A volte ritornano

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Finalmente vedo arrivare Claire con una tazza fumante in mano.
La tisana ha un odore di lavanda e miele pungente: sento il liquido caldo scorrere lungo la mia gola e questo mi aiuta per un attimo a rilassarmi.

Ripenso a tutto quello che sta succedendo: la mia strana relazione con Matthew e, soprattutto, la mia litigata con Tom.
Per poco non litigavo pure con Claire per la mia sfacciataggine.
Sono una persona terribile.
Sto distruggendo tutti i miei rapporti durante quella che doveva essere l'estate più bella della mia vita.
"Mi dispiace per prima Claire, non ti avrei dovuto trattare in quel modo. Ero solo arrabbiata con me stessa e cercavo di dare la colpa di questo a qualcuno. Perdonami."
"Non ti preoccupare. Ti conosco ormai."
"Io vado, devo risolvere alcune questioni. Grazie per la tisana."
"Di nulla. Chiamami se hai bisogno."
Annuisco e esco dalla stanza, dopo aver ricevuto un rapido bacio sulla guancia da Claire.

Mentre sono per strada chiamo Matthew al cellulare: devo parlargli di questa situazione e cercare di fargli capire come mi sento.
Alla fine è il mio "ragazzo",dovrebbe capirmi.

Dopo tre tentativi andati in fumo, rimetto il cellulare in borsa e lascio perdere.
Forse è ad allenamento oppure a casa a dormire, come al solito.
Decido di passare da casa sua, giusto per controllare.
Magari per un colpo di fortuna lo trovo.

Mentre cammino dentro di me cresce una strana sensazione: come l'impressione che stia per succedere qualcosa di spiacevole.
Non riesco più a mantenere il controllo: inizio a correre verso casa di Matthew il più velocemente possibile. Forse gli è successo qualcosa.
Dopo dieci minuti finalmente vedo il portone della sua villetta davanti alla piazza centrale.
Suono il campanello e aspetto: il mio cuore batte forte e la testa inizia a pulsare.
Viene ad aprirmi la nonna di Matthew, con il suo solito sguardo dolce e gentile.
"Ciao cara, quanto tempo! Vieni pure, entra."
"La ringrazio signora. C'è Matthew per caso?"
"È fuori casa ma dovrebbe tornare a minuti. Nel frattempo gradisci un caffè?"
"No, la ringrazio, ho appena preso una tisana. Aspetterò qui, se per lei non è un problema."
"Certo che no. Siediti pure!"
***
Dopo dieci minuti circa sento il rumore della chiave girare nella serratura di casa.
Faccio per alzarmi e salutarlo non appena entra, ma uno strano spettacolo si staglia davanti ai miei occhi: vedo Matthew mano nella mano con Jamie.
Come è possibile?
Non si erano lasciati?
Il sorriso lentamente scompare dal viso di entrambi e, mentre Jamie cerca conforto negli occhi di lui, Matthew mi guarda preoccupato.
"Aspetta Fanny... Io ti posso spiegare!"
Un lungo silenzio si interpone tra di noi.
"Parla allora."
La mia voce é ferma, il respiro calmo e gli occhi fissi in quelli neri di Matthew.
Devo sapere se sono stata presa in giro per tutto questo tempo.
"Qualche giorno fa, mentre stavo venendo a trovarti al bar, ho incontrato Jamie per strada. Lei mi ha fermato e ha iniziato a spiegarmi il perché mi avesse lasciato: lei credeva di dover partire per l'Australia perché suo papà aveva detto che c'era un'alta probabilità di un suo trasferimento. Allora lei, per non farmi stare male e per non mantenere una relazione a distanza, che sarebbe stata molto difficile per entrambi, ha deciso di lasciarmi. Mentre mi diceva questa cosa però io ho capito di... provare ancora qualcosa per lei. Qualcosa di molto forte."
È serio, lo vedo.
Sto cercando di non farmi prendere dal panico e di mantenere un comportamento sereno, anche se dentro alla mia testa c'è il caos più totale.
"Con te sono stato benissimo Fanny, davvero, e ti sarò per sempre grato per tutto quello che hai fatto per me quando ero in difficoltà. Però, almeno per ora, forse è meglio rimanere amici."
Forse la situazione non è così terribile come immaginavo: alla fine anche io ho capito di non provare nulla per lui, tranne una forte amicizia.
Il mio sguardo si posa su Jamie: è dispiaciuta e imbarazzata per quella situazione.

"Anche io ho capito di non provare veramente amore per te Matthew. Il nostro rapporto non sarebbe mai stato come il tuo con Jamie. Va bene così, basta aver chiarito."
"Allora amici?" chiede lui con sguardo speranzoso.
"Amici."
Vedo il volto teso della ragazza distendersi lentamente, mentre il suo respiro torna sereno.
Matthew mi abbraccia subito dopo, mentre Jamie mi prende per mano, con gli occhi ricolmi di dolcezza.
"Grazie per aver capito la situazione Fanny" mi sussurra.
Mentre li guardo di nuovo insieme, mi tornano in mente le parole di Tom: aveva ragione fin dall'inizio, come sempre.
Come sono stata stupida.
Devo parlare con lui, scusarmi.
"Scusate ragazzi, devo andare."
Passo in mezzo a loro senza spiccicare altra parola e corro via, verso la piscina dove Tom si allena.
Deve perdonarmi, deve tornare ad abbracciarmi come fa sempre lui, deve tornare a chiamarmi "bimba".
Lo stomaco si stringe e la gola brucia per la fatica.
Non sono mai stata una grande sportiva, ma la volontà di riavere il suo sguardo comprensivo verso di me batte la stanchezza.
Entro correndo ancora nella piscina e lo vedo: in costume da bagno blu che parla con il suo allenatore.
È... bello. Assolutamente bello.
Il blu del costume si intona al colore dei suoi occhi, mentre fai capelli ancora bagnati cade qualche minuscola gocciolina d'acqua che scende lungo il suo volto fino ad arrivare alle sue spalle larghe.
Il mio cuore ha un leggero sobbalzo: cos'è questa sensazione strana?

Lascio perdere per un attimo quella strana emozione crescente dentro di me e sbatto i pugni contro il vetro che separa la sala dalla piscina vera e propria.
Ad un certo punto sia Tom che tutti gli altri si girano verso di me.
Mi sento tutti gli occhi puntati addosso, ma non ci faccio caso. Il mio sguardo è incastrato nel suo, sorpreso e stranito.
"Hey Tom, quella non è la tua amica?" urla un suo compagno dall'altro lato della piscina.
"Sembra una pazza!"
"Quella è fuori di testa!"
Una marea di commenti e di risate escono dalle bocche di tutti; tutti tranne Tom.
"Chiudete quelle bocche coglioni."
Dopo averli zittiti tutti e dopo aver chiesto al coach di potermi raggiungere, cammina verso di me con passo veloce, dimenticandosi persino le infradito e camminando a piedi nudi.

Non appena me lo trovo davanti le parole non mi vengono: sento solo un fiume di lacrime caldissime scendere lungo le guance all'improvviso e senza un apparente motivo.

Perché sto piangendo?

"Fanny stai bene?" chiede lui preoccupato, vedendomi piangere.
L'unica cosa che riesco a fare è abbracciarlo forte, stringendo le mie braccia intorno al suo collo.
Ora sto finalmente bene.

Uragano occhi bluDove le storie prendono vita. Scoprilo ora