cinque

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"Frocetto, la pianti di cantare?!" venni interrotto dalle urla di Michael, "Sto facendo una cosa importante e mi stai distraendo!"

Agitai le braccia in aria, "Canto perché non voglio sentire i tuoi cazzo di gemiti!"

Mi diressi verso la finestra, sbattendo i piedi al suolo dalla rabbia. Chissà cosa avranno pensato gli altri ragazzi sentendo le nostre grida.

"Ho capito che hai una bella voce, ma Lego House proprio no."

Era sdraiato sotto le coperte, sul letto. Si alzò bruscamente e si avvicinò anche lui alla finestra. Il rigonfiamento nei suoi pantaloni mi fece venire la pelle d'oca.

"Non toccare l'arte di Ed Sheeran, chiaro?" lo attaccai freddamente.

"No, scuro." rise alla sua stessa battuta, la quale mi fece alzare gli occhi al cielo. "Adesso mi lasci continuare? Non posso fermarmi a metà."

"Okay, okay. Ma sii più silenzioso, per piacere."

Stavo per tornare alla mia scrivania, quando mi sentii afferrare il polso. Immediatamente mi ribellai, pensando a cosa aveva fatto con quelle mani, ma lui era più forte. "Vuoi aiutarmi? Immagino che tu sia un esperto." disse, una volta guardatomi negli occhi. Un sorrisetto perverso crebbe sul suo volto. Osservandolo meglio da così vicino, notai le goccioline di sudore sulla sua fronte, i capelli meno voluminosi e più spenti, il fiatone.

"Mh, vorrei pompare il cazzo di Dylan O'Brien, mica il tuo." tolsi definitivamente il mio polso dalla sua presa e me ne andai, dandogli le spalle.

"Altro coming out, frocetto."

Alzai gli occhi di nuovo, poi decisi di uscire per andare nell'area svago, non potendone più di Michael che grugniva come un fottuto animale.



Prison. || Muke ClemmingsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora