CAPITOLO 17

192 21 3
                                    

《Eppure ero sicurissima di averlo nascosto nell'armadio...》mormorai incredula.
《Ne sei proprio certa, piccolo fiore?》
Mi voltai di scatto.
Salem era placidamente sdraiato a mezz'aria, con un'espressione sorniona sul viso.
《Appena sono arrivata qui, l'unica cosa che ho fatto prima di addormentarmi, è stata nascondere il fascicolo dietro il rivestimento dell'armadio...ne sono certa...》ricordai scuotendo leggermente la testa.
《Non hai calcolato una cosa, piccola.》disse lui, fluttuando verso di me.
《E sarebbe?》
Il ragazzo fece un sorrisetto, e un guizzo raggiunse i suoi occhi scuri.
《Se ci fossero due fascicoli?》
Sgranai gli occhi.
《Impossibile...》
《Invece è possibilissimo. Pensaci.》
《Ma se anche fosse, chiunque lo abbia preso..come avrebbe fatto?》
《Questo lo devi scoprire tu. Io ti ho detto anche troppo.》
《No no no, aspetta! Non..》
Non feci nemmeno in tempo a finire la frase, perché Salem si dissolse, ignorandomi senza pensarci due volte.
Rassegnata, mi guardai intorno.
Il mio sguardo cadde su una pila particolarmente alta di libri, dalla parte opposta della mansarda. Incuriosita, mi avvicinai e mi ci inginocchiai di fronte, prendendo in mano il primo volume.
Sulla copertina logora ed ingrigita il titolo si leggeva appena.
"Botanica per principianti, eh? Potrebbe essere interessante" riflettei soddisfatta. Lo appoggiai a terra, e man mano scorsi tutti i libri, trovandone di tutti i generi.
Il tomo che avevo trovato era solo il primo di un'enciclopedia composta da sei imponenti libroni: un corso di giardinaggio vero e proprio.
Mi accomodai sullo sgabello della toeletta, poggiando il libro sulle ginocchia.
Alzai la testa, incrociando due grandi occhi nocciola che mi sorridevano da un viso ovale, con pelle chiara e lentiggini.
Sorrisi, e la me riflessa nello specchio mi imitò, piegando gli angoli delle labbra sottili all'insù.
Tornai a concentrarmi sul libro, poggiandolo sul ripiano del piccolo mobile; la prima pagina era decorata da uno splendido disegno di una statua coperta di foglie d'edera...una statua tremendamente simile a Salem.
Qualcosa mi era sfuggito.
Posai nuovamente gli occhi sullo specchio, e cio che vidi mi mozzò il fiato.
Riflessa nello specchio, c'era una creatura molto simile al ragazzo alato: stesse lacrime nere sulle guance, stesse ali traslucide che spuntavano da dietro il collo sottile, stessa pelle diafana e stessi occhi scuri. Il viso, però, aveva dei tratti più delicati, più femminili; gli abiti aderenti ne risaltavano il profilo sinuoso, ed i capelli neri come l'ebano, lunghi e setosi, appartenevano decisamente ad una ragazza.
Aggrottai le sopracciglia, e la ragazza fece la medesima cosa.
Provai a muovere un braccio...e lei eseguì lo stesso, identico movimento perfettamente in sincrono con me.
Perché lei era me.
Ero io, quella riflessa nello specchio.
Abbassai lo sguardo sul libro che la me riflessa stringeva tra le mani.
Storia Nephilim e Nozioni di Cultura Generale, primo volume.

WoodworthDove le storie prendono vita. Scoprilo ora