Coraggio ritrovato

409 39 0
                                    

Mentre James mi riporta al centro della pista da ballo io non faccio altro che ripensare alle ultime parole di Tom, a quella frase che ha lasciato incompleta.
"E poi..."
"E poi..."
"E poi..."
Cosa voleva dire?
Ha forse trovato un'altra ragazza? Milioni di idee e pensieri mi passano per la mente, facendo solo crescere l'ansia appena nata dentro di me.
Devo parlargli di nuovo e questa volta seriamente: devo riuscire a esprimere ciò che sento per lui una volta per tutte.

"Hey bambolina, balla con me dai!" esclama James con un altro drink in mano.
"Smettila di bere, sei ubriaco!" esclamo, cercando di togliergli il bicchiere dalle mani.
Ma James non mi ascolta nemmeno: lancia per terra il bicchiere di plastica vuoto e mi avvicina a sé con prepotenza.
A mano a mano che la musica si alza e diventa più ritmata le sue mani si staccano dalle mie spalle e, lentamente, scivolano verso il basso fino ad arrivare quasi al fondo della schiena.
"Finiscila James, ti prego!"
La mia voce è rotta dalla rabbia e da alcuni singhiozzi: James è assente, non mi sente nemmeno parlare e questo mi fa tremendamente arrabbiare, ma allo stesso tempo mi mette molta paura.
Le sue mani continuano a scendere, questa volta più veloci e con più forza, mentre la sua bocca tenta disperatamente di avvicinarsi alla mia. Sento il suo respiro davanti al mio, sento l'odore di alcool invadermi le narici e arrivare fino alla testa.
"Basta! Lasciami andare!" urlo in mezzo alla folla, ma la musica alta copre la mia voce sottile.
Mi strappo dalla sua presa e inizio a correre verso la scalinata, diretta alla terrazza: nonostante i tacchi alti corro più veloce che posso e dopo qualche minuto sono sul balcone.
Mi appoggio al cornicione per riprendere fiato e riposare le gambe.
Devo cercare Claire e dirle di andare via da questo posto: non riuscirò a reggere James e la sua sbronza ancora per molto.
Non faccio però in tempo ad alzare la testa che sento una presenza alle mie spalle: è ancora lui.
"Perché corri via bambolina? Stasera devi essere tutta per me ricordi?" esclama stringendomi il braccio con forza, mentre un ghigno malvagio compare sulle sue labbra.
La sua voce è così cupa, così angosciante.
Non riesco a parlare: sento le guance iniziare a bagnarsi.
Prima una, poi due.
Il mio viso si copre di un pianto disperato: le lacrime scendono calde e inesorabili, come le gocce di un temporale estivo.
Non riesco a trattenerle: ho paura e sono arrabbiata, più con me stessa che con lui.
Perché non riesco a difendermi da quella presa forte?
Perché non riesco a farmi valere?

"Ti prego lasciami andare!"

Ho paura, come non ne ho mai avuta prima.
Mentre James si avvicina a me con ancora il suo ghigno compiaciuto e quasi malvagio stampato sul volto, una parola mi esce dalla bocca, in modo così naturale da farmi stupire di me stessa.
Esce come un sussurro, come una richiesta di aiuto silenziosa, ma davvero urgente.
"Tom"
Ripeto il suo nome così tante volte che il sussurro iniziale, unito al mio pianto disperato, si trasforma in un grido, in una richiesta di aiuto estrema.

"Smettila di piagnucolare come una bambina! Vieni qui a dare un bacio al tuo James!"
"Vattene!" gli grido ancora, ma nulla, il suo corpo si avvicina a me sempre di più arrivando quasi a sfiorarmi, finché una voce dietro a James lo blocca improvvisamente.
"Non hai sentito quello che ti ha detto?! VATTENE ORA!!"

È lui! È venuto da me, mi ha trovata. Deve avermi sentito urlare il suo nome ed è venuto fin quassù.
"Perché? Altrimenti cosa mi fai?" esclama James, mettendosi a ridere in faccia a Tom.
"Questo!"

Il pugno sferrato da Tom colpisce in pieno volto James, che cade a terra con un tonfo.
Il mio sguardo si posa su Tom: ha gli occhi spaventati e preoccupati, oltre che una grande chiazza rossa sulle nocche della mano.

Diventerà tutta viola quella mano.
È tutta colpa mia.

"Questo stronzo ti ha fatto qualcosa? Ti ha toccato? Se sì giuro che lo uccido appena si alza!" esclama avvicinandosi e asciugandomi le guance ancora bagnate.
Il mio cuore inizia a battere forte, sempre più forte.
Unisco la mia mano con la sua e la stringo con forza, sorrido timidamente e lo guardo negli occhi.
"Claire ha ragione: a volte sei così impegnato a cercare di trovare l'amore, che non ti accorgi di averlo sempre avuto vicino a te e di non essertene mai accorto."
Il suo sguardo si fa sorpreso e noto le sue guance arrossire leggermente.
"Grazie per essere venuto. Non so cosa gli sia preso..."
"È ubriaco. E tu sei... molto attraente vestita così." mormora Tom, spostando il suo sguardo dal mio.
"G-Grazie..."
Lo ha detto davvero?
Io sono attraente per lui.
Finalmente mi sento davvero bella.

Gli accarezzo una guancia e abbasso lo sguardo verso terra: ora è il momento adatto, ora so di avere il coraggio necessario, ora sono sicura dei miei sentimenti: sono innamorata, come mai prima in tutta la mia vita.
Ora o mai più Fanny, forza.
"V-Vorrei parlarti di una cosa: hai tempo?"
"Tutto quello che ti serve."

Uragano occhi bluDove le storie prendono vita. Scoprilo ora