CAPITOLO 8

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《Ecco qua, Elodie, qui ci sono le lenzuola pulite. Consegnale a Miss Margot, deve cambiare i coprimaterassi. Se puoi dalle una mano!》
Miss Susie mi consegnò una cesta enorme, con una pila di coperte e lenzuola pulite.
Allungai le mani con un sorriso.
Non appena l'infermiera mi diede il canestro, espirai con forza per il peso sorprendente del cesto. Non mi aspettavo di trovarlo così pesante..
Fortunatamente non dovetti fare molta strada per trovare Miss Margot, l'aiuto infermiera
《Miss, le ho portato le lenzuola pulite. Dove preferisca che le metta?》
《Nell'ala est, grazie. Sei molto gentile, io non riuscirei mai a portare tutto quel peso.》
"Effettivamente, non so come mai non mi sia ancora caduto nulla" pensai tra me e me, sentendo i muscoli delle braccia bruciare dalla fatica.
Aspetta, l'ala est... Non è la stessa in cui si trova Amy Caulter?
Rabbrividii. Possibile che in un modo o nell'altro finivo sempre per avere a che fare con lei?
Decisi che avrei semplicemente portato la cesta a destinazione, e che avrei lasciato il cambio delle lenzuola a Miss Margot.
In fondo, poteva benissimo farcela da sola, no?
Posai il cesto sulla soglia della prima camera del corridoio, e mi volatilizzai con la prima scusa che mi venne in mente, senza darle il tempo di replicare.
Non appena girai l'angolo, mi appoggiai alla parete, sospirando di sollievo per essere riuscita ad evitare una visita a quella donna inquietante.
Decisi di esplorare quella parte dell'edificio, dato che non avevo l'occasione di andarci.. se non per far visita alla Caulter.
Girai a destra, poi a sinistra, poi di nuovo a destra.
Sbucai in una piccola saletta, triste e spoglia; stavo per andarmene, quando notai una porticina del medesimo colore delle pareti, invisibile se non per la maniglia dorata.
Incuriosita, mi diressi verso la porta e la spinsi leggermente con una mano; cigolando si aprì, rivelando uno scorcio della stanza.
Sbirciai per controllare che non ci fosse nessuno all'interno, ed entrai, richiudendomi dolcemente la porta alle spalle.
Era uno studio, con una grande scrivania coperta da fogli di tutti i generi e munita di decine di cassetti.
Mi avvicinai, sedendomi sulla grande poltrona di velluto verde, e iniziai a curiosare nei cassetti, aprendone uno dopo l'altro.
Calamai, piume d'oca, fogli bianchi...niente di interessante.
Ma il terzo cassetto di destra era chiuso a chiave, e risvegliò tutta la mia curiosità.
"Chissà che cosa c'è dentro...sicuramente qualcosa di importante, se è stato chiuso a chiave...forse riesco ad aprirlo.."
Mi sfilai una forcina dalla pettinatura, e mi misi ad armeggiare con la punta per far scattare la serratura.
Non ci volle molto, perché dopo qualche minuto si sentì il rumore della serratura affaticata e il cassetto si aprì leggermente, spinto dal suo stesso contenuto.
"Ma cosa...aspetta questi...non saranno mica..."

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