Sentiments

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Il pomeriggio è un'agonia. John è stato portato via subito dopo che i miei genitori se ne sono andati ma quando non l'ho visto tornare, preoccupata, ho chiesto dove fosse. Mi hanno detto che doveva andare a fare una TAC e altri esami il cui nome è troppo complicato per me da ricordare e che erano procedure lunghe per questo non tornava da un po'...lui non me lo ha mai detto espressamente ma sospetto abbia un cancro: le infermiere stanno sempre attente a nascondere con cura la sacca appesa con su scritto "chemio" per non spaventarmi ma, notare i particolari è sempre stato il mio forte e questo non mi è sfuggito.

Quindi sono lasciata a me stessa da un bel po' e, purtroppo, se si è soli, nemmeno guardare la tv è interessante perché non hai nessuno con cui commentare certa spazzatura che trasmettono; cambio nervosamente canale finché, spazientita, non ne lascio uno a caso e decido di prendere il cellulare. Molly mi ha lasciata poche ore fa e già mi ha scritto diversi messaggi, la maggior parte dei quali sono sue immagini buffe di quando disfa le valige. Sorrido al pensiero che starà realmente con me per questi brevi giorni. Lei, sono convita, mi aiuterà anche a non pensare a Crow...già, magari mi aiutasse davvero perché per adesso la sua immagine, il suo viso così vicino al mio, mi fanno ancora uno strano effetto e inoltre, dopo aver ascoltato le parole di John, mi sono venuti molti dubbi...forse ha ragione quando dice di vivere tutto ciò che mi succede...

"Max sei un'idiota" mi rimprovero riscuotendomi: non sta succedendo assolutamente nulla! Il vero problema è che nessuno hai mai mostrato del vero interesse per me e, adesso che lo fa lui, seppur con "insulti" e dimostrandomi che non mi sopporta, non penso ad altro.

E poi è il mio medico. Ho letto abbastanza da sapere che le storie impossibili portano solo dolore e...ancora! Non c'è nessuna storia!

Per questo non so davvero cosa pensare e non so come comportarmi. Prima o poi lui dovrà farsi vivo e...oh merda. Lui è qui.

-Ciao- lo sento dire mentre si avvicina; il mento sempre leggermente all'insù.

-Ciao...- sono incerta e confusa quando lo osservo controllare la flebo e i punti. Mi sistemo nervosamente i capelli ma lui non parla, non mi prende in giro, non è...lui. Cerco continuamente i suoi occhi per capire che gli sta succedendo.

"Non gli succede nulla! Non è successo nulla tra noi!" Mi dico e questa è la conferma: era tutto un castello costruito in aria il mio. A lui non interessa Max. Gli interessa la paziente! 

Tossicchio in un ultimo tentativo di ritrovare il mio Crow. Lui mi lancia un'occhiata ma si distrae subito per scrivere su quella dannata cartella. Mi sta facendo infuriare questa indifferenza. Lui non può lasciarmi così!

Quando realizzo ciò a cui sto pensando spalanco gli occhi: non posso reagire come una ragazza lasciata dopo una relazione di anni, questo non è normale!

Sto quasi per strozzarmi con la mia stessa saliva quando sento finalmente la sua voce:

-Hai avuto altre nausee, hai vomitato?- Mi domanda serio.

-No...nulla-

-Bene. Il farmaco funziona, buona giornata- conclude freddo.

Buona giornata!?

-Corw!- Dico d'impulso per fermarlo.

-Si? Hai domande sulla tua condizione o sui medicinali? Ti preoccupa qualcosa?- Dice gentilmente.

Io lo guardo attonita: la mia mascella deve aver raggiunto il pavimento. Questo non è il mio dottore o perlomeno, non è quello che ho conosciuto io. Eppure eccolo lì, paziente, in attesa che io gli faccia una domanda ma poi lo vedo.

Un piccolo segno sulla sua guancia: sta digrignando i denti per l'impazienza. Sta recitando! Sta assolutamente recitando. La vera domanda è perché...

Amore malatoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora