Mi sveglio il mattino dopo con il sole già alto nel cielo limpido di quella giornata d'estate e il rumore delle auto che passano sotto casa.
Ho ancora un forte mal di testa ma la sensazione di nausea per fortuna è passata.
Vedo la parte del letto vicino a me vuota: Tom deve essersi alzato molto prima di me e forse è anche uscito.
Mi ricordo piano piano di tutto ciò che è successo la notte prima: la nostra litigata, le mie lacrime e infine la nostra dormita insieme.
Protetta dal suo abbraccio ho dormito meravigliosamente e mi sono sentita protetta.Mi alzo dal letto e mi dirigo verso la cucina senza nemmeno cambiarmi, restando con quella sua maglietta e i pantaloncini due volte più grandi di me.
Apro la porta e lo vedo: in piedi, davanti alla caffettiera, aspettando che l'acqua per il tè bollisse.
Il suo volto è illuminato dalla luce del sole e questa mette in risalto i suoi occhi blu e i capelli biondi tutti disordinati per aver dormito.
Dannazione, di prima mattina è ancora più bello.
Dopo qualche secondo si accorge di me e mi rivolge uno sguardo veloce, quasi intimidito.
"Buongiorno!"
"Giorno..."
"Come ti senti adesso? Va un po' meglio?"
"S-sì... Sono ancora un po' stordita ma va meglio rispetto a ieri."
"Meno male, anche perché hai dormito molto, non ti facevo così dormigliona sai?" esclama, accennando un sorrisetto.
"Perché che ore sono?"
"Quasi l'una di pomeriggio."
"C-cosa?! Ho davvero dormito così tanto?"
"Pare di si."
"Perché non mi hai svegliata? Magari sono di disturbo per i tuoi genitori..."
"Non ho voluto svegliarti, avevi uno sguardo così...sereno." dice abbassando leggermente lo sguardo "E poi i miei tornano stasera, quindi puoi fare con calma. Anzi, se vuoi farti una doccia il bagno è libero."
"Magari... Però non saprei cosa mettermi dopo."
"Ho avvisato Claire di tutta la faccenda: tra un'ora circa dovrebbe arrivare con i vestiti."
"Ah. Okay, allora vado!"
"Hm-hm"
***
Sento l'acqua bollente scorrermi lungo tutto il corpo: è una sensazione così piacevole e rilassante.
L'acqua riesce sempre a farmi dimenticare di tutti i problemi e le complicazioni delle mie giornate. Mentre spengo l'acqua e mi chiudo nel mio accappatoio, un ricordo mi torna alla mente improvvisamente: io avevo detto a Tom di amarlo, glielo avevo urlato in mezzo alla strada e con una cascata di lacrime sul volto.
Cosa devo fare adesso?
Come mi devo comportare con lui?
Forse meglio non tornare sull'argomento e, in caso di domande, rigettare tutta la colpa sull'alcool.Esco dal bagno, stretta nell'accappatoio e con i capelli bagnati che si attaccano al collo, e me lo ritrovo davanti: i suoi occhi sono fissi nei miei e la sua mano passa velocemente tra i suoi capelli.
"N-Non penso di averti mai vista in questo modo, sai? Hai qualcosa di intrigante!" sussurra, accennando un sorrisetto.
Subito mi riprendo dal suo sguardo e mi ricordo di come sono vestita: senza pensarci un attimo mi stringo ancora di più nell'accappatoio, cercando di mostrare meno pelle possibile.
"N-non guardarmi! È imbarazzante."
"Senti, ti ho vista ieri quasi mezza nuda e ti ho tenuto i capelli mentre vomitavi in bagno: penso che questo sia niente in confronto."
Un' improvvisa vampata di calore mi cresce nel petto e le mie guance si colorano di un rosso vivace.
Tom probabilmente se ne è accorto, perché gli compare un ghigno divertito sulle labbra.
Rimaniamo fermi a guardarci per qualche secondo, prima che il campanello della porta inizi a suonare all'impazzata.
"Deve essere Claire con i tuoi vestiti! Aspetta qui."
Tom apre la porta, certo di vedere il simpatico volto della mia amica ad aspettarlo, ma ad attenderlo in realtà è un'altra persona.
"Che vuoi?"
"Ti prego, fammi parlare con lei. È questione di un minuto."
"Senti, ora non può parlare con nessuno!"
"Per favore, ti ruberò non più di cinque minuti: voglio che lei sappia tutto!"
"...Fai in fretta!"Vedo stagliarsi sulla porta di ingresso la figura di James: non è per nulla ben messo.
Il suo volto presenta un grande livido viola intorno all'occhio e ci sono anche numerose ferite sul palmo e sul braccio.
Il pugno di Tom di ieri sera deve avergli fatto male.
James si avvicina a me, seguito a ruota da Tom che, con sguardo minaccioso, lo controlla, per evitare che faccia altri danni.
"C-che ci fai tu qui?"
Mi vengono subito alla mente i ricordi della notte precedente: le sue parole contro di me e i suoi occhi praticamente vuoti.
"Io sono venuto per chiederti perdono Fanny. Ieri mi sono lasciato trasportare dall'atmosfera della festa e ho esagerato con l'alcool. Non mi ricordo nulla, se non il tuo volto spaventato e le tue parole "vattene". Per questo sono venuto: sono stato uno stupido, ma ti prego, perdonami. Non succederà più!"Sembra davvero sincero e le sue mani cercano di raggiungermi per stringermi in un abbraccio, ma vengono bloccate tempestivamente da Tom.
"Bene, ora che hai fatto le tue scuse, te ne puoi anche andare."
"M-ma io devo sapere se Fanny mi ha perdonato..."
"Lo saprai in un altro momento, ora fuori da casa mia!"
Con le sue braccia forti Tom lo sbatte letteralmente fuori di casa, lasciando sia me che James allibiti per un attimo.
"Potevi essere un po' più gentile. Alla fine è venuto per scusarsi."
Tom mi rivolge uno sguardo pieno di rabbia e si avvicina pericolosamente a me, fino a che i nostri respiri quasi si confondo.
"Quello stronzo non voglio più vederlo girarti intorno, è chiaro? Altrimenti le conseguenze potrebbero essere molto gravi."
"M-ma perché dici così? È un bravo ragazzo in fondo, ieri ha solo perso il controllo per l'alcool ma in realtà è molto dolce."
"Si ma se ieri non fossi intervenuto ti avrebbe messo le mani addosso! Quindi non avvicinarti a lui per nessuna ragione! Infondo non ti piace, giusto? Perché stargli vicino allora?!"
Che scusa del cazzo.
"N-non mi piace è vero, però potrei..."
"No Fanny, tu ieri hai detto di amare me! Quindi non lo devi nemmeno considerare!"
In questo momento sento le gambe tremare e il sangue ribollire: quindi si ricorda di tutto, fin troppo bene.
Un lungo silenzio piomba tra di noi e la consapevolezza di essermi dichiarata al mio migliore amico si fa pesantemente sentire per la prima volta.
Merda, che situazione.
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Uragano occhi blu
Romance"Lui è sempre stato con me, mi ha sempre amato, mi ha sempre protetto. Forse mi ha anche amato più di quanto pensassi, più di quanto si ama un'amica. E io non me ne sono mai accorta."