Capitolo 3

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Mi svegliai con l'odioso suono della sveglia, ogni mattina maledicevo quel fastidiosissimo suono e mi promettevo di cambiarlo, ma alla fine non lo cambiavo mai, l'idea di tornare a dormire mi allettava ma dovevo andare a scuola, stavo saltando troppo spesso e i miei voti ovviamente ne stavano risentendo.
Uscii lentamente dal mio letto abbandonando completamente l'idea di dormire fino a tardi e il calore delle coperte, filai in bagno strisciando i piedi sul pavimento freddo.
La ma faccia era un completo disastro, avevo scordato di struccarmi e i rigoni neri del trucco mi facevano somigliare a un panda, ma non di quelli carini, o forse a una pazza.
Per svegliarmi mi feci una doccia veloce, quando sotto la doccia, per abitudine, ci stavo sempre tanto tempo, mi aiutava a pensare, é il posto perfetto per le domande esistenziali, per guardarsi dentro, ma niente domande, stavo già tardando.
Mi asciugai per bene, infilai un paio di jeans, un maglione e un giubbotto di pelle con una pelliccia smanicata.
Provai a mettere a posto i capelli ma alla fine optai per una coda di cavallo, era sempre la scelta giusta quando non volevano collaborare.
Andai in cucina, ingurgitai del latte direttamente dal cartone, la mattina facevo sempre fatica a fare colazione, sopratutto la mattina presto.
Uscii di casa.
Prendere l'auto era sempre un problema a qualsiasi ora del giorno e della notte e in qualsiasi strada in questa città c'era sempre traffico, sospirai e mi incamminai verso al parcheggio.
L'aria almeno era fresca e si stava bene, stranamente non era umido, aprii l'auto, salii e guidai pazientemente in mezzo al traffico mattutino.
Impiegai 25 minuti, anche al mattino Londra non si smentiva, rimpiansi profondamente di non aver preso un taxi, avrei preferito perfino la metro.
Entrai nel parcheggio della scuola, le macchine erano disposte a righe verticali, io come sempre andai nella quinta fila, vicino alla mensa e all'entrata posteriore.
Guardai avanti a me e vidi Anna, la mia ex migliore amica, mi maledissi mentalmente, era vicina al mio posto, decisi di cambiare parcheggio, non mi andava di litigare di prima mattina e non mi andava nemmeno di vedere la sua faccia, volevo evitare qualsiasi contatto con lei.
La spiavo dallo specchietto retrovisore sperando che se ne andasse il prima possibile, cosa faceva lì ferma?
Lei vedendomi venne verso di me, ci mancava solo questa oggi, impedii a me stessa di premere l'accelleratore e investirla per poi scappare.
Neanche cambiare parcheggio era servito, sospirai scendendo dalla mia auto e mi avvicinai con i pugni stretti.
Solo vederla mi infastidiva, non volevo parlarle, stava cercando di torturarmi?
Per parlare era già tardi, avrebbe dovuto farlo tempo fa, ormai non c'era nulla da fare, niente da recuperare, niente di cui parlare, era finito tutto.
Anna mi guardò strano senza avvicinarsi troppo.
<<Dimmi pure>>
Dissi accennando un falso sorriso cercando di mantenere la calma.
<<Aurora,non mi hai ancora dato tempo di spiegarti com'è andata quella sera ..>>
<<Per sentirmi dire come ti sei scopata il mio ex ragazzo?grazie ma no grazie.>>
Risi e me ne andai,ma lei insistente mi seguii
<<Aurora ora sto con Ryan, perfavore facciamo pace, parliamone almeno! Fermati, ascoltami, te lo sto chiedendo per favore.>>.
<<Anna capisci che non me ne frega più niente? non starmi in mezzo alle palle.>>
Le sorrisi e me ne andai sorridendo.
Ryan eh?
Finalmente forse potevo divertirmi anch'io.
I sensi di colpa non fecero in tempo ad arrivare, avevo già deciso, non era ancora una questione risolta, ma presto lo sarebbe stata.
Poteva essere immaturo da parte mia, sicuramente lo era, ma non m'importava, ero stata male per Lorenzo, male perché lei era una delle mie migliori amiche,  lei mi conosceva davvero, sapeva tutto di me, dalle cose più belle alle più brutte, proprio da loro due, le persone alle quali tenevo di più, mi avevano tradito e per di più insieme, sembrava uno scherzo, invece no, era solo la triste verità.
Entrai in classe, il solito gruppetto di ragazzi se ne stava a parlare in gruppo infondo alla classe, riconobbi Aeden, era un caro amico di Ryan, li avevo visti spesso insieme, sopratutto quando uscivo con Anna ed era proprio lui che cercavo.
Con una scusa banale riuscii ad avere il numero di Ryan, lo ringraziai, non mi interessava veramente far tutto questo, probabilmente stavo sbagliando ma non riuscivo proprio a sentirmi in colpa.
La lezioni inizió, la parlantina della signora Green creava un fastidioso sottofondo ai miei pensieri.
Decisi di inviare subito un messaggio a Ryan che ovviamente non aveva il mio numero

La storia di un'escortDove le storie prendono vita. Scoprilo ora