellulare in camera mia, non mi importava di portarlo, non mi serviva.
Presi la bicicletta e iniziai a pedalare finchè non mi trovai davanti al porto abbandonato,era bello stare lì, vedere le onde che si infrangevano sugli scogli sotto di me, il rumore del mare, era così rilassante, riuscivo a stare sola con me stessa.
Scesi dalla bici e corsi per andarmi a sedere sul bordo, ma notai qualcuno che era lì, con le gambe a penzoloni.
Mi avvicinai cauta, per non farmi sentire e mi sedetti dalla parte opposta al ragazzo. Non era molto ampio quel molo, quindi ci divideva a stento un metro e mezzo. Non lo avevo visto in faccia, perchè era leggermente girato dall'altra parte, ma era abbastanza strano vedere gente qui, non c'era mai nessuno.
Iniziai a chiedermi il perchè quel ragazzo venisse qui, cosa aveva passato o magari come faceva a conoscere questo posto, ero curiosa.

Dylan's Pov

Ultimamente andavo spesso su quel molo abbandonato e non avevo mai trovato nessuno, ma accanto a me, si era seduta una ragazza, non l'avevo vista, non avevo il coraggio di guardarla, non ne capivo il motivo.

Lasciai perdere e feci finta di essere solo, finchè non sentii picchiettarmi la spalla.
"Ehi, come va? Io sono Abigail, piacere." Non mi girai al suono di quelle parole, ma stranamente sembravano contenere meno acidità, erano più...comprensive.
"Ci sei?" Chiese Abigail, picchiettandomi nuovamente la spalla, mi feci forza e mi girai.
"Cosa?!" Era confusa e stranita.
"Stavo giusto per andare." Dissi alzandomi.
"No, aspetta." Sembrava un'implorazione.
"Cosa vuoi da me? Lasciami in pace, non voglio avere a che fare con persone come te. Siete bravi solo a giudicare gente come noi, che definite 'strana' o 'diversa', ma guardatevi, voi potete avere soldi, popolarità, bellezza, ma dentro non avete niente." Dissi freddo e continuai ad andarmene per la mia strada. Non ho mai detto a nessuno qualcosa di questo tipo.

Forse avevo sbagliato a dirle questo, pensavo 'anche lei ha dei sentimenti, chissà come si sentirà', ma lei aveva davvero dei sentimenti? Da quel che avevo capito no, o magari erano nascosti infondo, racchiusi da quella corazza che si era costruita, perchè secondo me, l'Abigail che andava in giro per i corridoi della scuola a deridere e comandare, non era la stessa Abigail che chiedeva a un ragazzo, che pensava di non conoscere come stesse.

Abigail's Pov

Quelle parole, mi trafissero con violenza, non era mai capitato, che una frase mi facesse così male.
Cosa c'era di sbagliato in me?


Spazio autrice:
Buon pomeriggio! Ecco a voi il quinto capitolo, spero vi piaccia. Cosa ne pensate di questo capitolo?
E inoltre, grazie a tutte per il sostegno che state dando, mi fate tanto felice!
Aggiornerò più presto possibile. <3

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