La trappola

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Ripresami dal racconto tremendamente particolareggiato di Marlow, gli chiedo maggiori informazioni.
"Dimmi di più. Dov'è la tua nave? Se riusciamo a riattivare le comunicazioni, quali sono i codici per portarla qui in automatico?"
"Se vuoi sapere il resto, fammi uscire di qui."
"Non succederà, Marlow."
"È cosi? Allora sai dove trovarmi."
Ma non capisce? Se non troviamo un modo per andarcene moriremo tutti, con quella bestia ancora in libertà.
Sento Ricardo dagli altoparlanti: "Waits, il mio display nella torre Systech si è illuminato come una albero di Natale. È qui."
Deciso, Waits risponde: "Andiamo col piano B."
"Qualunque cosa sia, ci sono anch'io.", intervengo.
"Ok, da questa parte c'è qualcosa che potrebbe servirti."
Così dicendo, mi guida sino in una stanza, dove trovo un lanciafiamme di tutto rispetto.
Nonostante sia in compagnia di ufficiali giudiziari, ho la netta sensazione che questo bestione sia roba di contrabbando.
"Speriamo che funzioni..."
"È un animale. Gli animali hanno paura del fuoco."
"Spero sia così."
"Ho un piano per intrappolarlo. Prendi una navetta e raggiungi Ricardo nella Torre Systech. Vi coordinerò da qui."
Esco dal centro di controllo, lasciandomi alle spalle un piccolo gruppo di sopravvissuti e ufficiali.
Mi aggiro in questo ambiente desolato, rigorosamente ricoperto di graffiti, senza niente al suo posto.
"Ripley? Ci sei?"
"Sì."
"Ricardo è davanti a te. Ho mandato Samuels alla sala Preparazione Androidi. Appena quella cosa sarà morta, troverò il modo di farlo accedere ad APOLLO e disattivare l'isolamento."
"E Samuels è d'accordo?"
"Ha detto che voleva aiutarci, e io non so da che parte cominciare. E poi, è un sintetico. È più facile per lui entrare lì."
"Infatti."
"Senti, Ripley, siamo gli unici in grado di salvare Sevastopol dal disastro imminente."
"Il disastro imminente è già successo. Ora possiamo solo ammazzare quel mostro."
Arrivo alla stazione, ormai diventatami familiare, prendo la navetta, e quindi arrivo a destinazione.
"Sono nella torre Systech."
"Ripley, occhi aperti. Sto rilevando molti sistemi danneggiati in quell'area."
Mentre mi dirigo verso la Sala Server Centrale, dove vogliamo chiudere la bestia, un violento incendio scoppia proprio di fronte a me.
Le porte si bloccano automaticamente.
Quindi un simpatico androide bruciante cammina verso di me, con gli occhi rossi come le fiamme che lo avvolgono.
Lo abbatto con relativa facilità, e mi metto a cercare il sistema di spegnimento incendi.
Intanto, i contorni degli oggetti, dei tubi e dei computer iniziano a farsi sfocati, in mezzo a quell'inferno rosso...
Il fumo mi offusca la vista...
Barcollo, camminando a fatica...
Avvisto il pulsante, visibile grazie alle strisce bianche, rosse e gialle che lo incorniciano, cercando di arrivarci senza soffocare o crollare a terra stremata dal calore fotonico che mi avvolge, e lo premo caricandolo con tutto il mio peso.
Si attivano gli irrigatori, e, mentre attorno a me i contorni tornano nitidi e le fiamme si spengono, io riprendo pian piano il controllo di me stessa.
Tossisco ripetutamente, quindi mi sfogo.
"Waits? Che problema ha questa stazione?"
"È a pezzi da un bel po', ma con lo smantellamento, un sacco di sistemi sono stati chiusi. Mettici pure che tutti sono troppo occupati a restare vivi per pensare alla manutenzione, e avrai come risultato questo gran bel casino."
Infuriata, continuo a dirigermi verso la Sala Server.
Ripasso nella sala d'attesa dove mi hanno sparato, nelle scale che mi hanno salvato dai contrabbandieri...
Accedo al terminale per sbloccare la strada verso la Sala Server, e Waits mi comunica ciò che devo fare: "Ricardo sta finalizzando l'isolamento. Devi chiudere i portelli di sicurezza intorno alla tromba delle scale. Poi il deposito scorte, l'accesso alla manutenzione e la reception del Server Centrale. Fai rapporto man mano."
Dribblando più volte sia gli androidi che la creatura stessa, raggiungo il primo generatore, e avvio l'isolamento delle scale.
"Accesso manutenzione: chiuso."
"Affermativo, Ripley."
Arrivo al secondo generatore, e, sempre per mezzo del mio fedele piede di porco, chiudo il deposito scorte.
Corro verso la reception.
"Waits, puoi mettermi in comunicazione con Ripley?"
"Sei già collegato."
"Ripley, c'è un comando di disabilitazione con cui avviare l'isolamento di emergenza. È nel terminale dietro la scrivania della reception."
Mi connetto, e in breve lo disattivo.
"Ricardo? Reception del Server Centrale: chiusa."
"Bel lavoro. Ora vieni verso la Sala Server. E fai piano."
Continuo ad incappare nella creatura, e la sento muoversi insieme a me: il lanciafiamme mi è utile, in quanto riesco a respingerla.
"Ho preparato un isolamento di emergenza nel terminale dentro la Sala Server. Devi solo attivarlo da lì e uscire. Tengo l'uscita aperta finché non arrivi, poi chiudo la trappola."
Arrivata, davanti a me si apre una distesa di server blu e arancioni, grossi, pesanti ed ingombranti cassoni di metallo rettangolari, alcuni ancora funzionanti, altri invece con i nastri strappati, ribaltati e sfregiati, che sembrano gallegiare nella timida nebbiolina del buon vecchio azoto liquido, sparso sul pavimento, e coronati da cavi di ogni forma, colore e diametro.
Cercando di creare un vero e proprio percorso di appostamento dietro ai vari terminali per sfuggire ad una morte certa, raggiungo il computer centrale.
Con il mio sintetizzatore, accedo al computer, ed avvio l'isolamento.
La stanza piomba nel buio.
"Fatto. Puoi partire." mi conferma Ricardo via radio.
"L'uscita è aperta, Ricardo?"
"Aspetta un attimo."
"Ricardo... L'uscita è aperta?"
"Cristo. È chiusa! Non si muove!"
"Che stai dicendo, Ricardo, aprila!!" interviene nervoso Waits.
"Oddio..."
"Mi dispiace, Ripley, ci sto lavorando!"
In quel momento, da un condotto sul soffitto fa la sua comparsa la creatura, proprio davanti a me.

