Il pavimento era una grande chiazza rossa. Ci ero caduta. Il mio braccio gocciolava. Il sangue si mischiava alle mie lacrime. Tenevo la testa tra le mani. Avrei voluto strapparmi tutta la pelle, cambiare volto, cambiare nome, cambiare sentimenti. Avrei voluto gridare, ma tutto quello che mi usciva era solo un lamento soffocato. Facevo brevi respiri, quasi ero in iperventilazione. Ero rimasta da sola a casa. Fissai con odio la lametta sporca di sangue che avevo gettato a terra. Mi alzai dal pavimento e andai davanti allo specchio. Sfilai con cautela la maglietta e mi osservai il corpo. Sul mio braccio sinistro non c'era più spazio, non era neanche più rosa. Sul fianco c'erano un paio di cicatrici bianche.
Molte volte mi era successo di avere crisi così, ma mai come quella. Era stata troppo forte. Mi era piombata addosso come un uragano.
Guardai con odio la mia immagine riflessa allo specchio. La rabbia cresceva, fino a non poterla più controllare. Lanciai un urlo e tirai un pugno allo specchio, che andò a frantumarsi in piccole schegge.
Ritornai alla scrivania e richiamai Jake.
"Ei Hurricane, ero spaven... che cazzo hai fatto?!"
"Ciao Jake" dissi io con un sorriso beato sul volto. Sembravo impazzita.
"Hurricane, COSA CAZZO HAI FATTO?!"
"Oh, niente, ho solo liberato i mostri che avevo sotto la pelle..."
"NO Hurricane NO! Non lo hai fatto... No Hurricane, ti prego... dimmi che non ti sei tagliata..."
"Sì... l'ho fatto e guarda, questo è tutto il sangue che ho versato per te" alzai il computer e gli feci vedere il pavimento, poi mi soffermai sullo specchio.
"Hurricane... ti prego, non farlo più, prendo la macchina e ti raggiungo... hai bisogno di aiuto..."
Guardai lo schermo del computer. Avevo gli occhi svuotati. Il sorriso diabolico si spense e la mia lucidità svanì. Il sangue sul mio volto lasciò spazio alle lacrime. Lacrime che avrei perso per sempre.
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MONOCROMO
ParanormalHurricane è da sola. Hurricane ha una stella sulla mano. Hurricane vuole essere normale. Hurricane è considerata depressa. Hurricane è morta.