capitolo 18

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La sveglia del telefono squilló,odiavo dovermi alzare presto.
Mi diressi verso il bagno ancora con gli occhi chiusi,mi lavai la faccia e i denti e poi tornai in camera,aprii l'armadio,e decisi di indossare un maglione blu chiaro e dei jeans strappati,uscii di casa in ritardo e andai a scuola.
Il parcheggio come al solito era pieno,per mia fortuna ne era rimasto uno,mi ci infilai con l'auto e scesi.
Raggiunsi l'edificio, incominciava a fare freddo,trovai la mia classe,notai che molti mi fissavano e bisbigliavano quando passavo,che cosa stava succedendo?
Notai Anna appoggiata al muro vicino alla porta,si era trovata un'altra amica sfigata quanto lei,bassa con gli occhiali e brutta.
Risi in silenzio per quanto ancora mi facesse pena.
Sentii ancora dei bisbigli mentre passavo,non mi dispiace stare al centro dell'attenzione,se parlino male o bene è un dettaglio irrilevante.
Salutai un paio di persone ed entrai in classe,vidi Lorenzo dall'altra parte della classe, cazzo mi stava venendo in contro.
Arrivò davanti al mio banco,alzai il viso e le guardai male
-Ti serve qualcosa?
-Allora sei veramente una escort?
Come lo sapeva?
-Non puoi negare ormai lo sanno tutti.
-Cosa sanno tutti?
-Edoardo credo,penso abbia fatto un video,ti hanno visto tutti.
Cazzo, porca troia lo ammazzo,anzi no stiamo calmi,la pagherà dopo.
-Oh beh puoi dire a 'tutti' che non me ne frega un cazzo di quel che pensano,possono andare tutti a fanculo,compreso tu.
-Ma come non lo fermi? Non gli dici niente? Non vuoi neppure avere un abbraccio, una parola dolce, qualcosa che possa dare l'illusione di un interesse differente? È davvero fare l'escort ciò che vuoi?
-No, non me ne frega niente. Mi è piaciuto. Dovesse mai richiedermi di farlo lo rifarei. Se gli sta bene. Se mi sta bene. Ma al momento dirsi ciao e grazie dopo il sesso e continuare a trascorrere la serata come prima mi sembra la migliore cosa.
Ora gli stavo anche raccontando gli affari miei,mi alzai e andaia farmi un giro lasciandolo li.
Delle ragazze di terza risero,mi chiamarono venendomi incontro
-ma è vero che fai la troia? Dai non ci posso credere come sei caduta in basso,io non lo farei,la gente parla sai?
Apprezzai il fatto che almeno certa gente abbia le palle di dirmi le cose in faccia, ma non per questo hanno il diritto di commentare ciò che faccio o non faccio
-ti posso dire che se facessi più sesso e avessi meno moralismi attaccati sulla pelle forse staresti meglio e faresti stare meglio pure me?
Rimase un'attimo a bocca aperta,che stupida,risi e me ne andai.
Mi hanno chiamata troia perché avessi detto si trattava di uno stupro forse sarebbe stato meglio, avrei evitato di essere processata perché manco dell'aspirazione alla santità. E mi chiedevo se esiste regola che imponga alle donne di sentirsi violate se non rispettano le convenzioni sociali.
Vidi Anna guardarmi,aveva ancora quella faccia da cane bastonato.
Notai Edoardo in fondo al corridoio parlare con una ragazza del secondo anno.
Sfilai fino a lui, e dissi alla ragazza
-Non ci perderei troppo tempo se fossi in te,ce l'ha piccolo
Rise,anche le sue amiche e si allontanarono da lui.
-Oh tesoro cosa ci fai qui?
Quanto poteva essere falso quel tipo?
-Smerdo i coglioni che ci sono in corridoio.
Noto che tiene i pantaloni a vita bassa,gli calpesto la fine e da tanto in basso che li aveva scesero giù mostrando i suoi boxer.
-Ops
Risero tutti,lui li tirò su come poteva
-Puoi anche lasciare così,non hai nulla da far vedere.
Me ne andai ancora ridendo mentre la gente continuava a ridere.
Rientrai in classe appena poco dopo che fu suonata la campanella.
La lezione passò in fretta mi diressi verso la macchina e andai a casa.
Notai un messaggio:delle ragazze avevano inviato la foto di Edoardo in mutande a tutti,risi e cancellai quello schifo di foto.
Mi cambiai in fretta,tra poco avevo un cliente e non volevo fare tardi.
Andai a casa sua in macchina,dopo avrei fatto una sorpresa a Cristian e sarei andata da lui.
Bussai e l'uomo mi aprii
-Ciao
-Ciao
Ci baciammo sulla guancia.
Entrai
-Vieni andiamo di qua
Era una casa molto bella e grande,mi fece strada verso la sua stanza,anch'essa enorme, chiuse la porta e si avventó su di me,slacció i primi bottoni della mia camicetta e trovandomi senza reggiseno morse i miei capezzoli,emettendo un rumore gitturale,subito dopo gli tolsi la maglietta nera che indossava.
Lui si abbassò i pantaloni e mi guardò impaziente,presi in bocca la sua erezione,aiutandomi con le mani lo prendevo il più possibile in bocca.
Lo spinsi sul letto salendo sopra di lui,gli sorrisi e presi il suo membro e spingendomelo immediatamente dentro,volevo finire il prima possibile.
-Ti adoro
Risi.
Aumentai la velocità e notai che gli piaceva di più,aprii il mio sedere e mi diede uno schiaffo lasciandoci il segno.
Mi fece scendere da lui in fretta e mi venne in bocca.
Mi fece stendere ed entró in me con un dito, lo tolse sputó sul suo dito e lo rimise dentro.
Venni così,ci sapeva fare con le mani.
-Grazie per essere passata
Disse alzandosi.
Mi alzai anch'io,raccolsi i miei vestiti e l'indossai.
-Vuoi restare un altro pó?
-Scusami ma sarà per la prossima volta, ho un impegno oggi
Lui annuii.
Aprì il cassetto del comò vicino al letto,e poi mi porse le banconote.
-Grazie mille
Ci baciammo sulla guancia e mi accompagnó fuori.
Mi andava di vedere Cristian, ieri sera mi aveva chiamata quando dormivo e siccome oggi volevo andare da lui non l'avevo richiamato.
Parcheggiai proprio davanti al l'appartamento, salii le scale e bussai impazientemente alla sua porta.
Aprì,aveva addosso solo dei boxer,ma girava sempre nudo?
Mi sporsi per dargli un bacio.
-Ciao che ci fai qui?
-Volevo farti una sorpresa,mi mancavi
Non mi aveva ancora invitato ad entrare.
-Anche tu mi mancavi,prendo una cosa e andiamo a farci un giro.
-Perché non stiamo qui?
Chiesi.
-Non mi va di stare in casa.
Sentí  un rumore provenire dall'interno,lo guardai,lo spostai ed entrai velocemente nella casa,andando istintivamente verso la camera.
Spalancai la porta,vidi una ragazza stesa sul letto di Cristian che dormiva,nuda.
Lo sento imprecare,io rimasi li un attimo a guardarla.
Inaspettatamente sentii le lacrime scendermi sul viso,guardai Cristian senza riuscire a dire niente,andai verso la porta di casa,ma lui mi prese per il polso.
-Lasciami cazzo!
Cercai di liberarmi.
-No fammi spiegare!
Piangevo ancora,ero ridicola.
-Non c'è un cazzo da spiegare
Mi prese per le spalle appoggiandomi al muro.
-Ieri sera stavo finendo di lavorare,un mio amico che viene a scuola con te sa che ci 'frequentiamo' e mi ha fatto vedere un video,io mi sono incazzato mi sono ubriacato e..
Non volevo ascoltarlo,era stato un'errore continuare a vederlo,lo sapevo.
-Cazzo Aurora guardami!
Lo guardai,mi prese il viso e mi baciò con foga.
-Quella per me non significa niente.
Risi,mi asciugai le lacrime.
-Intanto te la sei scopata
Mi liberai dalla sua presa e uscii di casa sbattendo la porta.
Lo sentii urlare qualcosa,non mi interessai nemmeno di capire quel che stava dicendo.
Le lacrime ricominciarono a rigarmi il viso,aveva iniziato a piovere, corsi in macchina.
Guardai l'appartamento un'ultima volta,non sarei più stata male se avessi chiuso i ponti con questa storia,ed era ora di finirla,era durata fin troppo.

Scusate se non ho curato molto la parte 'hot' di questo capitolo,mi farò perdonare ♡
Spero la storia continui a piacervi leggete anche la mia altra storia se vi va!
Un bacio

La storia di un'escortDove le storie prendono vita. Scoprilo ora