Mi strofinai gli occhi, e quando li riaprii il volto inquietante se n'era andato. Continuavo a ripetermi che era stata un'allucinazione dovuta alla stanchezza, ma chissà perché non riuscivo a convincermi del tutto.
-Forse stai diventando pazza- mi suggerì una perfida vocina facendo capolino da un angolo della mia mente.
-Zitta tu- le risposi io, e anche se non lo avrei mai ammesso davanti a quella vocina pestifera quel pensiero mi terrorizzava.
Abitavo vicino a un manicomio, e zia Meg mi mandava tre volte a settimana ad aiutare le infermiere a nutrire e sedare i pazienti. Proprio il giorno prima una paziente (Amy Caulter, segnata con il cartellino molto grave) aveva avuto una crisi, e prima che le infermiere le somministrassero una massiccia dose di laudano la donna mi aveva afferato per un polso, e guardandomi con occhi vuoti mi chiese se le vedessi anch'io. Quando le feci segno di no, lei si mise a urlare, supplicandomi di proteggerla.
《Eccola! Non la vedi? Mi sta venendo vicino...no! Non lasciarla avvicinare! La prenderà! La porterà via con sé e non me la ridarà più indietro!》
Si agitava come un'anguilla fuori dall'acqua, e le infermiere, messe in allerta dal trambusto che stava provocando, cercavano di tenerla ferma. Improvvisamente si calmò, e fissandomi con uno sguardo improvvisamente lucido, mi sussurrò all'orecchio una frase molto inquietante.
《Ah...bambina mia, ti sta guardando. Le piaci.... e verrà a prenderti, stanne certa.》
Se voleva spaventarmi, ci era riuscita alla grande. In più il mio polso stava sanguinando, graffiato dalle le sue lunghe unghie appuntite, e anche dopo diversi minuti mi sembrava di sentirlo nella sua morsa.
《Elodie, tutto bene?》 A distogliermi dal flusso di pensieri era stata Miss Susie, un'infermiera paffuta con guance rosa e lucidi capelli castani. Con il suo solito modo gentile aveva cominciato a fasciarmi il polso, e prima che potessi rendermene conto aveva già finito.
《Devi essere molto scossa, cara. Ti preparo un po' di brodo e poi vai a casa, va bene? Uno di questi giorni, quando ti senti meglio, vieni a darmi una mano. Miss Tracot sicuramente non te ne farà una colpa se decidi di non venire questa domenica, cara.》 Miss Tracot era la capo infermiera, una donna alta e magra, con folti capelli grigi e penetranti occhi castani. Era severa ma giusta, e per questo molto rispettata.
Così, me ne tornai a casa, dove mi aspettava una cesta di abiti da rammendare.
Il giorno dopo, mentre rattoppavo una calza a righe rosse, rimuginavo sulle parole di quella donna. Sapevo che non dovevo preoccuparmene più di tanto, ma le sue parole mi avevano colpito. Chi verrà a prendermi? E perché? E chi era la lei che spaventava tanto la Caulter?
-Smettila di porti domande inutili. Quella donna è pazza, e non c'è nient'altro da aggiungere.- mi dissi, posando ago e filo e preparandomi per andare (finalmente) a dormire.
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Woodworth
FantasyCosa succede quando si abbandona una ragazza nel bosco, su un sentiero che si inoltra nel cuore della foresta? Elodie ha solo quattordici anni, ma ne ha passate di cotte e di crude. Orfana di entrambi i genitori, è stata adottata da una lontana zia...