Secondo giorno nella mia nuova vita.
Ancora non andavo a scuola. Volevo prima esplorare tutta la città e capire dove potevo nascondermi.
Quella mattina mi svegliai particolarmente presto, a causa del campanello della porta principale.
Guardai il cellulare. Le 5 del mattino.Chi cazzo rompe a quest'ora?! Scendo e ammazzo qualcuno...
Scesi pigramente le scale e con un'espressione che svascillava tra il disgusto, la stanchezza e la rabbia, Aprii la porta e davanti a me, trovai una ragazza di schiena, che subito si voltò verso di me.
"Ei!" Mi salutò la ragazza.
"Che vuoi?" Dissi io fredda.
"Piacere, io sono Sam, la tua vicina di casa... che ci fai ancora in pigiama?"
"Sono le cinque del mattino... cosa ti aspettavi? Che avessi una tuta per uscire a correre?"
"Forza, vestiti e vieni con me, senza fare domande"
"Sono le fottutissime cinque del mattino ed io voglio tornare a dormire..."
"No è troppo tardi! velocee"
Mi rassegnai al fatto che quella ragazza non avrebbe smesso finchè non fossi salita a cambiarmi. Così lo feci. Indossai una maglietta dei Nirvana, dei Jeans strappati e la giacca di pelle con sotto la felpa grigia. Mi truccai gli occhi molto pesantemente e uscii dalla porta.
La ragazza sembrava parecchio in ansia.
"Ei tranquillizzati... comunque, che vuoi?" chiesi io ancora assonnata.
"Be, mio padre ieri mi ha detto che eri arrivata e così oggi o voluto conoscerti. diventeremo grandi amiche, ne sono certa!"
Mi afferrò il braccio e mi portò al parchetto del giorno prima. ci accomodammo sulle altalene.
"Mi chiamo Sam e abito nella casa vicino alla tua. Ho un fratellino più piccolo. tra qualche mese deve compiere 14 anni... io ne ho sedici comunque. Saremo a scuola insieme. e di te, che mi racconti?"
"be, non c'è molto da dire. mi chiamo Hururricane. ho un fratello maggiore, ma ora è lontano. I miei sono separati ed entrambi risposati con figli. prima vivevo con mia madre, ma non resistevo più, così ora sono con mio padre e sua moglie e la loro figlia. Sono anche più vicino a mio fratello. Ho un ragazzo e niente..."
"il tuo tipo non ti ha detto niente quando hai deciso di trasferirti?"
"be, diciamo di sì, ma mi ha lasciato andare piuttosto in fretta... comunque oggi dovrei vederlo in videochat... magari te lo presento..."
"volentieri!"
Rimanemmo lì a parlare a lungo. Dei nostri sogni, delle nostre paure e delle solite cazzate.
"uh... sono le sette... è meglio che rientri... grazie per la chiaccherata..."
"prego! Ci vediamo questo pomeriggio. Alle tre passo da te e ti faccio visitare un po' il posto"
"Grazie" La salutai con un gesto della mano e mi avvicinai a casa.
Decisi di preparare la colazione per tutti. Intanto riflettevo. Monique non era poi tanto male, dovevo solo darle un' opportunità, anche Sam era molto simpatica, certo un po' pazza, ma chi non lo è?
Quando misi i piatti in tavola, si erano già fatte le otto. Corsi in camera. Mi fermai sulla soglia della porta. I mobili arrivavano giorno per giorno e per ora c' era solo il letto, ma sapevo che quello sarebbe stato un nascondiglio perfetto per me. la avrei dipinta di blu scuro e l' avrei resa accogliente.
Presi il portatile e mi misi a gambe incrociate sul letto, poi presi il cellulare ed inviai a Jake un messaggio, per dirsi di collegarsi. Visualizzò ma non rispose. lo interpretai come un sì.
Accesi il computer e mi collegai. Poche secondi dopo si collegò anche lui e mi arrivò una videochiamata da parte sua.
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MONOCROMO
ParanormalHurricane è da sola. Hurricane ha una stella sulla mano. Hurricane vuole essere normale. Hurricane è considerata depressa. Hurricane è morta.