uno

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"Pronti?" chiesi. Parcheggiai l'auto proprio davanti all'entrata dell'autogrill.

"Dobbiamo proprio? Dico, a due minuti da qua ci sono gli sbirri." Calum si torturava le mani, tremava. Era nervoso e si vedeva lontano un miglio. Non era mai entrato con noi, ci accompagnava solo. Si sistemava al posto del guidatore e si occupava di premere l'acceleratore più forte che poteva appena io ed Ashton avevamo finito.

"Piccolino, hai visto quanto è grande questo?" gli feci l'occhiolino e gli diedi qualche pacca sulla spalla. Non aspettai nessuna risposta e scesi insieme ad Ashton.

"Buona sera, posso aiutarvi?" domandò l'uomo dietro al bancone. Ampliò un sorriso falsissimo, ma noi non lo considerammo. Ash si allontanò nel reparto delle birre, mentre io in quello degli snack, dall'altra parte del negozio. Durante il tragitto, mi guardavo intorno con una mano in tasca, pronto ad usare l'oggettino col grilletto per un eventuale imprevisto.

Riempii le braccia di pacchetti di patatine di ogni marca e quando vidi Ashton che correva con le birre in mano, lo seguii, sempre di corsa. L'uomo ci gridava contro, sicuramente aveva già avvisato gli agenti. Mi ero perso, non riuscivo a trovare l'uscita, o Ashton. Vedevo che fuori, però, la macchina non c'era più. Calum e l'altro mi avevano appena lasciato in mano ai poliziotti.

Lasciai cadere le patatine per terra, alzai le mani al cielo e mi beccai le prediche dei piedi piatti. Chiusi gli occhi per riflettere meglio su quello che stava succedendo. Mentre uno di loro mi metteva le manette, l'altro mi cercava tra le tasche ed ogni orifizio possibile tra i vestiti. Bestemmiai in tutte le lingue del mondo quando trovò quello che volevo non trovasse mai.

Prison. || Muke ClemmingsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora