capitolo 22

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Mi svegliai urlando,avevo fatto un'incubo,era la terza volta questa notte.
Decisi di alzarmi,erano le sei del mattino,visto che non riuscivo a dormire sarei andata a scuola.
Mi preparai lentamente,indossai dei jeans e un maglione color pesca,mi lavai la faccia,mi pettinai,mi guardai allo specchio: avevo dei lividi violacei sotto lo zigomo destro.
Non sarebbe stato qualche livido a tenermi a casa.
Salii in macchina e guidai fino a scuola, il parcheggio era pieno di alunni e macchine,dopo dieci minuti finalmente riuscii a trovare parcheggio.
Camminai svelta fino all'aula,entrando in classe sentivo tutti gli occhi fissi su di me,probabilmente sapevano che ero stata violentata e i lividi sul mio viso lo confermavano.
Andai al mio posto facendo finta di niente.

Finite le cinque ore di lezione uscii dalla classe,svoltai lungo un corridoio,qualcuno mi prese da dietro e voltandomi mi baciò,mi staccai e gli tirai un ceffone,era Lorenzo.
-Mi spieghi che cazzo fai?
Speravo di avergli fatto male.
-Niente, mi mancavi.
Possibile che non aveva ancora capito che doveva lasciarmi in pace?
-Vaffanculo.
Mi girai e me ne andai.
Come aveva potuto baciarmi?
Entrai in macchina sbattendo la portiera e tornai a casa.
Non sarei dovuta andare a scuola,andava sempre peggio.
Scesi dalla macchina e aprendo il cancello notai che davanti alla mia porta c'era un grande mazzo di rose bianche con una scotolina color oro nel centro.
Cercai un bigliettino attaccato da qualche parte,ma niente.
Portai in casa lo splendido mazzo di rose,mi chiusi la porta alle spalle e presi la scatolina in mano e l'aprii:rimasi a bocca aperta,dentro vi era un rolex color rosa perla costeggiato di piccoli diamanti.
Chi mi aveva fatto un regalo del genere?
Provai a guardare meglio in mezzo alle rose ma non c'era proprio nessun biglietto.
Indossai l'orologio,era veramente stupendo,chi aveva speso così tanti soldi per me senza nemmeno firmarsi ?
Rimasi quasi tutto il giorno a fissare quella meraviglia,a immaginare chi me lo avesse mandato.
Uscii di casa nel pomeriggio,andai alla starbuks a prendere un caffè,non volevo che la cosa che mi era successa condizionasse la mia vita,non volevo aver paura della gente che mi camminava vicina o delle macchine che passavano,dovevo affrontarla sul nascere.
Chiamai Amy che mi raggiunse poco dopo.
Vedendomi mi abbracciò poi si sedette davanti a me.
-Auri ti vedo bene,sono contenta che non ti sia chiusa in casa
Sorseggiai il caffè scottandomi la lingua.
-Si dai sto meglio.
-Cristian..
Non le feci finire la frase e cambiai discorso.
-Stavo pensando di cambiare appartamento
Incominciò a battere le mani come una bambina di cinque anni.
-Bene!Se vuoi ti do una mano a cercarne uno!magari vicino al mio
Sfoggiò un sorriso a trentadue denti.
-Oh sarebbe perfetto.
Ordinai alla cameriera un'altro caffè.
-Ah non cambiare argomento,Cristian?
Chiese piegando la testa.
-Lo sai che da quando mi ha tradita non lo sento più.. Non credo che faremo pace.
Strabuzzò gli occhi
-Senti sono d'accordo che devi fargliela pagare,é uno stronzo ma ci tiene a te,ha chiamato lui l'ambulanza sai?lui ti è stato vicino tutto il tempo..
Il mio cuore inizió a battere all'impazzata.
-Dovresti perdonarlo Auri,secondo me è una brava persona.
Annuii non sapendo cosa dire.
Forse ero stata davvero egoista.
Gli raccontai del regalo che avevo trovato e gli mostrai l'orologio.
-È bellissimo,hai una specie di ammiratore segreto quindi?!
Fece una faccia buffa e scoppiammo a ridere insieme.
Il pomeriggio passò in fretta e ritornai a casa.
Sentii suonare il campanello ed andai ad aprire.
Era Cristian, aveva i capelli tutti scompigliati dal vento ma sembrava un dio greco ugualmente.
-Posso entrare?
Oddio ero rimasta a fissarlo come un'ebete.
-Certo entra
Mi guardò
-Allora? Dai mi sembri star meglio
Abbassai lo sguardo.
-Si sto meglio.
-Quei coglioni che ti hanno presa..
Non gli lascia finire la frase.
-Scusami preferisco smettere di parlare di questa storia.
Lui si avvicinó a me e mi accarezzó il viso con il dorso della mano,si avvicinò e mi diede un bacio a stampo,mi mancavano le sue labbra,era inutile negarlo.
Io mi staccai da lui e lo guardai male
-Senti Aurora noi dovremmo parlare..
Lo guardai,muoveva il piede nervosamente.
-Dovremmo parlare di quel che è successo,scusa se mi sono scopato un'altra ma ero ubriaco e arrabbiato con te..
Scattai
-Non mi interessa!Cazzo Cristian da te non me l'aspettavo!
Rimase impietrito.
-Hai trovato un'altro?
Faceva anche il geloso ora?
-No che non ho trovato un'altro ma Cristian non posso passarci sopra così in fretta capisci?
Si avviò verso la porta.
-Ciao Aurora.
E la richiuse dietro di sé.
Scoppiai a piangere,perché era tutto così maledettamente difficile?
Mi asciugai le lacrime,forse non era davvero come pensavo,forse dovrei dimanticarlo e basta,non dovevo farmi baciare era stato solo un'errore.
Andai in bagno e mi spogliai completamente,mi guardai allo specchio: Avevo lividi violacei intorno al seno e sulla pancia.
Mi immersi nella vasca e cercai di non pensare a niente tranne che a me stessa,avevo promesso di cambiare ma ero rimasta sempre la stessa.

Capitolo un pó Easy.
Sorry domani pubblico ancora.
Volevo dirvi chr non manca molto alla fine della storia e sto cercando di scrivere un bel finale.
Come sempre non dimenticatevi di leggere le mie altre storie.
♡vi adoro

La storia di un'escortDove le storie prendono vita. Scoprilo ora