Traguardi

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La vedo.
Vedo casa sua.
Le finestre sono illuminate da una debole luce, segno che lui è un casa.
Suono al campanello velocemente: non voglio perdere anche questa volta il mio coraggio e la mia forza di volontà.
Sento i suoi passi avvicinarsi alla porta e il mio cuore inizia a perdere un battito.
Sta scendendo le scale.
Il respiro si fa veloce e pesante mentre le mani iniziano a tremare, facendo cadere l'ombrello a terra.
Noncurante della pioggia che inizia lentamente a bagnarmi, aspetto impaziente il suo arrivo.
Dopo pochi secondi Tom apre la porta: il suo corpo è quasi paralizzato nel vedermi, anche se riesco a intravedere un po' di preoccupazione nel profondo dei suoi occhi.
Il suo profumo è così intenso: un forte aroma di cannella e muschio bianco si sperde nell'aria, arrivando a me e riempiendomi le narici.
Questo profumo è una droga ormai.
***
"Fanny mi spieghi cosa ci fai sotto la pioggia a quest'ora di sera sotto casa mia?"
"I-io non ce la facevo più..."
"C-che cos..."
"No, aspetta, ti prego. Fammi dire tutto e poi tu risponderai ciò che ti senti."
"Ma almeno entriamo in casa! Così rischiamo di raffreddarci!"
"No, per favore. La pioggia mi aiuta un po' a c-concentrarmi."
"Okay allora, sentiamo."
Prendo un respiro profondo e inizio a parlare.
"Hai ragione: ieri sera ti ho detto davvero quelle parole ed ero seria, molto seria. Non avrei mai pensato di potermi innamorare del mio migliore amico, l'unico ragazzo con cui ho condiviso tutti i miei ricordi più belli. Però, da un po' di tempo, mi sono resa conto che questo sentimento c'è sempre stato: era solo nascosto e impaurito. Ora la mia testa è piena di tue immagini e frasi: quando sei venuto a salutarmi il primo giorno di liceo, quando mi hai tenuto con te tutto il giorno per Matthew, persino quando mi hai prestato il libro di matematica per l'interrogazione. Io ho sempre provato qualcosa per te Tom, ma la mia idiozia non me lo ha mai fatto capire prima. Solo poco tempo fa, mentre ti vedevo con Blake o mentre abbracciavi le tue compagne di squadra, ho capito che non voglio che nessuna ragazza ti tocchi se non io. Lo so che può sembrare una pazzia, ma è così che mi sento. Voglio essere ciò che Blake non è riuscita ad essere mai davvero: la tua ragazza ideale.
Voglio che tu ti confidi con me, voglio che dormiamo insieme proprio come ieri sera e voglio che tutte le volte che io prendo una sbronza tu sia lì a tenermi i capelli.
Io ti amo Tom, ormai non ci posso fare più nulla, il sentimento è troppo forte. Non sei obbligato a rispondermi subito, ma sentivo l'immenso bisogno di dirti questa cosa e farti capire che sei il ragazzo più importante di tutta la mia vita."
Finalmente finito il mio discorso, riprendo fiato, respirando a pieni polmoni.
Le mie guance sono colorate di un rosso vivo e il mio cuore è ormai arrivato in gola.
Lui è fermo, immobile, come paralizzato dalle mie parole.
Non riesco a capire cosa stia pensando.
Gli faccio schifo?
O forse solo tanta pena?
Sento una lacrima calda scorrere lungo una guancia: non devo piangere, non di nuovo.
Per fortuna la pioggia copre il mio volto, nascondendo quello sfogo momentaneo.
"T-tu sei pazza." esclama Tom abbozzando un mezzo sorriso, per poi tornare nuovamente serio.
"Tu hai fatto tutta questa strada di corsa da sola e sotto la pioggia per venirmi a parlare? Non potevi aspettare domani mattina?"
"N-no, avevo bisogno di parlarti e di...vederti. Non ci siamo lasciati in maniera decente stamattina."
Tom si avvicina lentamente a me, bagnandosi completamente tutto il corpo.
Sotto la pioggia è ancora più bello.
"Tu sei davvero una pazza: non ho mai visto nessuno fare una pazzia del genere solo per venirmi a parlare. Sei davvero, completamente, fuori di testa. Ma..."
"M-Ma?" chiedo, incuriosita.
"È proprio per questo che ti ho sempre amato e ti amo ancora."
I miei occhi si fermano nei suoi dello stesso colore del ghiaccio e la mia bocca si spalanca fino a formare una O perfetta.
Devo mantenere calma e compostezza e aspettare che lui continui a parlare.
I nostri nasi si sfiorano e le sue labbra si piegano in un sorriso delicato.
Oh, 'fanculo la compostezza!
Le mie mani si posano sul suo petto e faccio in modo che le nostre labbra prima si sfiorino leggermente, per poi toccarsi e posarsi delicatamente le une sulle altre.
La sua bocca sa di menta piperita: ha un sapore forte e dolce allo stesso tempo.
Le nostre labbra si schiudono, mentre le sue mani si poggiano sui miei fianchi: le nostre lingue si rincorrono e giocano tra di loro, con passione e dolcezza.
Le mie gambe tremano ma non me ne importa niente: non mi sono mai sentita più felice di così e l'equilibrio è l'ultima cosa a cui mi va di pensare.
Le sue braccia cingono i miei fianchi: i nostri corpi si completano in maniera perfetta.
Qualche minuto dopo, ci stacchiamo l'una dall'altro lentamente e mantenendo il contatto visivo.
"Ti amo Fanny."
"Anche io. Ti amo, ti amo, ti amo." gli ripeto, sorridendogli e mettendomi a giocare con i suoi capelli biondi.
"Caspita. Sei molto più audace di quanto pensassi bimba, lo sai?" esclama lui, in tono scherzoso, sfiorandomi il labbro inferiore con un dito.
Un rossore lieve compare sulle mie guance, donandomi un colorito acceso.
"Ci sono molte cose che scoprirai da ora in poi" continuo, con un ghigno leggero sul volto.
"Sono pronto a scoprirle allora."

Uragano occhi bluDove le storie prendono vita. Scoprilo ora