"Hurricane, Ei svegliati"
Qualcuno mi scosse la spalla, cercando di svegliarmi.
Aprii pigramente gli occhi. Non realizzati subito che ero in macchina, ma mi ci volle poco.
Tosi le cuffie e spensi la musica.Mio padre mi guardava felice.
"Siamo arrivati! Forza, scendi e aiutaci a scaricare le cose..."
"Prima potrei vedere la mia stanza?" Chiesi io in tono assonnato.
"Certo! È al secondo piano, l' ultima porta a sinistra in fondo al corridoio... scommetto che ti piacerà! Poi puoi modificarla come vuoi."
"Ok grazie..." risposi fredda, congelandogli il sorriso che aveva in faccia.
Presa dal rimorso gli andai incontro e li abbracciai forte.
"Grazie pa'..."
La casa era molto grande e luminosa. L'esterno era di color bianco panna e il tetto rossiccio.
Il giardino davanti era ricoperto da aiuole e piccoli alberelli, mentre quello di dietro era molto più grande e spazioso. Al centro si trovava una grande piscina color verde acqua, con il trampolino, un piccolo scivolo e ovviamente una scaletta per entrare in acqua. Vicino alla piscina si trovava un bellissimo gazebo bianco, quasi totalmente ricoperto da fiori. All'interno c'era un tavolino e quattro sedie, una griglia e un mini frigo.L'interno era ancora meglio.
La cucina era in legno e si collegava al salotto e alla sala da pranzo senza aver bisogno di porte.
Il salotto era proprio davanti alla cucina e aveva un divano enorme beije e una TV immensa, con l'XBox One e la Wii.
La sala da pranzo era di fianco al salotto. Era molto luminosa e il tavolo poteva ospitare almeno otto persone.
Il bagno era un normalissimo bagno sulla tonalità del rosso scuro, con una grande doccia, il cesso e un lavandino con lo specchio.
Era tutto magnifico, ma la cosa di cui mi importava veramente era la mia camera. Il luogo in cui mi sarei rifugiata per molti anni. Doveva essere perfetto e accogliente, doveva essere cupo, ma nel contempo luminoso. Doveva essere la stanza perfetta per una sedicenne dai capelli biondi e gli occhi verdi.
Girai con timore la maniglia.
Quello che mi apparve davanti fu magnifico.
Una stanza enorme e totalmentente vuota era di fronte ai miei occhi, ed era tutta mia.
Era molto spaziosa. La forma era quadrata e un muro aveva una grande finestra, con un divanetto incastrato nel muro.
Le pareti erano bianche, molto semplici.. di sicuro erano da rifare.
Non c'era né il letto né un armadio. La camera era totalmente vuota."Ti piace?" Mi chiese Monique alle mie spalle.
"Sì un sacco... certo è vuota, ma quando la riempiró con i mobili sarà perfetta."
"Cosa stiamo aspettando?"
"Cosa? Dici sul serio? Andiamo ora a prendere i mobili?!"
"Certo! Se no sta notte dove dormi?" Ridacchió.
Sentivo che il mio odio per lei andava via via scomparendo.
"Ma che ore sono?"
"Le nove e mezza del diciassette dicembre"
"A ok... chiamo Jake e poi ti raggiungo"
"Ok, ti aspetto in macchina allora"
Non rispose nessuno. Il telefono suonava a vuoto e questo mi fece male. Capivo perfettamente che non doveva essere stato facile per lui, ma anche per me non era stata una passeggiata lasciarlo così su due piedi.
Scossi la testa e decisi che non avrei più guardato il cellulare per il resto della giornata.La mattinata la passai totalmente rinchiusa in un negozio a scegliere i mobili e le coperte e ambaradam vari per la mia camera.
Dopo pranzo decisi di uscire ed esplorare il posto.
La mia via era piena di villette a schiera. La casa in cui ci eravamo trasferiti era alla fine della strada e non avevamo attaccato nessuno.
Vicino al quartiere c'era un bel parco. Tante panchine, due altalene al centro. A dire il vero mi procurava malinconia. Mi sedetti su un'altalena e fissai l'altra. Ricordai con rimpianto quando io e Jake da piccoli ci sedevamo uno a fianco all'altra.
Guardai in basso e sorrisi amaramente, ricordando il passato.Due ragazzi si avvicinarono a me con sorrisi inquietanti stampati sulle labbra.
"Ei piccola, sei nuova?" Disse il primo ghignando. Aveva una felpa nera e aveva tirato su il cappuccio.
"Sì e ti chiederei di andartene, dato che mi stai procurando parecchio fastidio..."
"Che caratterino... mi piacciono scontrose" disse il secondo.
"Ok, se credete di farmi paura vi sbagliate. Io non sono come tutte le ragazze. Di certo non mi faccio mettere sotto da un paio di ragazzetto che non hanno mai parlato con una ragazza vera, quindi vi pregherei di andarvene, non voglio farvi male"
"Ahahah senti la piccola... crede di farci male ahahahah se non te ne sei resa conto siamo tre contro uno... non hai speranza di vincere..." disse il primo.
"Ok, lo avete voluto voi..."
Mi alzai dall' altalena. Tira una ginocchiata nelle parti basse del primo, poi presi la testa del secondo e del terzo e le feci scontrare con violenza. Il primo era ancora in ginocchio, così gli presi il capo le lo spinse verso il mio ginocchio.
Il secondo si rialzó e cercò di colpire alle spalle, ma io con un movimento veloce, gli presi il braccio e glielo Girai con violenza sulla schiena.Tutti e tre erano per terra e implorarono pietà.
Feci un passo aggressivo verso di loro ed essi si alzarono e corsero via.
Di certo non mi avrebbero più dato fastidio.
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MONOCROMO
ParanormalHurricane è da sola. Hurricane ha una stella sulla mano. Hurricane vuole essere normale. Hurricane è considerata depressa. Hurricane è morta.