Mai un lieto fine

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Sono a casa, sdraiata sul letto e con la musica nelle orecchie: non posso ancora credere di essere la ragazza di Tom, il mio migliore amico.
Il mio più grande sogno e il mio più grande incubo: ora è tutto vero.
Non posso tornare indietro, non tornerò mai più ad avere lo stesso rapporto di prima con Tom ma, detto francamente, mi va benissimo così.
L'immagine dei suoi occhi cerulei è impressa nella mia mente, mentre sento ancora il calore dei suoi polpastrelli contro la mia schiena.
Solo al pensiero un brivido mi percorre interamente.

Devo fare una telefonata a Claire per raccontarle tutto: lei me lo aveva detto, lei aveva sempre saputo tutto.
Lei era stata l'unica a darmi la speranza per continuare e per farmi forza.

Prendo il telefono e inizio a digitare le cifre del suo numero.
Tu...tu...tu...
Il cellulare inizia a suonare per un po' a vuoto, fino a quando decido di chiudere la chiamata.
Strano, di solito Claire risponde sempre molto velocemente.
Forse è fuori e non può rispondere o magari ha lasciato il telefono silenzioso.
Non importa, la richiamerò domani mattina e magari andremo a prendere un caffè insieme.
Meglio che adesso vada a dormire, sono davvero distrutta.
Mentre mi sdraio però una strana sensazione inizia a crescere dentro di me: oggi è andato tutto per il verso giusto.
Troppo bello per essere vero.
***
Verso mezzanotte sento il telefono squillare sul comodino vicino a me più volte.
Me lo sentivo, c'è qualcosa che non sta andando per il verso giusto.
Per fortuna non sono ancora del tutto addormentata e riesco ad alzarmi abbastanza in fretta da rispondere alla chiamata in corso.
"Pronto?"
"F-Fanny, sono Andrew!"
"Hey, mi spieghi per quale strano motivo mi chiami a quest'ora?" chiedo, cercando di eliminare un po' di tensione.
"T-ti prego, vieni subito! Claire...macchina...incidente..."

Andrew parla con frasi sconnesse e con parole per niente legate fra di loro e io inizio ad agitarmi: il fatto che sia spuntato il nome di Claire in questa conversazione mi agita molto.
"Andrew calmati ti prego non riesco a capirti!" esclamo, cercando di non farmi scivolare il telefono dalle mani " Prendi un bel respiro e spiegami tutto con calma"
"C-Claire ha avuto un incidente mentre era per strada: uno stronzo in macchina l'ha messa sotto e ora è qui in ospedale! Ti prego vieni qui il più in fretta possibile!"

All'improvviso sento il mondo crollarmi addosso e ho la sensazione che tutto il sangue dentro di me stia arrivando alla testa.
Claire, la mia migliore amica, è in ospedale perché...ha avuto un incidente?
Mille domande iniziano a passarmi per la testa alla velocità della luce.
Come sta ora la mia amica?
Perché era fuori a quest'ora?
Ma, soprattutto, chi è lo stronzo che guidava l'auto?

Mi alzo dal letto e accendo le luci per cercare dei vestiti da mettermi.
"Dammi dieci minuti e sono da voi"
"Grazie mille, ci vediamo qui. Fai preso per favore"

Butto il telefono sul letto e con un groppo in gola inizio a chiamare i miei genitori per svegliarli.
"M-mamma, ti prego svegliati. Papà apri gli occhi!" mormoro, con gli occhi lucidi e la voce spezzata.
"Fanny che succede?" sussurra mia mamma, sfregando si gli occhi ancora addormentati.
"Vi prego accompagnatemi all'ospedale...Claire ha avuto un incidente"
"Oh per l'amore del cielo, povera ragazza! Andiamo subito, prendo la macchina!"
"Grazie, vado a cambiarmi"
Metto le prime cose che trovo e inizio a scendere le scale, mentre mia mamma si lega i capelli in una coda alta e mette le scarpe senza nemmeno togliersi il pigiama da dosso.
"Andiamo"

Raggiungiamo in cinque minuti l'ospedale e mia mamma mi lascia davanti all'entrata.
"T-tu non vieni?" chiedo ansimando.
Ho proprio bisogno di lei in questo momento, ho paura di non riuscire a controllare le mie emozioni.

"Non ho nemmeno tolto il pigiama, rimango qui ad aspettarti. Stai tranquilla, vedrai che andrà tutto bene. Mandami un messaggio quando sai qualcosa!"
"V-va bene. Ci vediamo dopo allora"
"Coraggio bimba mia, andrà tutto per il meglio, ne sono sicura" conclude mia mamma, stringendomi la mano.
"Hm-hm"

Scendo dalla macchina ed entro in quel luogo così triste e bianco.
Le mura sono ingiallite e con molte crepe sui lati, mentre le uniche fonti di luci sono delle grosse lampade poste sul soffitto altissimo.

"Signorina, posso aiutarla?" mi chiede una signora alla reception, distogliendomi dai miei pensieri.
"S-sì...sto cercando una ragazza che dovrebbero aver portato da poco"
"Okay. Dunque, mi può dire il suo nome?"
"Claire Tolsy"
L'infermiera scorre con il dito lungo una lista di nomi che sembra infinita, prima di fermarsi verso la fine.
"Ah eccola. È in fondo a questo corridoio, ultima porta a destra"
"Grazie mille signora"
Mi dirigo verso la fine del lungo corridoio, cercando di mantenere la calma.
Coraggio Fanny, lei ce la farà, stai tranquilla.

Uragano occhi bluDove le storie prendono vita. Scoprilo ora