il mio rifugio

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Iniziai a tremare, come presa da un attacco epilettico. Respiravo a scatti e piangevo. Tyler mi fece sdraiare sul divano in salone e mi mise un asciugamano bagnato in fronte, per far diminuire la febbre.  Poco dopo mi ero tranquillizzata, ma la febbre era ancora più alta e la mano sembrava incandescente. Tyler cercava disperatamente qualcosa che non riusciva a trovare.

"cazzo Hurricane, ma non ti sei accorta di quanto era scura?!" mi disse lui, quasi infuriato.

"io... non pensavo..." cercai di sbiascicare io, ma non avevo le forze per continuare.

La finestra si spalancò di botto e mostrò un celo nero, il vento che piegava gli alberi e oggetti che svolazzavano ovunque. L'oscurità era interrotta da potenti scarichi di elettricità violacea, blu e gialla. Dal fondo della strada si vedeva che l'aria stava iniziando a girare e a formare un potente tornado distruttore.

"dove cazzo ho messo quella roba! Oddio eccola eccola, appena in tempo."

Tyler diede un'ultima sbirciata fuori e vide che il tornado stava avanzando verso di noi.

Corse da me e mi spalmò sulla mano la cera blu. Qualcosa accadde e la stella iniziò a diventare sempre più chiara, fino al suo colore naturale. Il tornado si dissolse velocemente e i nuvoloni scuri lasciarono spazio ad un cielo limpido. Gli abitanti iniziarono ad uscire allo scoperto, ancora terrorizzati dal potente cataclisma. 

Tyler si buttò sulla poltrona stanco morto. 

Ripresi le forze velocemente.

"come facevi a saperlo?"

"sapere cosa?" chiese lui con gli occhi chiusi.

"della stella... sei la prima persona che incontro che sa qualcosa di questa storia. Devi darmi delle spiegazioni... ma prima devi dirmi chi sei in realtà"

Aprì gli occhi e mi guardò intensamente. Il suo sguardo, ancora una volta, mi aveva fatto venire i brividi.

"ti dirò tutto, oh meglio, quello che puoi sapere... ma prima dovresti farti un bagno caldo per rilassarti, al momento non riusciresti a sopportare... il bagno è al piano di sopra, in fondo alle scale..."

Non dissi nulla. Mi alzai e andai in bagno per una doccia calda. Avevo bisogno di riprendermi da tutto quello che era successo. In quegli istanti mi sentivo fuori dal mio corpo, come in un universo parallelo. Pensavo involontariamente a creare un uragano e a distruggermi.

Uscii dalla stanza con i capelli che gocciolavano e con solo un asciugamano. Entrai nella sua camera e lo vidi seduto sul letto che mi aspettava. Di fianco a lui c'era una pila di vestiti.

"ti ho portato dei vestiti nuovi... "

Uscì dalla camera. 

Dopo aver indossato dei vestiti puliti mi sedetti sul letto e portai le mani al volto, per cercare di nascondere le lacrime. Lui entrò e mi guardò con compassione. Se ne stava andando.

"resta... ti prego..." dissi io disperata.

Venne verso di me ed io mi rannicchiai tra le sue braccia. Mi sentivo così protetta e al contempo spaventata da quello che lui sapeva.

"sei pronta per sapere la verità?"

"si..."


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