"No Fanny, tu hai detto di amare me!"
Quelle parole continuano a ronzare nella mia testa, come se niente potesse farmele dimenticare.
Il suo sguardo è convinto e deciso, almeno rispetto al mio: la mia carnagione, di solito olivastra, ora è pallida e fredda, mentre il cuore batte all'impazzata, come se volesse uscire dal petto.
"C-c-cosa hai detto?"
"Hai sentito benissimo. Me lo hai urlato ieri sera mentre piangevi. I-io non so se fossi sotto l'effetto dell'alcool o meno, resta il fatto che me lo hai detto tu stessa."Cosa faccio?
Non posso farmi vedere vulnerabile e innamorata proprio adesso: non farei altro che peggiorare questa situazione.Pensa Fanny, pensa.
"M-ma figurati se ho detto una cosa del genere! Avrai capito male tu." esclamo, cercando di fare apparire tutto come uno stupido errore.
All'improvviso sento le sue mani fare presa sui miei polsi e appoggiarmi con la schiena contro il muro.
Le nostre labbra sono a pochi millimetri di distanza e posso sentire bene il suo respiro mescolarsi al mio.
"L-lasciami Tom. Mi fai male." gli dico, cercando di liberarmi.
Eppure averlo così vicino mi rende talmente felice da non volerlo davvero.
"Rimaniamo così per sempre" penso tra me e me.
La sua presa si fa ancora più salda, mentre i suoi occhi fissano i miei: riesco a vedere il cielo stellato dentro quegli occhi.
Come sono belli, mi sento persa, come una naufraga in mezzo all'oceano.
"Senti Fanny, hai sbagliato persona se vuoi fare questi giochetti. Ora ti farò una domanda e voglio che tu risponda in modo sincero. In ogni caso rispetterò la tua decisione e cercherò di fare in modo che il nostro rapporto non cambi."
Una lunga pausa s'interpone fra di noi, prima di ricominciare.
"Mi ami?"Merda.
E ora cosa faccio?
Se gli dico di si non faccio altro che peggiorare tutto quanto, ma se gli dico di no perderò per sempre la mia opportunità.
"I-io...ecco...c-credo di..."
Prima di poter finire la mia frase, il campanello suona di nuovo.
Tom si allontana e apre la porta, pronto a mollare un pugno in faccia a James. Per fortuna alla porta c'è Claire, con i miei vestiti in mano e qualche medicinale.
Non ho mai amato di più il suono del campanello di una casa.
***
"Mi spieghi cosa è successo ieri? Sei scomparsa come niente e oggi ti ritrovo qui. Curioso."
"Uff...un casino è successo, ecco cosa. Ora ti spiego. Ma prima; com'è andata con Andrew?"
"B-bene...abbiamo ballato e parlato molto, ma non sono ancora pronta a dirgli tutto. È troppo imbarazzante."
"Va bene, hai tutto il tempo, tranquilla."
"Sì, infatti. Ma ora parla tu, che mi devi spiegare ogni dettaglio."Le racconto tutta la storia, cercando di essere il più precisa possibile riguardo ogni dettaglio.
Sul suo volto si disegnano prima un ghigno compiaciuto e poi un'espressione comprensiva.
"Quindi avete dormito insieme?"
"S-sì"
"Come è stato?"
"C-Claire! Non mi sembra il caso di fare questa domanda adesso perciò..."
"Hey, sono seria. Non posso aiutarti se non mi spieghi cosa provi tu."
"Uff... Hai ragione."
"Quindi?"
"Bello. È stato bello. Non mi sentivo così protetta e serena da anni."
"Bene. É già un punto di partenza. Invece alla sua domanda? Cosa avresti risposto se non fossi arrivata poco fa a salvarti appena in tempo?"
"I-io non ne ho idea. La mia testa mi dice di no ma..."
"Ma?"
"... ma il mio cuore dice si. E la cosa cresce di giorno in giorno."
Un sorriso leggero compare sul volto della mia amica.
"Sai, conoscendo Tom e i suoi rapporti difficili con le ragazze, ora ti allontanerà. Tu sei l'unica ragazza con cui ha effettivamente costruito un rapporto sano, per cui farà difficoltà ad affrontare la situazione. Ma io so, nel profondo del cuore, che il tuo sentimento é ricambiato. Ne sono certa."
"Ora cosa faccio? Abbiamo quasi litigato prima."
"Ora proporrei di lasciarlo calmare un attimo. Poi nei prossimi giorni ne riparleremo."
"Okay."Io e Claire usciamo dalla casa di Tom con lo sguardo basso, cercando di mantenere per meno possibile il contatto diretto con lui.
Eppure lui mi sta guardando, ne sono certa.
Mi sento tremendamente in imbarazzo sotto quello sguardo così profondo.
"Ci vediamo Tom, grazie per averla portata qui con te ieri!" esclama Claire.
"Nulla. Ci sentiamo!"
"Ciao" mormoro, senza però ottenere nessuna risposta.
Beh, un po' me lo aspettavo.Fuori da casa sua l'aria è fredda e pungente: c'è odore di pioggia.
"Penso che tra poco pioverà. Meglio andare" dice Claire guardandomi.
Annuisco e arriviamo correndo a casa sua: non ho la forza di farmi vedere in quelle condizioni dai miei genitori.
Il resto della giornata lo passiamo insieme a casa, parlando e guardando la pioggia battere sui vetri delle finestre.
Adoro questo tempo: mi rilassa e mi fa venire voglia di dormire sotto le coperte con... Tom.
Mentre sono sdraiata sul letto viola di Claire, immagino di passare l'intera giornata nel letto accanto a lui.
Oh, non ce la posso fare.
Ho bisogno di quel ragazzo vicino a me.Prendo un ombrello sotto la scrivania di Claire e metto le scarpe.
"Mi spieghi cosa stai cercando di fare?"
"Vado da lui."
"Ma Fanny c'è un diluvio fuori e non puoi sapere se lui è a casa o no. Perciò..."
"Ti prego. Lasciami andare."
Gli occhi della mia amica sono preoccupati e vuoti: non vuole farmi andare, lo so.
"V-va bene. Ma avvisami appena arrivi."
"Grazie" mormoro, abbracciandola, prima di partire verso casa di Tom.
Sono pronta, questa volta davvero.
Gli dirò tutto e non mi importa nulla di come andrà a finire, ma non posso vivere con questo peso sul cuore.
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Uragano occhi blu
Romance"Lui è sempre stato con me, mi ha sempre amato, mi ha sempre protetto. Forse mi ha anche amato più di quanto pensassi, più di quanto si ama un'amica. E io non me ne sono mai accorta."