(DEBOLE)

Fortunatamente, il monitor riesce a coprirmi.
''Ricardo? Allora?", supplico terrorizzata.
"Mi serve più tempo!"
"Non ne ho, di tempo!"
All'improvviso, tutti i monitor, le luci ed i sistemi si riattivano.
"Ok! Ok! Fatto! Esci Ripley... ora!!"
Senza farmelo ripetere due volte, me ne vado, sempre stando attentissima alla presenza dei sintetici.
E della creatura.
Raggiungo le scale, quando Waits fa una domanda.
"Ricardo, come hai fatto a riaprirla?"
"Ho dovuto bloccare l'allarme. Era l'unico modo per far uscire Ripley."
"L'hai fatto uscire? L'avevamo chiuso dentro, e tu lo hai fatto uscire?? Allora è ancora dietro di te, Ripley."
"Dove vado?"
"Ai laboratori Gemini, con l'ascensore. Se ti segue, lo intrappoliamo lì.
Ripley, Ricardo? Non possiamo farlo scappare ancora, è chiaro?"
Mentre torno nella mia familiare sala d'attesa, trovo altri superstiti, molto ostili.
Si preoccupano più di me che della creatura.
La quale, al momento, è occupata ad attaccarli.
Abbandonandoli al loro destino, prendo l'ascensore per i laboratori.
"Sono arrivata, Waits."
"Ok, devi attivare tutta la struttura. C'è un montacarichi su cui salire, ma è fuori uso da quando la Seegson ha tagliato i fondi alla Gemini."
Un altra trappola, quindi... spero che questa volta funzioni.
Quella creatura altrimenti continuerà ad uccidere, ed APOLLO persevererà nel suo fottuto isolamento.
E pensare che ero venuta qui per una semplice scatola nera...

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