diciannove

6.2K 506 183
                                    

Era un paio di giorni che non facevo assolutamente niente. Avevo persino saltato colazione e pranzo, mi alzavo dal letto solo per la cena. Tutto dopo che Ashton mi aveva brutalmente aperto gli occhi. Come avevo potuto essere così stupido? Era tutto così ovvio.

"Hey, piccolo Luke!" mi chiamò Michael. Non risposi. "Domani è il gran giorno!"

Non risposi, ancora. Michael si era affacciato alla finestra. Il suo viso assunse un'espressione confusa guardandomi sul letto, sotto le coperte, inerme.

"Piccolo Luke?" mi chiamò di nuovo.

"Non sono piccolo Luke, tantomeno per te." scattai.

"Cosa succede? Pensavo che la notiziona dell'altro giorno ti avesse reso felice."

"Sei un ottimo stratega, Michael, ma con me hai fallito. Non vengo da nessuna parte con te!"

Michael aggrottò le sopracciglia, sembrò pensare a lungo. "Cosa cazzo stai dicendo?"

"Ashton mi ha aperto gli occhi!"

"Ashton ha fatto cosa? Aperto gli occhi, esattamente, su cosa?"

Mi alzai in piedi per puntargli il dito contro. Ero troppo arrabbiato, faceva finta di niente. Sembrò indietreggiare, anche se io non potevo fargli niente, se non guardarlo male. "Tu mi stai solo sfruttando per uscire da qui. Non te ne frega un cazzo di me, magari mi userai anche come esca."

Mi stupii quando si avvicinò a me. Allungò una mano alla mia guancia, ma la schivai. Mi accorsi solo dopo di star piangendo. "Non- Non osare più a pensare una cosa del genere."

"Perché? Dimmi perché dovrei ascoltarti!" misi tutto me stesso per trattenermi dall'urlare.

"Perché in questi anni tu sei il primo raggio di sole che sono riuscito a vedere!"

Smisi di piangere. Quelle parole quasi mi paralizzarono. Lo guardai negli occhi, notai che erano lucidi.

"Tu sei... Non lo so, tu mi stai cambiando, Luke. Tu mi stai facendo qualcosa." Tutte quelle cose dette da lui sembravano essere obbligate ad uscire. Michael mi stava dicendo quello che provava per me, a suo modo, forzato. Mi si sciolse il cuore, non avendolo mai visto così.

"Stai zitto..." sussurrai.

"No, stai zitto tu, Luke. Fammi parlare. Domani ti trascinerò con me fuori da questo posto, a qualunque costo. Non me ne frega un cazzo di Ashton, lui ti riempie la testa di merda."

Tornai vicino a lui. Sta volta non scacciai la sua mano sopra la mia guancia. Mi baciò un attimo, un bacio piccolo, ma ne necessitavo.

"Non mi abbandonerai?"

"Che? No, no, no. Metti che il ragionamento di Ashton fosse corretto, sai quanti imbecilli ci sono che avrei potuto sfruttare? Io voglio andarmene con te, non da solo. Voglio andarmene con te."

"Calum ha i miei petardi, ha detto che farà in modo di farli esplodere nella cella del suo vicino. Ha detto che è un gran rompipalle." risi.

Michael rise a sua volta. Una piccola risata, sbuffata. Quasi scavalcai la finestra per baciargli quel sorriso.

Prison. || Muke ClemmingsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora