Il centro del mondo

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"Tom io esco un attimo fuori, tu rimani pure qui con loro"
"Ti senti male per caso? Non hai nemmeno finito il tuo piatto..."
"No, ho solo bisogno di una boccata d'aria: mi manca un po' l'ossigeno qua dentro"
"O-okay allora. Chiamami se hai bisogno"
"Hm-hm"
Non appena esco dal ristorante prendo un grande respiro a pieni polmoni, creando una nuvoletta di vapore diafana.
Che serata assurda: da romantica a lume di candela per due, la nostra cena si è trasformata in un luogo d'incontro tra amici di vecchia data, peggio delle cene con i compagni delle medie.
Nonostante ciò, non sono riuscita a dire a Tom di non volere più stare con gli altri due.
Ma come potevo? Erano lì davanti a me, non potevo cacciarli dal tavolo.
Persa nei miei pensieri, non mi accorgo della figura che si staglia di fronte a me.
"Allora, che succede?" mi chiede Tom, mettendosi le mani in tasca per il freddo.
"Nulla, te l'ho già detto. Avevo solo bisogno di un po' d'aria"
"Non è vero. È tutta la sera che hai il broncio e non mi degni di una parola. Non è certo colpa mia se Blake e Adam si sono seduti vicino a noi per mangiare"
"Non è nemmeno mia se per questo ma diciamo che come cena di Natale speravo in qualcosa di meglio!"
"Ah, perché pensi che invece io mi stia divertendo là dentro? Ho prenotato questo ristorante con un mese di anticipo, ho anche richiesto il tavolo più bello e appartato che ci fosse per fare in modo che tutto fosse perfetto, per poi guadagnarci che cosa? Una serata di merda, con delle persone di merda e con la mia ragazza che non nota nemmeno il mio sforzo!"
"Non è affatto così! So quanto tu ti sia impegnato e sono felicissima di questo ma l'unica cosa che volevo per Natale era passare una serata sola con te, senza altre persone fra i piedi, e ora guardaci! Stiamo litigando sotto la neve davanti ad un ristorante per Blake e Adam! Non è il massimo non trovi?"
"Cosa vuoi che faccia? Devo cacciarli dal nostro tavolo forse?"
"Se ci tenessi davvero a questa serata lo avresti già fatto!"
"Sai cosa Fanny? Non sei il centro del mondo va bene?"
Gli occhi iniziano a pizzicare proprio in quel momento, mentre una flebile lacrima salata scorre lungo la mia guancia rossa per il freddo"
"Questo lo so bene, ma pensavo di essere almeno il centro del TUO mondo! Ma evidentemente mi sbagliavo, come sempre"
Gli occhi cerulei di Tom si fermano, mentre la sua bocca si chiude all'improvviso.
Evidentemente non si aspettava queste parole.
"E ora dove vai?"
"A salutare Blake e Adam. Poi vado in stazione a prendere il treno e torno a casa: per oggi ne ho avuto abbastanza"
Ritorno dentro al locale e con un debole sorriso saluto i due ragazzi seduti al tavolo, intenti ad addentare una fetta di panettone, dopodiché esco di nuovo e mi dirigo verso la stazione, stringendomi nel mio cappotto.

***

"Un biglietto per Glasgow per favore"
"Signorina l'ultimo treno partirà fra meno di cinque minuti, è sicura di farcela?"
"Devo, altrimenti rimarrò qui tutta la notte"
"Allora le stampo il biglietto?"
"S..."
"Non è necessario, la ringrazio" esclama una voce maschile alle mie spalle.
"C-che ci fai tu qui?"
"Ti impedisco di fare la più grande stronzata della tua vita" continua lui, allontanandomi dalla biglietteria.
"Non puoi farlo, voglio tornare a casa"
"No, tu non vuoi tornare a casa! Solo che sei talmente orgogliosa e testarda da non capirlo da sola!"
"Ma come ti..."
"Fammi finire! Senti, è vero, questa serata non è andata come volevamo, ma non è ancora finita! Davvero vuoi rovinarti il Natale solo per due coglioni?"
"Certo che no, ma io non penso che sia una buona idea tornare da loro adesso"
"E chi ha detto che dobbiamo tornare da loro? Abbiamo una casa molto accogliente che ci aspetta proprio a due passi da qui. E poi...prima ho detto delle cose che non pensavo, perché ero arrabbiato; tu sei il centro del mio mondo, sei la cosa più bella che mi sia mai capitata in tutta la mia vita. Quindi ti prego, non prendere quel treno"
"Sai, fino alla fine ho sperato che venissi a fermarmi. Non avevo troppa voglia di prendere un treno a mezzanotte da sola" ammetto, abbassando lo sguardo e stringendo la sua mano.
"Tu mi farai impazzire prima o poi lo sai?"
"Questo è l'obiettivo" sussurro, poggiando le mie labbra sulle sue.
"Allora, andiamo a casa?"
"Direi di sì, anche perché qua fuori si congela!"

***

"Wow, non è cambiato proprio nulla dall'ultima volta che sono venuta"
"Già, non ho spostato nulla"
"Hai fatto bene, così è molto bello" mormoro, poggiando la testa sulla sua spalla. "Oh mio dio!"
"Che succede?"
"Tom è mezzanotte passata ormai! È Natale!"
"Hai ragione. Buon Natale allora amore mio"
"Buon Natale anche a te"
Tom allaccia le braccia attorno ai miei fianchi, facendo combaciare i nostri corpi. La sua bocca è così calda e morbida; lascio che le nostre lingue si sfiorino, per assaporarlo in ogni suo particolare.
Quando il suo sorriso si spegne e lentamente le sue labbra sfiorano il mio collo mi sento come non mi sono mai sentita prima. Percepisco il suo cuore battere velocemente sotto al suo petto, al passaggio delle mie dita tra i suoi capelli. Ora sento anche il mio cuore battere a mille insieme al suo mentre lo nostre labbra giocano armoniosamente l'una con l'altra. Non appena mi sdraia sul letto e si toglie la maglietta gli accarezzo la schiena e sento il calore del suo corpo contro la mia mano: la sua pelle candida è illuminata dalla luce della luna, mettendo in risalto gli addominali non eccessivi, ma che trovo perfetti.
Dolcemente mi sfila il vestito, fermandosi poi ad osservare il mio corpo.
"Sei bellissima" sussurra mentre mi bacia lungo tutto il corpo.
"Tom, aspetta"
"Se non vuoi basta che me lo dici, non ti voglio obbligare a..."
"Lo voglio. Ma ti prego, fai piano"
Le sue labbra si piegano in un sorriso, per poi iniziare a baciarmi di nuovo. Le sue mani si incastrano con le mie e in un attimo lui è dentro di me.
La sensazione è fastidiosa, ma allo stesso tempo bellissima.
I miei gemiti vengono bloccati dai suoi mille baci, pieni di amore e dolcezza.
Entra più volte dentro di me, senza mai spingere troppo, per evitare troppo dolore.
Ad ogni spinta, la sua bocca si avvicina piano al mio orecchio, sussurrando un "ti amo" rotto dai suoi gemiti.

Stanchi ma felici, i nostri corpi ricadono sul letto, provocando un cigolio fastidioso.
Abbracciati, ci addormentiamo subito, scaldati dal calore dei nostri corpi.
Alla fine, Babbo Natale, hai esaudito il mio desiderio. Ti sono davvero grata.
Grazie.

Uragano occhi bluDove le storie prendono vita. Scoprilo ora